Lavori edilizi: quando serve la SCIA e quando no

Quando serve la SCIA per i lavori edilizi. Scopri cos'è questo documento, quando serve e quando invece non è indispensabile.

Immacolata Duni è un'avvocato e copywriter, specializzata in welfare.
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7' di lettura

Quando serve la SCIA per i lavori edilizi? Scopri cos’è la SCIA, quando serve e quando invece non è indispensabile (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Quando serve la SCIA per i lavori edilizi: cos’è questo documento

La SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) è un documento che deve essere presentato dal committente o dal professionista incaricato prima di iniziare qualsiasi attività edilizia.

La segnalazione serve a comunicare all’amministrazione competente i lavori che si intendono effettuare, fornendo una serie di informazioni essenziali, come ad esempio:

  • La descrizione dettagliata dei lavori da svolgere;
  • la posizione dell’immobile oggetto di intervento e la sua mappa catastale;
  • la tipologia di intervento edilizio da effettuare, se di nuova costruzione o di ristrutturazione;
  • le eventuali autorizzazioni già acquisite.

Quando serve la SCIA per i lavori edilizi? Presentare la SCIA è obbligatorio per legge, per alcuni lavori edilizi, e consente all’amministrazione di verificare la compatibilità dei lavori con le norme edilizie e urbanistiche, il piano regolatore, le norme vigenti e di monitorare gli interventi che verranno effettuati.

L’omissione della presentazione della SCIA, quando invece è obbligatorio presentarla, può comportare sanzioni amministrative al committente o al professionista incaricato.

La SCIA viene certificata da un tecnico abilitato e riguarda tutti gli interventi edili che non rientrano nell’edilizia libera né in quella soggetta a permesso di costruire.

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Quando serve la SCIA per i lavori edilizi: quando serve

Quando serve la SCIA per i lavori edilizi? La SCIA deve essere presentata ogni volta che si intende iniziare dei lavori edilizi, urbanistici o di impatto ambientale, salvo i casi di esclusione stabiliti dalla normativa.

La SCIA, la Segnalazione certificata di inizio attività è necessaria in questi casi:

  • lavori di manutenzione straordinaria, strutturali;
  • interventi di restauro e risanamento strutturale;
  • ripristino edifici crollati;
  • varianti a permessi di costruire che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d’uso e la categoria edilizia;
  • varianti ai permessi di costruire che non configurano una variazione essenziale e sono conformi alle prescrizioni urbanistiche.

Una volta presentata la SCIA, si otterrà il certificato di agibilità entro 15 giorni dalla fine dei lavori o presentare un’autocertificazione sottoscritta da un professionista.

Ma prima di prendere questa decisione, informati presso il tuo Comune per verificare se accettano o meno l’autocertificazione.

La SCIA è un documento diverso dal Permesso di Costruire e dalla CILA, che sono indispensabili, invece, nel caso di nuove costruzioni e interventi non strutturali sugli edifici.

Grazie alla SCIA edilizia non è più necessario aspettare 30 giorni per iniziare i lavori, come accadeva nel caso della DIA. Una volta presentata la documentazione al Comune, i lavori possono essere iniziati.

Quando ti serve la Scia in alternativa al Permesso di costruire

Il Permesso di costruire è necessario quando fai questi lavori:

  • ristrutturazione edilizia “pesante”, che cambia la struttura dell’edificio;
  • lavori di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica;
  • lavori di nuova costruzione qualora siano in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali recanti precise disposizioni plano-volumetriche.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Quando serve la SCIA per i lavori edilizi: quando non serve

Per alcuni lavori di ristrutturazione, invece, non dovrai richiedere alcun permesso, titolo, né fare alcuna dichiarazione al tuo Comune.

Si tratta dei lavori di edilizia libera, per i quali non è prevista la comunicazione di inizio lavori, come indicato dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 2018.

Eccoli elencati:

  • interventi di manutenzione ordinaria (come tinteggiature interne, rifacimento di pavimenti e rivestimenti interni, sostituzione porte, sostituzione infissi);
  • installazione di pompe di calore;
  • eliminazione di barriere architettoniche;
  • opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo (fuori del centro abitato);
  • le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura;
  • pavimentazione;
  • installazione di pannelli solari e fotovoltaici;
  • manufatti leggeri, come i gazebo.

Puoi richiedere i titoli edilizi presso l’ufficio Edilizia Privata, noto anche come sportello unico per l’Edilizia del Comune in cui si trova il tuo immobile.

L’unico documento necessario è la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, dove si indicherà la data di inizio dei lavori e se essi rientrano tra quelli agevolabili.

ATTENZIONE: anche se in linea generale questa è la normativa, ti consigliamo di consultare sempre i Regolamenti Edilizi Comunali.

Ancora oggi, infatti, in molti comuni la sostituzione degli infissi rientra nella manutenzione ordinaria solo se non si cambia il materiale. In caso contrario, l’intervento viene considerato di manutenzione straordinaria e in questo caso bisogna richiedere CILA o SCIA.

Lavori edilizi: quando serve la SCIA
Quando serve la SCIA per i lavori edilizi. In foto dei professionisti durante i lavori di ristrutturazione.

Quando serve la SCIA per i lavori edilizi: i Bonus di cui puoi godere

Dopo aver visto quando serve la SCIA per i lavori edilizi, ti ricordiamo che se effettui lavori di ristrutturazione, potrai godere dell’Ecobonus o del Bonus casa.

L’Ecobonus è stato ideato per rilanciare il settore dell’edilizia, per rendere le abitazioni più efficienti e per impattare meno sull’ambiente e sulle tasche degli italiani.

Tra gli interventi che si possono effettuare su prime e seconde case ci sono:

  • interventi di isolamento termico, come la sostituzione degli infissi;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti;
  • interventi antisismici.

Il risparmio si ottiene grazie alla detrazione fiscale sulla Dichiarazione dei redditi. Questo avverrà per un numero di anni sufficienti a coprire in maniera totale o parziale l’importo dei lavori.

Le misure adottate, infatti, prevedono agevolazioni pari al:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023;
  • 65% per le spese sostenute nel 2025;
  • 50% per le spese sostenute nel 2025.

L’Ecobonus non può essere richiesto per nuove costruzioni, ma solo per edifici già esistenti e scadrà il 31 dicembre 2025, salvo ulteriori proroghe.

Il bonus ristrutturazione 2023 è un beneficio economico che consiste nella detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per ristrutturare un edificio.

Gli infissi nuovi possono rientrare in questo Bonus se vengono sostituiti durante una ristrutturazione.

Il tetto massimo della spesa è 96 mila euro. Questo tipo di Bonus si può avere anche con lo sconto in fattura. Con la Legge di Bilancio il Governo Meloni ha deciso di prorogare questo sussidio fino a fine 2024, con le stesse identiche regole degli anni passati.

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