In questo approfondimento parliamo di Legge 104 e docenti a tempo determinato (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Legge 104 e docenti a tempo determinato: spettano le agevolazioni lavorative?
È possibile richiedere la Legge 104 e docenti a tempo determinato (annuale, temporaneo o breve), ovvero le agevolazioni lavorative per chi è titolare di Legge 104 o per chi assiste una persona disabile grave vengono concesse al docente che non è ancora in ruolo.
In caso di assistenza a una persona con disabilità per meno di un mese, i giorni di permesso del richiedente vengono ridotti in modo proporzionale.
Questa regola si basa su linee guida del Ministero, secondo le quali, per ogni 10 giorni di assistenza consecutiva, il richiedente ha diritto a un giorno di permesso in base alla Legge 104.
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Questo significa che se l’assistenza dura meno di 10 giorni consecutivi, non si ha diritto a nessun giorno di permesso.
Se l’assistenza dura più di 10 giorni ma meno di 20, ad esempio 19 giorni, si ha diritto a un solo giorno di permesso.
Queste regole sono spiegate nella circolare INPS numero 128 dell’11 luglio 2003 e nell’Interpello numero 24/2012 del Ministero del Lavoro.
Per quanto riguarda il congedo biennale, questo beneficio è riservato al personale a tempo indeterminato e a tempo determinato supplente annuale o fino al termine delle attività didattiche, nonché ai docenti di religione cattolica di cui all’art. 3, comma 6 e 7, del decreto del Presidente della Repubblica numero 399/1988 (articolo 18 del CCNL del 20 novembre 2007). Il diritto al congedo biennale è limitato alla durata dell’incarico.
Le agevolazioni lavorative che spettano di diritto sono:
- la scelta della sede di lavoro.
Per quanto riguarda il comparto scuola, però, ci sono delle differenze nella fruizione di queste agevolazioni, rispetto ad altri settori privati o pubblici. Andiamo a vedere nel dettaglio come utilizzare le agevolazioni.
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Agevolazioni Legge 104 e docenti a tempo determinato
I lavoratori dipendenti che aiutano un parente con disabilità hanno diritto a prendersi dei giorni liberi dal lavoro con il salario garantito, oltre a un congedo speciale.
Per ottenere queste agevolazioni, è necessario che il familiare abbia una disabilità grave, come stabilito dall’articolo 3, comma 3, della Legge 104.
La gravità della disabilità è un requisito fondamentale per usufruire dei giorni liberi, così come la non autosufficienza è essenziale per ricevere l’indennità di accompagnamento.
Dal 13 agosto del 2022, non è più richiesta la figura del “referente unico”, ovvero il familiare che si occupava esclusivamente del parente con disabilità grave.
Ora, è permesso a più familiari, quindi anche a più dipendenti del comparto Scuola, a tempo sia indeterminato che indeterminato, richiedere i permessi 104 per assistere la stessa persone disabile.
Scopri quando è possibile usufruire dei permessi con 104 doppi per una persona disabile che assiste una persona disabile.
I permessi 104
A chi spettano
La Legge 104, nell’articolo 33, comma 3, concede ai lavoratori dipendenti che si prendono cura di persone affette da handicap grave o ai lavoratori dipendenti con disabilità grave alcuni permessi speciali. Ecco i dettagli:
- se sei un lavoratore dipendente che si prende cura di una persona con handicap grave, hai diritto a 3 giorni di permesso ogni mese;
- questa regola si applica anche ai lavoratori dipendenti con disabilità grave. Tuttavia, in questo caso, il beneficiario della Legge 104 può scegliere tra 3 giorni di permesso al mese o 2 ore di permesso al giorno.
Per richiedere questi permessi, devi presentare i seguenti documenti al tuo ufficio di riferimento:
- un certificato medico rilasciato dall’Asl competente, che conferma la grave condizione di handicap della persona assistita
- una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che attesta che il familiare disabile non è ricoverato a tempo pieno;
- eventualmente, un’autocertificazione (che devi rinnovare ogni anno) che attesta che il familiare disabile è ancora in vita;
- un’altra dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (anch’essa rinnovabile annualmente) che conferma che l’Asl competente non ha cambiato il suo giudizio sulla gravità della disabilità del soggetto assistito.
Questi documenti sono necessari per ottenere i permessi previsti dalla Legge 104.
Scopri se sono meglio 3 giorni o 2 ore al giorno con i permessi per la Legge 104 e in quali casi è possibile applicare questa conversione.
Nel video sotto trovi una guida completa ai permessi 104:
Deroghe concesse dalla legge
La Legge 104/1992 concede permessi speciali in situazioni specifiche:
- quando il paziente deve allontanarsi dalla struttura per visite e terapie durante un ricovero a tempo pieno;
- nel caso di un disabile grave in stato vegetativo persistente o con prognosi irreversibile a breve termine ricoverato a tempo pieno;
- quando il malato richiede assistenza continua da un familiare, certificata dagli operatori sanitari.
- I dipendenti devono presentare una domanda di permessi Legge 104 insieme a una dichiarazione che afferma:
- di assistere costantemente il disabile o essere disabili stessi;
- di essere consapevoli dell’onere finanziario pubblico connesso ai benefici;
- di impegnarsi a segnalare tempestivamente qualsiasi cambiamento nella situazione che potrebbe comportare la perdita dei benefici.
