Legge 104 e invalidità, diagnosi funzionale. Vediamo in questo articolo cos’è a cosa serve la diagnosi funzionale. Parliamo della certificazione che inquadra e sintetizza le abilità di una persona con disabilità rispetto alla patologia che la commissione medica gli ha riscontrato durante la visita per l’invalidità civile. Aggiungiti al gruppo Telegram di news su Invalidità e Legge 104 ed Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su Whatsapp, Telegram, Facebook, Instagram e YouTube.
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Per comprendere bene di cosa si tratta è preferibile fare un piccolo passo indietro.
Legge 104 e invalidità, diagnosi funzionale: i criteri
Partiamo dai criteri base delle legge 104 per capire le differenze tra la valutazione medico sociale e quella medico legale.
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Nell’articolo 3 comma 1 della legge 104 il grado di handicap si riferisce alla partecipazione sociale della persona affetta da disabilità. Il riferimento è quindi alle difficoltà oggettive, sociali e culturali. Difficoltà – per capirci – che si riflettono sull’apprendimento, le relazioni e l’integrazione lavorativa. Il tutto insieme produce inevitabilmente uno svantaggio sociale ed emarginazione.
La valutazione per la legge 104 è quindi diversa da quella per l’invalidità civile, che individua invece un handicap sulla base di criteri medico legali o legati alle percentuali. Per la 104 la valutazione della disabilità poggia su un criterio medico sociale.
Stesso discorso anche per l’articolo 1, comma 1 della legge 104, che valuta invece le situazioni di disabilità in situazioni di gravità, quando cioè la persona interessata ha una ridotta autonomia personale e non riesce a camminare o a svolgere gli abituali atti della vita senza un aiuto costante e continuo.
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Legge 104 e invalidità, diagnosi funzionale: valutazione
In entrambi i casi non è detto che una invalidità del 100% certifichi automaticamente un handicap grave. Anzi, non è improbabile che una persona con una invalidità inferiore al 100% possa vedersi riconosciuta una situazione di grave disabilità.
La diagnosi funzionale si inserisce proprio in questo discorso.
La diagnosi funzionale deve determinare quali sono le capacità di adattamento e apprendimento di una persona con handicap. Ed è proprio in base a quella valutazione che poi si potranno studiare degli interventi personalizzati.
È la commissione medica dell’Asl a redarre il verbale di diagnosi funzionale. Quel certificato individua le capacità globali del soggetto disabile e quindi offre le informazioni che sono indispensabili per l’inserimento sul lavoro con il collocamento mirato.
Legge 104 e invalidità: come ottenere la diagnosi funzionale
Per ottenere la diagnosi funzionale si può attivare la richiesta direttamente sul sito dell’Inps o tramite gli enti abilitati (patronati, associazioni di categoria, associazioni di invalidi).
Chi ha i requisiti previsti dalla legge e aspira a ottenere un lavoro adeguato alle proprie capacità lavorative, può accedere dunque al Collocamento mirato iscrivendosi negli elenchi provinciali dei centri per l’impiego.
Per l’iscrizione è ovviamente necessaria una certificazione che attesti il requisito sanitario indispensabile. Ogni menomazione va accertata con una documentazione che, a seconda dei casi, viene rilasciata dall’Inps, dall’Inail o dalle stesse Asl.
Legge 104 e invalidità, diagnosi funzionale: procedura
È comunque vero che i verbali di invalidità in genere vengono rilasciati dalle Asl che sono competenti sul territorio.
La procedura è questa:
- il medico curante deve compilare un modello telematico e rilasciare il certificato introduttivo che attesta l’infermità della persona disabile. Il documento va poi inoltrato all’Inps;
- la persona interessata a questo punto e tramite un codice che gli è stato assegnato procede alla richiesta di visita all’Inps. Per via web o rivolgendosi a un Caf o al patronato;
- entro 30 giorni dovrebbe ricevere una raccomandata con la quale si viene chiamati a visita;
- la visita si effettua presso l’Asl, davanti alla commissione dei medici Asl più un medico dell’Inps. Bisogna essere muniti di: documento di identità valido, certificato medico e tutta la documentazione medica di cui è in possesso.

Legge 104 e invalidità, diagnosi funzionale: il verbale
Dopo la visita la commissione sanitaria predispone un verbale, dove si attesta:
la percentuale di invalidità del paziente;
- la diagnosi funzionale, e quindi la scheda funzionale dove si annotano le capacità lavorative, le inclinazioni, e le competenze della persona con disabilità e quali mansioni sono più utili per le sue condizioni.
L’Inps ricevuto il verbale della commissione asl ha l’obbligo di inviarlo al soggetto interessato.
Legge 104 e invalidità, diagnosi funzionale: tutele lavoro
La persona con disabilità, in possesso del verbale che certifica l’invalidità, deve recarsi al Centro per l’impiego più vicino alla sua residenza e iscriversi alle categorie protette.
Questi sono i requisiti indispensabili:
- avere più di 15 anni;
- non essere vicini all’età pensionabile;
- non essere occupati a lavoro;
- essere disabile o invalido (per attestarlo serve il verbale della commissione medica).
Legge 104 e invalidità, diagnosi funzionale: obbligo assunzione
Quando ci iscrive nelle categorie protette è necessario allegare la diagnosi funzionale (o scheda funzionale), in copia autenticata.
In questo modo la persona con disabilità risulta inserita nell’elenco delle categorie protette.
I Centri per l’impiego, a questo punto, dovrebbero valutare i soggetti, le loro capacità lavorative e la diagnosi funzionale per favorire l’entrata nel mondo del lavoro.
Le aziende hanno l’obbligo di assumere un certo numero di dipendenti dalle categorie protette:
- il 7% della forza lavoro per chi aziende con più di 50 lavoratori;
- due lavoratori disabili per aziende che hanno tra 36 e 50 dipendenti;
- un lavoratore disabile per aziende che hanno tra 15 e 35 dipendenti.