In questo approfondimento parliamo di Legge 104 e familiare in una struttura (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Legge 104 e familiare in una struttura: regole ed eccezioni
Regola
La Legge 104 e familiare in una struttura prevede che la concessione dei permessi retribuiti sia vincolata a una condizione fondamentale: la persona con disabilità da assistere non deve essere ricoverata. Tuttavia, esistono eccezioni importanti da considerare.
Eccezioni alla regola
Le eccezioni alla regola per la Legge 104 e familiare in una struttura sono:
- Interruzione del ricovero a tempo pieno: se il disabile in situazione di gravità deve recarsi al di fuori della struttura ospedaliera per visite e terapie certificate, si interrompe temporaneamente il ricovero a tempo pieno e il familiare può usare i permessi Legge 104 per assistere la persona disabile.
- Ricovero a tempo pieno persone in stato di coma o vegetativo: nel caso di un disabile in stato vegetativo e/o terminale, è permessa la fruizione dei permessi d
- Ricovero di minore con disabilità: se un minore con disabilità è ricoverato a tempo pieno, e i sanitari della struttura ospedaliera documentano il bisogno di assistenza da parte di un genitore o familiare, è possibile ottenere i permessi retribuiti.
È essenziale comprendere che queste eccezioni sono strettamente legate alla situazione di gravità e alle necessità di cura del disabile. L’interesse e il benessere del soggetto con disabilità sono al centro di tali disposizioni.
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Legge 104 e familiare in una struttura: disposizioni del Ministero
Secondo le direttive del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’INPS, è possibile ottenere i permessi anche durante il ricovero, ma solo se la persona con disabilità deve uscire dalla struttura per visite e terapie.
Questa situazione interrompe il tempo pieno del ricovero, richiedendo l’affidamento dell’assistito al familiare.
Il caregiver può accedere ai permessi presentando la documentazione della struttura ospedaliera, attestando visite e terapie effettuate. I permessi sono concessi solo per quel periodo in cui l’assistito lascia effettivamente la struttura.
Il monte orario mensile dei permessi rimane invariato, con un massimo di 3 giorni.
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Parere dell’INPS
Nella circolare 90/2007, l’INPS specifica chiaramente cosa si intende per ricovero a tempo pieno.
In sostanza, è un ricovero che copre l’intero arco delle 24 ore. Non rientrano in questa categoria i ricoveri in day hospital né quelli nei centri diurni con scopi assistenziali, riabilitativi o occupazionali. L’importante è che il ricovero a tempo pieno comprenda l’intero periodo delle 24 ore.
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Legge 104 e familiare in una struttura per coma e stato vegetativo
La circolare 90/2007 dell’INPS introduce un’eccezione ai permessi Legge 104 per i ricoveri a tempo pieno (h24) in caso di coma vigile o stato terminale del paziente da assistere.
Tuttavia, è fondamentale certificare tali condizioni, compito affidato al dirigente responsabile del Centro medico legale della sede INPS.
Per i bambini sotto i tre anni con grave handicap, la circolare prevede permessi per ricoveri a tempo pieno per interventi chirurgici riabilitativi.
È richiesta la documentazione dai medici ospedalieri, che attesti il bisogno di assistenza da parte di un genitore o familiare.
Ricapitolando: l’articolo 33, comma 3 della Legge 104 del 1992 stabilisce che i permessi retribuiti sono concessi solo se la persona con disabilità grave da assistere non è ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria.
Tuttavia, l’INPS ha specificato delle eccezioni in una circolare del 6 marzo 2012. Queste eccezioni includono:
- Interruzione del ricovero a tempo pieno per consentire al disabile in situazione di gravità di recarsi al di fuori della struttura per visite e terapie certificate (messaggio numero 14480 del 28 maggio 2010).
- Situazioni di stato vegetativo persistente e/o fase terminale della persona disabile in situazione di gravità (circolare numero 155 del 3 dicembre 2010).
- Necessità documentata dai sanitari della struttura di assistenza da parte di un genitore o familiare durante il ricovero a tempo pieno di una persona con disabilità grave. In precedenza, questa possibilità era limitata ai soli minori (circolare numero 155 del 3 dicembre 2010).
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FAQ sulla Legge 104
Come si ottiene il riconoscimento della Legge 104?
Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104, è necessario seguire alcuni passi. Innanzitutto, bisogna presentare una richiesta al medico competente, che valuterà la situazione medica del familiare con disabilità.
Una volta ottenuto il parere medico, è possibile inoltrare la domanda all’INPS. Dopo l’approvazione della domanda da parte dell’ente, sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui i giorni di permesso retribuito e altri diritti specifici.
Se uso il permesso ma non assisto la persona disabile, cosa mi può succedere?
Se utilizzi i permessi previsti dalla Legge 104, ma non assisti la persona disabile come dovresti, potresti incorrere in sanzioni o provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro o dell’ente che gestisce i permessi. È fondamentale utilizzare i giorni di permesso solo quando necessario per l’assistenza alla persona disabile, altrimenti potresti avere conseguenze negative sul posto di lavoro.
Chi può chiedere i permessi 104 a scuola?
Se sei un dipendente di una scuola, sia a tempo determinato che indeterminato, titolare di Legge 104 art. 3 comma 3 o che assiste un familiare disabile grave, hai il diritto di accedere ai permessi della Legge 104.
Per individui affetti dalla sindrome di Down, la gravità dell’handicap può essere attestata non solo dalla Commissione ASL ma anche dal proprio medico di base, a condizione che venga presentato un “cariotipo” come parte della richiesta di certificazione.
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