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Legge 104 condivisa: cosa sapere

Tutto quello che devi sapere sulla Legge 104 condivisa, ovvero sulla possibilità di assistere un familiare disabile grave dividendo l’assistenza e i permessi con un altro familiare beneficiario dell’agevolazione.

Romina Cardìa è una scrittrice esperta in diritti delle persone con disabilità.
Conoscila meglio

7' di lettura

Cosa vuol dire Legge 104 condivisa? È vero che possiamo assistere un familiare disabile grave in due e ottenere entrambi le agevolazioni lavorative? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Cos’è la Legge 104 condivisa

La Legge 104 condivisa dà la possibilità di assistere una persona disabile grave a due o più familiari e non solo più a uno, come avveniva fino a poco tempo fa.

In pratica, fino al 2022, esisteva la figura del referente unico: era cioè permesso a un solo parente di assistere la persona disabile grave e ottenere le agevolazioni lavorative, che consistono nella possibilità di ottenere 3 giorni di permessi retribuiti per assentarsi da lavoro con il fine, appunto, di prendersi cura del disabile.

Il decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105, oltre a modifiche al Testo Unico sulla maternità e paternità, ha poi previsto anche nuove regole in materia di permessi di cui all’articolo 33 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, e di congedo straordinario di cui all’articolo 42, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151.

Dal 13 agosto 2022, dunque, fermo restando il limite complessivo di 3 giorni, per l’assistenza alla stessa persona con disabilità in situazione di gravità, il diritto può essere riconosciuto, su richiesta, a più soggetti tra quelli aventi diritto, che possono fruirne in via alternativa tra loro.

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Un esempio pratico

Per fare un esempio pratico, due fratelli, entrambi lavoratori dipendenti, possono richiedere il permesso di assistere la mamma disabile, la quale abbia ottenuto il riconoscimento della Legge 104 con articolo 3 comma 3, assentandosi alternativamente tra loro dal lavoro per un totale di 3 giorni al mese complessivi.

Cumulo permessi 104: è possibile raddoppiare i giorni di permessi retribuiti se si assistono due familiari con disabilità? E se il lavoratore è disabile e caregiver?

Unione civile e convivenza

Il Decreto, inoltre, allarga la platea dei beneficiari anche alla parte di un’unione civile (ai sensi dell’articolo 1, comma 20, della Legge 20 maggio 2016, n. 76) e ai conviventi di fatto (ai sensi dell’articolo 1, comma 36, della legge 20 maggio 2016, n. 76).

Eccezionalmente, è possibile richiedere, nello stesso mese, i permessi 104 a giorni e a ore. Vediamo in quali casi e come funzionano i permessi con la Legge 104 e fruizione mista.

Gradi di parentela e diritto ai permessi

Ricapitolando, hanno quindi diritto a usufruire dei 3 giorni di permessi lavorativi previsti dalla Legge 104 per assistere un familiare con riconoscimento di disabilità in stato di gravità (Legge 104, articolo 3 comma 3):

  • genitori;
  • coniuge;
  • parte di un’unione civile;
  • convivente di fatto.

In caso di mancanza/ decesso/ patologie invalidanti o età oltre i 65 anni dei soggetti sopra elencati, il diritto è riconosciuto a parenti o affini entro il terzo grado della persona con disabilità in situazione di gravità.

Legge 104 per se stessi: quali permessi spettano e chi non può fruirne? Ne parliamo in questo approfondimento.

Assistenza a più familiari disabili

Ricordiamo, inoltre, che il lavoratore ha diritto di prestare assistenza nei confronti di più persone con disabilità in situazione di gravità, a condizione che si tratti del coniuge o della parte di un’unione civile o del convivente di fatto o di un parente o affine entro il primo grado o entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con disabilità in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Scopri cosa si intende per permessi 104 con esclusività e cosa significa continuità, oltre che per cumulabilità in caso di assistenza a più persone.