Vediamo come si usano i permessi con la Legge 104 a ore, a giorni, insieme ad altri familiari e per assistere più familiari disabili.
Il ruolo del Dirigente Scolastico nel controllo della domanda per i permessi
Per i dipendenti del settore scolastico, la procedura per richiedere e usufruire dei permessi segue lo stesso principio di quanto detto in precedenza.
La differenza principale è che, nel contesto scolastico, il dirigente scolastico è responsabile della gestione delle richieste di permesso presentate dai dipendenti.
Il dirigente scolastico ha il compito di verificare la correttezza delle richieste dei dipendenti. Tuttavia, la legge specifica che il dirigente scolastico non può rifiutare i permessi di tre giorni, nemmeno quando coincidono con le giornate degli scrutini intermedi o finali o con altri compiti collegiali.
Inoltre, è essenziale sapere che i lavoratori non sono tenuti a recuperare le ore impiegate durante l’utilizzo di tali permessi.
Ricapitolando: i dipendenti scolastici seguono la stessa procedura di richiesta dei permessi, ma il dirigente scolastico ha il compito di verificare le richieste, senza possibilità di rifiuto per i permessi di tre giorni, e non c’è l’obbligo di recuperare le ore utilizzate.
Ecco quello che devi sapere in merito al diritto della Legge 104 nella scuola e personale ATA se sei un lavoratore disabile o assisti una persona con disabilità grave.
La scelta della sede di lavoro
Uno dei diritti conscesi con la Legge 104 è la possibilità di scegliere in modo prioritario il luogo di lavoro e, se necessario, rifiutare un trasferimento in una sede diversa.
Questa opportunità è aperta sia ai dipendenti che assistono un familiare con disabilità, sia a quelli con disabilità riconosciute almeno al 2/3 o con specifiche minorazioni elencate nelle categorie Prima, Seconda e Terza della tabella A del Ministero.
Per quanto riguarda i dipendenti, essi hanno il diritto di:
- scelta prioritaria tra le sedi disponibili, ma la scelta è limitata alla stessa amministrazione o ente di appartenenza;
- l’opzione della mobilità all’interno della pubblica amministrazione, che impedisce il trasferimento in un comune diverso;
- precedenza in caso di trasferimento, a condizione che nella sede desiderata ci sia un posto vacante disponibile.
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Il congedo straordinario
Che cos’è e a chi spetta
Il congedo straordinario è un beneficio per i lavoratori che assistono familiari con gravi disabilità.
È valido per due anni durante la loro carriera lavorativa. Questo beneficio non è disponibile per i lavoratori a domicilio, agricoltori giornalieri, lavoratori autonomi o parasubordinati.
Inizialmente, solo i genitori e i fratelli/sorelle conviventi avevano diritto al congedo, ma la Corte costituzionale ha esteso i beneficiari.
Ora c’è un ordine di priorità che inizia con il coniuge/partner convivente e include genitori, figli conviventi, fratelli/sorelle conviventi e parenti di terzo grado conviventi.
La legge richiede la convivenza con il disabile per garantire relazioni affettive e di cura. Questa convivenza può iniziare anche dopo la richiesta, ma deve essere mantenuta per tutto il periodo di congedo.
Dal 12 agosto 2022, anche in questo caso il principio del “referente unico” è stato eliminato. Ora più persone tra gli aventi diritto possono presentare la domanda e godere di periodi di congedo alternativamente, fino a un massimo di due anni per disabile e per lavoratore.
Il congedo spetta anche se l’altro genitore non ha diritto e non è richiesta la convivenza con il figlio disabile.
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Come viene pagato
L’indennità corrisposta è basata sulla retribuzione dell’ultimo mese di lavoro, con alcune restrizioni sulle voci variabili.
Nel settore privato, il datore di lavoro anticipa l’indennità, mentre nel settore pubblico è a carico dell’amministrazione.
Il congedo può essere interrotto solo per malattie certificate entro 60 giorni dall’inizio della sospensione dal lavoro.
Tuttavia, per la maternità, l’interruzione è consentita anche dopo 60 giorni dalla cessazione dal lavoro.
Se il lavoratore è in Cassa integrazione o già in sospensione dal lavoro senza richiedere il congedo, non può presentare domanda.
FAQ sulla Legge 104 e docenti a tempo determinato
Per richiedere i permessi Legge 104 a scuola deve risultare convivente con il disabile grave?
No, non è necessario essere conviventi con il disabilegrave per richiedere i permessi Legge 104 a scuola. Non c’è alcuna norma che lo vieta.
Posso richiedere i permessi Legge 104 a scuola per assistere un disabile grave residente in un altro Comune?
Se devi assistere un familiare portatore di handicap che abita a più di 150 chilometri rispetto alla tua residenza, puoi comunque richiedere i permessi Legge 104 a scuola, ma rispettando alcune condizioni.
In questo caso, infatti, dovrai attestare il raggiungimento del luogo di resistenza del parente assistito con titolo di viaggio o altra documentazione idonea.
Dove devo presentare la domanda per i permessi Legge 104?
La domanda per i permessi Legge 104 a scuola va presentata presso l’Ufficio di segreteria della scuola.
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