È possibile chiedere i permessi 104 se si è residenti all’estero? Mentre fruisco del congedo straordinario posso andare all’estero? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Legge 104 all’estero
La Legge 104 è una legge italiana che protegge le persone con disabilità e i loro familiari che si prendono cura di loro. Questa legge contiene diverse regole, ma si applica solo alle persone che vivono in Italia.
Per le persone che vivono fuori dall’Italia e hanno bisogno di utilizzare la Legge 104 all’estero, o per coloro che lavorano in Italia e devono assistere una persona con disabilità che vive in un altro paese europeo, la situazione diventa più complicata.
Nei prossimi paragrafi andremo ad analizzare diverse situazioni relative alla Legge 104 all’estero per quanto riguarda i permessi e il congedo straordinario, perché le regole possono cambiare in base alla situazione che si deve affrontare.
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Ti anticipiamo subito che:
- né la persona disabile, né il familiare che lo assiste, possono beneficiare dei permessi 104 se vivono all’estero;
- la persona disabile che vive all’estero, ha però una possibilità di richiedere i permessi 104 se ha tutti i parenti in Italia (vedremo quale);
- non puoi andare all’estero mentre fruisci del congedo straordinario per assistere un familiare disabile in Italia, a meno che tu non lo faccia con il familiare disabile che stai assistendo.
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Permessi 104 all’estero: è possibile?
Non è possibile ottenere la Legge 104 all’estero. Se il familiare che hai bisogno di assistere vive in un altro paese europeo, non può richiedere la Legge 104 e, di conseguenza, tu non puoi beneficiare dei permessi retribuiti e del congedo biennale straordinario. Questo perché la Legge 104 richiede una residenza stabile in Italia.
Per richiedere la Legge 104, devi avere un codice fiscale italiano e l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, entrambi impossibili senza una residenza in Italia. Senza questi requisiti, l’INPS non accetterà la tua domanda per ottenere il riconoscimento dell’handicap e i relativi vantaggi.
In breve, devi risiedere in Italia per richiedere la Legge 104 e beneficiare delle sue agevolazioni. Non è possibile richiedere il congedo Legge 104 se vivi all’estero hai una dimora temporanea in Italia o se il disabile da assistere non risiede stabilmente in Italia.
È possibile richiedere i permessi e il congedo Legge 104 per un familiare non residente, ma solo ad alcune condizioni: ecco quali sono.
L’unico caso in cui è possibile farlo
La Legge 104 per residenti all’estero non è quindi disponibile, ma esiste un’eccezione importante.
Se una persona residente all’estero ha parenti fino al 3° grado in Italia che possono prendersi cura di lei durante la malattia, può trasferire la residenza in Italia, richiedere l’accertamento dell’handicap e ottenere la Legge 104.
Questo le permetterebbe di ricevere cure migliori nel suo Paese attuale, se ritiene che all’estero possa essere curato meglio che in Italia.
Tuttavia, è importante notare che se successivamente torna a vivere all’estero, quindi sposta nuovamente la residenza, perde il diritto alla Legge 104.
In questo articolo ti spieghiamo come dimostrare la convivenza per la Legge 104 e quali diritti hai anche se non c’è il vincolo del matrimonio o dell’unione civile.
Residenti all’estero: la possibilità del soggiorno per cure Legge 104
Abbiamo detto che chi è disabile e vive all’estero non può richiedere la Legge 104 ma anche che, se ha bisogno di assistenza, può tornare in Italia e chiedere il riconoscimento dell’handicap.
La Legge 104 permette ai disabili di recarsi all’estero per cure specialistiche, accompagnati da un caregiver, che può essere un familiare.
Lo Stato italiano coprirà le spese mediche e, se necessario, quelle per cibo e alloggio (ma solo se non possono essere ospitati nel centro di cura).
Le spese mediche devono essere dichiarate nel proprio bilancio annuale e verranno sottratte dalle tasse da pagare.
Ti spieghiamo come ottenere cure gratis all’estero se ti trovi in viaggio e ne hai bisogno o se vuoi programmarle perché sono migliori o non disponibili in Italia.
Permessi Legge 104 all’estero per familiari di disabili gravi in Italia
In caso di lavoratore residente all’estero che deve assistere un familiare portatore di handicap residente in Italia, è possibile avere la Legge 104 all’estero?
No, anche in questo caso la legge non consente al lavoratore non residente in Italia di beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, come permessi e congedo retribuito, per l’assistenza al familiare disabile.
Per quanto riguarda chi può prendersi cura del disabile, esiste un ordine di priorità:
- prima il coniuge, convivente di fatto o parte dell’unione civile;
- successivamente i genitori biologici o adottivi;
- in caso di assenza di coniuge o genitori, possono intervenire i parenti e affini entro il secondo grado o il terzo grado se i genitori o il coniuge del disabile in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni di età, siano deceduti o mancanti.
