In questo articolo chiariamo chi paga lo stipendio con la Legge 104 (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Chi paga lo stipendio con la Legge 104
Molti ci chiedono chi paga lo stipendio con la Legge 104. Ebbene: lo stipendio viene sempre pagato dal datore di lavoro.
Lo stesso datore di lavoro anticipa il pagamento dei permessi retribuiti in busta paga, che poi l’INPS gli rimborserà, perché sono a carico dell’Istituto.
La stessa cosa avviene per il pagamento dei giorni utilizzati in caso di congedo straordinario: il datore di lavoro li anticipa in busta paga e poi l’INPS glieli rimborsa.
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Ricapitolando: se sei titolare di Legge 104, lo stipendio viene sempre e comunque pagato dal datore di lavoro, ma l’INPS poi gli rimborserà i permessi e il congedo 104.
Una volta chiarito chi paga lo stipendio con la Legge 104, ricordiamo quali sono le agevolazioni previste.
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Agevolazioni lavorative con Legge 104
Abbiamo visto chi paga lo stipendio con la Legge 104, ovvero il datore di lavoro, che però poi avrà rimborsati i giorni o le ore di assenza retribuite con i permessi e il congedo straordinario.
Le agevolazioni lavorative concesse ai titolari di Legge 104 sono:
- 3 giorni di permesso al mese, frazionabili anche in ore (2 ore di permesso se orario di lavoro pari o superiore a 6 ore ovvero 1 ora di permesso se inferiore a 6 ore per tutti i giorni del mese);
- 2 anni di congedo straordinario nell’intero arco della vita lavorativa, che può anche essere richiesto in modalità frazionata;
- il prolungamento del congedo parentale per figli disabili con la durata massima di 3 anni, da fruire come 2 ore di permesso giornaliero indennizzato, oppure di 3 giorni mensili di permesso retribuito, fino al compimento del dodicesimo anno d’età del bambino).
I permessi giornalieri o frazionati e il congedo straordinario danno diritto alla retribuzione piena, a carico dell’INPS ma, come abbiamo detto, anticipata nello stipendio dal datore di lavoro, che poi compensa tramite credito contributivo nel Flusso Uniemens.
I giorni di permessi 104 possono essere fruiti per intero oppure frazionati in ore. In questo approfondimento vediamo come si calcolano i giorni di permesso con la Legge 104.
Quanto vengono pagati i permessi 104
L’INPS paga le assenze legate alla Legge 104/92 in questo modo:
- permessi 104: durante la loro fruizione, ricevi un’indennità uguale alla tua retribuzione normale;
- durante l’utilizzo dei permessi 104, continuerai ad accumulare l’anzianità di servizio, i giorni di ferie, la tredicesima e la quattordicesima mensilità.
Nel dettaglio:
- hai il diritto a usufruire di un certo numero di giorni di ferie senza alcuna decurtazione, seguendo le regole del contratto nazionale. La tua retribuzione per questi giorni viene pagata normalmente dal datore di lavoro;
- ricevi la tredicesima e, se prevista, la quattordicesima mensilità, come se stessi lavorando normalmente. L’INPS si fa carico di queste retribuzioni, quindi il datore di lavoro non ti pagherà una mensilità aggiuntiva, poiché è già inclusa nella tua retribuzione giornaliera di riferimento per il calcolo dell’indennità.
Dal punto di vista fiscale:
- l’indennità che ricevi è soggetta a ritenuta Irpef, quindi verrà tassata;
- non vengono trattenuti contributi previdenziali, quindi l’INPS non dedurrà i contributi da te dovuti, poiché hai comunque copertura previdenziale figurativa.
Per quanto riguarda la retribuzione per i permessi 104:
- i permessi giornalieri vengono indennizzati in base alla tua retribuzione effettiva;
- i permessi orari sono trattati come permessi per l’allattamento e vengono indennizzati in base alla tua retribuzione effettiva;
- i permessi che rappresentano un prolungamento del congedo parentale fino al 12° anno del bambino vengono indennizzati al 30% della tua retribuzione effettiva.
