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Legge 104 condivisa tra fratelli

Permessi con Legge 104 condivisi tra fratelli: è possibile? Vediamo come funzionava con il referente unico e cosa è cambiato oggi.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

6' di lettura

Come funzionano i permessi con Legge 104 condivisi tra fratelli? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Permessi con Legge 104: abolizione referente unico

L’abolizione del referente unico ha rappresentato un’importante novità nell’ambito dell’assegnazione dei permessi lavorativi con la Legge 104.

Il referente unico era colui che si assumeva il compito di prestare assistenza al soggetto disabile, godendo per questo di una serie di agevolazioni e tutele, come i permessi lavorativi.

A partire dal 13 agosto 2022, in seguito all’abolizione della figura del referente unico tramite decreto legislativo numero 105 del 30 giugno 2022, descritto nel messaggio dell’INPS numero 3096 del 5 agosto 2022, più lavoratori possono presentare domanda per assistere un unico familiare con disabilità.

Il decreto ha inoltre allargato la platea dei beneficiari anche alla parte di un’unione civile (ai sensi dell’articolo 1, comma 20, della legge 20 maggio 2016, n. 76) e ai conviventi di fatto (ai sensi dell’articolo 1, comma 36, della legge 20 maggio 2016, n. 76).

Prima, l’alternanza all’assistenza della persona disabile era consentita esclusivamente ai genitori, anche se adottivi o affidatari, di un figlio con disabilità grave.

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Permessi con Legge 104: doppio referente, ma stesso limite

Dunque, se fino a un anno fa, i permessi con la 104 erano riconosciuti a un solo lavoratore dipendente, riconosciuto come referente unico, dal 13 agosto 2022 le regole sono state modificate e la platea di potenziali beneficiari allargata ai più lavoratori e familiari.

Per quanto riguarda il limite dei 3 giorni di permessi, questo rimane invariato, ma più soggetti aventi diritto possono beneficiarne alternativamente, per prestare assistenza al familiare con disabilità grave.

Permessi con Legge 104 condivisi tra fratelli

Come visto in apertura, da circa un anno, la figura del referente unico è stata abolita per fare spazio alla possibilità per più lavoratori di prestare assistenza a un unico familiare disabile.

I permessi con Legge 104 condivisi tra fratelli, dunque, sono possibili.

Due fratelli lavoratori dipendenti possono, ad esempio, assistere il genitore gravemente disabile, alternandosi nelle cure, godendo di 3 giorni di permessi mensili, in totale.

Questo può avvenire a prescindere dalla convivenza con il disabile.

Ripetiamo: i 3 giorni vanno suddivisi tra i due fratelli (quindi non spettano 6 giorni, 3 +3). Ognuno di loro dovrà presentare apposita domanda all’INPS e ai rispettivi datori di lavoro, per richiedere l’agevolazione lavorativa con la 104.

Chi ha diritto ai permessi con Legge 104?

I permessi lavorativi con la 104 sono un diritto del lavoratore con disabilità grave, ma anche dei familiari che assistono un disabile grave (Legge 104, articolo 3, comma 3), come:

  • il coniuge (o parte di un’unione civile o convivente di fatto);
  • i genitori.

Se queste due figure sono mancanti, decedute, anche loro affette da patologie invalidanti o di età superiore ai 65 anni, il diritto ai permessi lavorativi è riconosciuto a parenti o affini entro il terzo grado di parentela della persona con disabilità in situazione di gravità.

Chi ha diritto ai permessi doppi con Legge 104?

Il lavoratore con disabilità grave può, a sua volta, assistere un familiare disabile in condizione di gravità, se è l’unico a poterlo fare. In questo caso gli spettano permessi doppi (6 giorni al mese).

Stesso discorso per il lavoratore dipendente caregiver, che ha diritto di prestare assistenza nei confronti di più persone con disabilità in situazione di gravità, a condizione che si tratti del coniuge o della parte di un’unione civile o del convivente di fatto o di un parente o affine entro il primo grado.

Oppure entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con disabilità in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Permessi con Legge 104 condivisi tra fratelli
Permessi con Legge 104 condivisi tra fratelli: in foto due figli baciano la mamma sorridente.

Faq sui permessi con Legge 104

Quante persone si possono assistere con Legge 104?

Più persone aventi diritto possono alternarsi nell’utilizzo dei permessi previsti dalla Legge 104 per fornire assistenza alla stessa persona con grave disabilità. Inoltre, i congedi straordinari saranno concessi anche ai conviventi di fatto.

I permessi con Legge 104 possono essere consecutivi?

Secondo la normativa vigente, i giorni di permessi lavorativi possono essere goduti consecutivamente, a patto di non superare il limite imposto dalla legge, pari a 3 giorni al mese. Ricordiamo che i permessi possono essere frazionati anche in ore (2 ore al giorno).

L’eccezione alla consecutività dei giorni di permesso riguarda soprattutto il comparto scuola e altri soggetti con il medesimo orario lavorativo.

Qual è la differenza tra richiedere i permessi per intere giornate o ad ore?

Richiedere i permessi per intere giornate permette di ottenere un totale di 24 ore di permesso al mese, se si lavora 5 giorni alla settimana con un orario di 8 ore al giorno. Richiedere permessi ad ore, invece, consente di “spalmare” queste 24 ore per soddisfare esigenze specifiche. Un’opzione popolare è richiedere due ore di permesso al giorno. Anche se lavori 20 giorni al mese, avrai comunque 40 ore di permesso a disposizione, permettendoti di lavorare meno ore al mese e di sfruttare al meglio le agevolazioni previste dalla legge.

È possibile modificare la scelta dei permessi per la Legge 104?

Sì, la scelta se siano meglio 3 giorni o 2 ore al giorno con i permessi per la Legge 104 non è vincolante e può essere modificata da un mese all’altro, anche all’interno dello stesso mese. Se desideri cambiare le ore di permesso già richieste durante il mese, dovrai convertirle in giorni e calcolare la parte residua a disposizione.

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