Se nessuno di questi parenti è disponibile, ci sono altre opzioni da considerare:
- richiedere ferie o giorni di permesso in base al contratto di lavoro nel paese estero per assistere temporaneamente il familiare disabile;
- attivare la procedura necessaria per garantire l’assistenza domiciliare o ospedaliera al familiare disabile;
- prendere in considerazione l’impiego di una badante che possa assistere il disabile a tempo pieno, 24 ore su 24, se necessario.
In ogni caso, è bene ricordare che il lavoratore residente all’estero non avrà accesso alle agevolazioni previste dalla Legge 104 in Italia per l’assistenza al familiare portatore di handicap.
In questo articolo cerchiamo di capire se è possibile richiedere il congedo Legge 104 con dimora temporanea o se è sempre necessario risultare residenti con il disabile da assistere.
Andare all’estero mentre si fruisce del congedo 104: è possibile?
Esaminiamo, adesso, la possibilità di recarsi all’estero senza prendersi cura di un familiare con disabilità, ovvero mentre si sta fruendo del congedo straordinario.
Se hai chiesto il congedo biennale retribuito e stai assistendo un familiare disabile grave, è assolutamente vietato spostarsi all’estero, per qualsiasi motivo.
Questo comportamento non è solo inopportuno, ma può portare a conseguenze legali gravi.
Ad esempio, in passato, un’infermiera è stata arrestata per truffa e peculato perché ha sfruttato un congedo straordinario per assistere un parente disabile e invece ha deciso di fare un viaggio in Honduras e alle Maldive con gli amici.
Questa scelta si è rivelata un grosso errore, quindi è importante capire che non è una possibilità valida da considerare.
Un uso improprio della Legge 104 può essere fatto sia dal dipendente che dal datore di lavoro. Esaminiamo entrambi i casi e valutiamo le conseguenze.

E se vado con il familiare disabile che assito?
Se sei in congedo straordinario e stai pensando di viaggiare all’estero con la persona che assisti, è importante capire le regole in vigore.
La Legge 151/2001, che disciplina il congedo straordinario retribuito, non fornisce indicazioni specifiche sui viaggi all’estero. Questo lascia un’incertezza su cosa sia consentito.
Tuttavia, se il viaggio all’estero è necessario per motivi di salute del paziente, come una visita medica, una terapia o un intervento, è possibile procedere senza problemi comunicando la situazione all’ASL e all’INPS.
La situazione diventa meno chiara quando si tratta di viaggi all’estero per scopi diversi, come vacanze o visite ad amici o parenti.
La Legge 104 offre alcune indicazioni: chi è in congedo Legge 104 può accompagnare la persona che assiste in una vacanza. Non è specificato se ciò sia limitato ai confini nazionali o consentito anche all’estero.
In ogni caso, la legge non vieta esplicitamente i viaggi all’estero in queste circostanze. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle regole e, se necessario, consultare un esperto legale per chiarimenti ulteriori.
FAQ (domande e risposte)
Posso richiedere i permessi Legge 104 per assistere un disabile grave residente in un altro Comune?
Se devi assistere un familiare portatore di handicap che abita a più di 150 chilometri rispetto alla tua residenza, puoi comunque richiedere i permessi Legge 104, ma rispettando alcune condizioni.
In questo caso, infatti, dovrai attestare il raggiungimento del luogo di resistenza del parente assistito con titolo di viaggio o altra documentazione idonea.
È preferito l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici, in quanto consentono di esibire il titolo di viaggio. Se non puoi o non ti conviene usare i mezzi pubblici, dovrai comunque presentare altro tipo di documentazione che attesti l’effettiva tua presenza presso l’abitazione del familiare assistito.
Chi può prendere la 104 per due persone?
Diversi familiari possono usufruire, a turno, dei permessi per assistere lo stesso familiare disabile, come previsto dall’articolo 3 comma 3 della Legge 104/1992, con un limite massimo di tre giorni mensili complessivi. Prima di questa modifica, l’alternanza era permessa solo ai genitori che assistevano un figlio disabile, ma ora questa possibilità viene estesa a tutti coloro che hanno il diritto di fruire dei permessi previsti dalla Legge 104.
Quante persone si possono assistere con Legge 104?
Più persone aventi diritto possono alternarsi nell’utilizzo dei permessi previsti dalla Legge 104 per fornire assistenza alla stessa persona con grave disabilità. Inoltre, i congedi straordinari saranno concessi anche ai conviventi di fatto.
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