Assistenza saltuaria

Esiste la possibilità dell’assistenza saltuaria per la legge 104. Consiste nella condivisione dell’assistenza al disabile da parte del lavoratore dipendente e di un’altra persona, ad esempio del figlio o del genitore, ma in maniera, appunto, saltuaria. È il cosiddetto «caregiver sostituto».

Tutti e due possono usufruire della legge 104 ma in forma ridotta, cioè 1 giorno di permesso al mese (anziché 3 giorni) ogni 10 giorni di assistenza in maniera continuativa.

Al fine di godere di questo beneficio, il caregiver sostituto deve presentare all’INPS e al datore di lavoro una richiesta scritta che contiene una dichiarazione di responsabilità e queste precisazioni:

  • i motivi per cui deve sostituire il referente unico della persona disabile;
  • il periodo o i periodi in cui deve prestare assistenza al posto del referente unico;
  • il tipo di assistenza che deve prestare al familiare disabile.

Come cambiare il beneficiario della 104 (modulo): sia per affiancare il referente sia per sostituirlo del tutto. Qual è la procedura, come attivarla, quali sono i moduli da compilare e chi bisogna informare. Come funziona quando il beneficiario ha un contratto part time.

Legge 104 condivisa
Legge 104 condivisa. Nella foto: due persone assistono una persona disabile

Possibilità di cumulo dei permessi

Se sei un lavoratore con disabilità grave che beneficia dei permessi 104 e hai bisogno di assistere un familiare anch’esso disabile, puoi farlo.

In questo caso, puoi cumulare il godimento dei 3 giorni di permesso mensile per assistere un tuo familiare con handicap grave, senza aver acquisito un parere medico legale sulla tua capacità di soddisfare le necessità assistenziali del familiare disabile.

In pratica, i permessi della Legge 104 sono cumulativi quando presi per sé e per assistere un’altra persona. E questo, addirittura, senza bisogno di un parere medico.

Una condizione, però, c’è: all’interno del nucleo familiare non ci deve essere un altro parente non lavoratore in condizioni di prestare assistenza.

FAQ (domande e risposte)

Come richiedere la Legge 104 condivisa per la propria famiglia?

Per richiedere la Legge 104 condivisa, è necessario presentare una domanda all’INPS. La domanda deve contenere tutta la documentazione medica necessaria a comprovare la condizione di disabilità o patologia grave del familiare che necessita di assistenza.

Posso usufruire della Legge 104 condivisa se non sono un parente stretto del beneficiario?

La Legge 104 condivisa è prevista esclusivamente per i familiari che hanno un legame di parentela con il beneficiario diretto. Solo in casi eccezionali e a determinate condizioni è possibile richiedere la Legge 104 per assistere un amico.

Quali sono i doveri dei familiari che usufruiscono della Legge 104 condivisa?

I familiari che usufruiscono della Legge 104 condivisa hanno il dovere di dedicare il proprio tempo all’assistenza del familiare disabile o malato. Devono rispettare le norme previste dalla legge e informare l’INPS in caso di cambiamenti nella situazione del beneficiario o della propria famiglia che potrebbero influenzare l’assegnazione dei benefici.

La Legge 104 condivisa prevede limiti di durata?

La durata dei benefici previsti dalla Legge 104 condivisa può variare a seconda della gravità della situazione del beneficiario. Solitamente, i benefici vengono concessi per un periodo di tempo determinato e possono essere rinnovati in base alla valutazione medica della condizione del familiare bisognoso di assistenza.

Cosa succede se i familiari non rispettano gli obblighi legati alla Legge 104 condivisa?

Se i familiari non rispettano gli obblighi legati alla Legge 104 condivisa, potrebbero perdere i benefici ottenuti e essere soggetti a sanzioni previste dalla legge. È importante rispettare le norme e gli impegni presi in quanto la Legge 104 rappresenta un sostegno importante per le famiglie che assistono persone con disabilità o patologie gravi.

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