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Legge 104 e familiare in struttura

Legge 104 e familiare in una struttura. Se un assistito beneficiario della Legge 104 si trova in ospedale, la normativa prevede regole specifiche da seguire. In linea di principio, i permessi concessi dalla legge vengono sospesi, ma ci sono alcune eccezioni. Vediamo di cosa si tratta.

di Romina Cardia

Novembre 2023

In questo approfondimento parliamo di Legge 104 e familiare in una struttura (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Legge 104 e familiare in una struttura: regole ed eccezioni

Regola

La Legge 104 e familiare in una struttura prevede che la concessione dei permessi retribuiti sia vincolata a una condizione fondamentale: la persona con disabilità da assistere non deve essere ricoverata. Tuttavia, esistono eccezioni importanti da considerare.

Eccezioni alla regola

Le eccezioni alla regola per la Legge 104 e familiare in una struttura sono:

È essenziale comprendere che queste eccezioni sono strettamente legate alla situazione di gravità e alle necessità di cura del disabile. L’interesse e il benessere del soggetto con disabilità sono al centro di tali disposizioni.

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Legge 104 e familiare in una struttura: disposizioni del Ministero

Secondo le direttive del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’INPS, è possibile ottenere i permessi anche durante il ricovero, ma solo se la persona con disabilità deve uscire dalla struttura per visite e terapie.

Questa situazione interrompe il tempo pieno del ricovero, richiedendo l’affidamento dell’assistito al familiare.

Il caregiver può accedere ai permessi presentando la documentazione della struttura ospedaliera, attestando visite e terapie effettuate. I permessi sono concessi solo per quel periodo in cui l’assistito lascia effettivamente la struttura.

Il monte orario mensile dei permessi rimane invariato, con un massimo di 3 giorni.

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Parere dell’INPS

Nella circolare 90/2007, l’INPS specifica chiaramente cosa si intende per ricovero a tempo pieno.

In sostanza, è un ricovero che copre l’intero arco delle 24 ore. Non rientrano in questa categoria i ricoveri in day hospital né quelli nei centri diurni con scopi assistenziali, riabilitativi o occupazionali. L’importante è che il ricovero a tempo pieno comprenda l’intero periodo delle 24 ore.

Legge 104 e ricovero in RSA: si può beneficiare dei permessi lavorativi? Vediamo insieme quali sono le eccezioni.

Legge 104 e familiare in una struttura
Legge 104 e familiare in una struttura. Nella foto: una donna ricoverata in ospedale.

Legge 104 e familiare in una struttura per coma e stato vegetativo

La circolare 90/2007 dell’INPS introduce un’eccezione ai permessi Legge 104 per i ricoveri a tempo pieno (h24) in caso di coma vigile o stato terminale del paziente da assistere.

Tuttavia, è fondamentale certificare tali condizioni, compito affidato al dirigente responsabile del Centro medico legale della sede INPS.

Per i bambini sotto i tre anni con grave handicap, la circolare prevede permessi per ricoveri a tempo pieno per interventi chirurgici riabilitativi.

È richiesta la documentazione dai medici ospedalieri, che attesti il bisogno di assistenza da parte di un genitore o familiare.

Ricapitolando: l’articolo 33, comma 3 della Legge 104 del 1992 stabilisce che i permessi retribuiti sono concessi solo se la persona con disabilità grave da assistere non è ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria.

Tuttavia, l’INPS ha specificato delle eccezioni in una circolare del 6 marzo 2012. Queste eccezioni includono:

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FAQ sulla Legge 104

Come si ottiene il riconoscimento della Legge 104?

Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104, è necessario seguire alcuni passi. Innanzitutto, bisogna presentare una richiesta al medico competente, che valuterà la situazione medica del familiare con disabilità.

Una volta ottenuto il parere medico, è possibile inoltrare la domanda all’INPS. Dopo l’approvazione della domanda da parte dell’ente, sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui i giorni di permesso retribuito e altri diritti specifici.

Se uso il permesso ma non assisto la persona disabile, cosa mi può succedere?

Se utilizzi i permessi previsti dalla Legge 104, ma non assisti la persona disabile come dovresti, potresti incorrere in sanzioni o provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro o dell’ente che gestisce i permessi. È fondamentale utilizzare i giorni di permesso solo quando necessario per l’assistenza alla persona disabile, altrimenti potresti avere conseguenze negative sul posto di lavoro.

Chi può chiedere i permessi 104 a scuola?

Se sei un dipendente di una scuola, sia a tempo determinato che indeterminato, titolare di Legge 104 art. 3 comma 3 o che assiste un familiare disabile grave, hai il diritto di accedere ai permessi della Legge 104.

Per individui affetti dalla sindrome di Down, la gravità dell’handicap può essere attestata non solo dalla Commissione ASL ma anche dal proprio medico di base, a condizione che venga presentato un “cariotipo” come parte della richiesta di certificazione.

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