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Quanto viene pagato il congedo straordinario
Il congedo straordinario è un permesso speciale concesso solo ai familiari di persone disabili gravi, non ai lavoratori stessi.
Questo permesso ti permette di assentarti dal lavoro per un massimo di due anni durante la tua carriera, anche in modo continuativo, per prenderti cura di un parente con una grave disabilità.
Anche l’indennità per il congedo straordinario viene anticipata dal tuo datore di lavoro per conto dell’INPS e, poiché i contributi previdenziali vengono comunque conteggiati, questa indennità non subisce detrazioni previdenziali, anche se viene sottoposta a trattenute fiscali.
Durante il pagamento della tredicesima e quattordicesima mensilità, il tuo datore di lavoro dedurrà dalla tua retribuzione quanto l’INPS ti aveva già anticipato come tredicesima senza integrazione.
Questo accade perché il congedo straordinario sospende il normale accumulo dei ratei.
È importante notare che durante il congedo straordinario non accumulerai ferie e il trattamento di fine rapporto non verrà calcolato.
Per quanto riguarda gli importi massimi accreditabili, ecco i limiti:
- massimo 100,12 euro al giorno per l’indennità giornaliera e la massima retribuzione figurativa giornaliera (quest’ultima serve per calcolare i contributi previdenziali);
- massimo 701,21 euro a settimana per la massima retribuzione figurativa settimanale;
- massimo 36.645,11 euro all’anno per l’indennità annua e la massima retribuzione figurativa annua;
- massimo 12.092,89 euro all’anno per i contributi previdenziali figurativi (va notato che i dipendenti pubblici ricevono direttamente i contributi previdenziali dall’amministrazione/datore di lavoro).
In totale, massimo 48.737 euro all’anno, che comprende sia i contributi previdenziali che l’indennità.
Il congedo straordinario, in alcuni casi, può avere una durata superiore a quella stabilita per legge, ma solo quando non viene fruito in modo continuativo. Vediamo perché e come frazionare il congedo con la Legge 104.

Come viene pagato il congedo straordinario in caso di part time
Nel caso di lavoro part-time, l’indennità per il congedo straordinario viene calcolata in questo modo:
Part-Time Verticale:
- dividi la tua retribuzione mensile per il numero di giorni lavorati, inclusi i giorni festivi o di riposo;
- la cifra giornaliera ottenuta va poi confrontata con il limite massimo giornaliero, che è di 100,12 euro.
Part-Time Orizzontale:
- se durante il congedo straordinario cambi il tuo regime di lavoro da tempo pieno a part-time o viceversa, la tua retribuzione verrà adeguata a quanto avresti guadagnato se avessi lavorato a tempo pieno durante il congedo straordinario.
FAQ (domande e risposte)
Chi usufruisce della Legge 104 può essere controllato?
Sì, chi usufruisce della Legge 104 può essere sottoposto a controlli, che possono essere effettuati sia dall’INPS sia dal datore di lavoro, anche con l’ausilio di investigatori privati.
Cosa succede se non si usano tutti i giorni della Legge 104?
Se un dipendente non utilizza i giorni di permesso retribuito in un dato mese, non potrà recuperarli o utilizzarli in futuro. Di conseguenza, è di vitale importanza pianificare con cura l’impiego di questi permessi in modo da poterli sfruttare adeguatamente per le proprie esigenze personali e per fornire assistenza quando necessario.
Quante persone si possono assistere con Legge 104?
Più persone aventi diritto possono alternarsi nell’utilizzo dei permessi previsti dalla Legge 104 per fornire assistenza alla stessa persona con grave disabilità. Inoltre, i congedi straordinari saranno concessi anche ai conviventi di fatto.
Chi può richiedere il congedo straordinario secondo la Legge 104?
Il congedo straordinario previsto dalla Legge 104 può essere richiesto da lavoratori dipendenti o pensionati che abbiano in famiglia una persona con disabilità grave riconosciuta.
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