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Lavoro e trasferimento con la Legge 104

Lavoro e trasferimento con la Legge 104: come funziona la norma sul trasferimento, richiesto o subito, da una sede all'altra dei dipendenti.

di The Wam

Dicembre 2021

Lavoro e trasferimento con la Legge 104. Com’è noto la norma nata a tutela del lavoratore con disabilità e in favore del genitore o del familiare lavoratore che assiste una persona con disabilità grave riconosce in particolare due diritti: scegliere la sede di lavoro più vicina a dove risiede la persona da assistere e non essere trasferito in un’altra sede senza il suo consenso. Aggiungiti al gruppo Telegram di news su Invalidità e Legge 104 ed Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su Whatsapp, Telegram, Facebook, Instagram e YouTube.

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Come vedremo si tratta di diritti, non di obblighi: e infatti le aziende e le stesse pubbliche amministrazioni possono rifiutarsi di assecondare le richieste del dipendente restando perfettamente nei limiti imposti dalla normativa.

Lavoro e trasferimento con la Legge 104: due diritti

Negli anni la legge ha meglio elaborato questi due diritti.

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E se il primo (scegliere la sede) può trovare applicazione solo se non contrasta con gli interessi dell’azienda, il secondo è invece difficilmente scalfibile.

Ma vediamo quando e se è possibile per un datore di lavoro chiedere e ottenere il trasferimento di un dipendente con la Legge 104.

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Lavoro e trasferimento con la Legge 104: sede più vicina

Il lavoratore che beneficia delle agevolazioni concesse con la Legge 104 ha la possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina alla residenza della persona con disabilità che assiste.

Tuttavia questa scelta non può essere esercitata in modo illimitato.

Ci spieghiamo: in una serie di sentenze i giudici della Cassazione hanno stabilito che il trasferimento, pur restando un diritto del lavoratore, si può concretizzare solo se è possibile. Equilibrando, in questo modo, i diritti del dipendente con Legge 104 e le esigenze del datore di lavoro e dell’organizzazione complessiva della sua azienda.

Lavoro e trasferimento con la Legge 104: posto vacante

Il lavoratore ha diritto alla scelta della sede sia quando viene assunto, sia durante il rapporto di lavoro. Ma ovviamente è possibile solo se la sede più vicina all’abitazione del disabile sia effettivamente esistente (questo è chiaro), o se nella sede scelta ci sia un posto vacante.

Tutto questo per dire che sì, il dipendente ha diritto a chiedere il trasferimento in una sede diversa, ma l’azienda può dire di no, in particolare se ci sono delle ragioni valide che riguardano l’organizzazione del lavoro.

Lavoro e trasferimento con la Legge 104: pubblico impiego

Anche nel pubblico impiego funziona più o meno allo stesso modo. Le esigenze familiari dei dipendenti vengono dopo l’efficienza del servizio, che deve essere garantito con continuità ai cittadini.

E quindi, prima di concedere a un dipendente con la Legge 104 il trasferimento a un’altra sede, bisogna accertarsi delle conseguenze potrebbe avere non solo sull’ufficio di provenienza ma anche e soprattutto su quello di destinazione.

Ci spieghiamo meglio: a volte i lavoratori del pubblico impiego con la Legge 104 chiedono il trasferimento quando nella sede di destinazione hanno verificato l’esistenza di un posto vacante.

Questo dovrebbe facilitare il passaggio.

Non è esattamente così: la Corte di Cassazione ritiene che il posto vacante offra esclusivamente «una potenzialità», può rappresentare una «condizione necessaria», ma non è certo «sufficiente» per far accogliere la richiesta.

La questione deve sempre essere valutata nell’interesse di una corretta e buona gestione organizzativa.

Se le due cose coincidono, c’è il posto vacante e non si crea nessun tipo di disagio alla gestione dell’ufficio, allora ricorrono tutte le possibilità per chiedere e ottenere il trasferimento con la Legge 104.

Quindi il diritto al trasferimento c’è, ma deve sottostare alle esigenze organizzative sia in aziende private sia nella pubblica amministrazione.

Lavoro e trasferimento con la Legge 104: senza consenso

Cosa diversa per il dipendente con la Legge 104 che viene trasferito senza il suo consenso. In questo caso il diritto del lavoratore che assiste un familiare disabile è pieno. Il trasferimento non è possibile senza il consenso del dipendente.

Oltretutto il trasferimento di sede viene ritenuto nullo se non è adeguatamente giustificato dal datore di lavoratore.

C’è però una eccezione che riguarda il pubblico impiego: il trasferimento è legittimo se il trasferimento viene motivato da una incompatibilità ambientale.

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