Parliamo di Legge 104 e pensione da caregiver: a chi spetta, quali sono i requisiti per ottenere la pensione anticipata e come richiederla (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Legge 104 e pensione da caregiver
In Italia esiste la possibilità di richiedere la Legge 104 e pensione da caregiver per tutti lavoratori che assistono familiari con disabilità certificata.
Le misure con le quali si può accedere al prepensionamento per chi assiste un familiare con la Legge 104/92 sono Ape Sociale e Quota 41.
Queste misure permettono ai cosiddetti caregiver di ritirarsi dal mondo del lavoro in modo anticipato al fine di prendersi cura del loro familiare in stato di bisogno.
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Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono i requisiti per accedervi e come si richiedono.
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Ape Sociale
Che cos’è
L’Ape Sociale, confermata per il 2023, s’avvia verso la proroga per il 2024, con la possibilità, prevista dal governo Meloni, di allargare la platea di beneficiari.
L’anticipo pensionistico (articolo 1, comma 179, della legge numero 232 del 2016) viene erogato dall’INPS ai lavoratori appartenenti a categorie tutelate, a partire dai 63 anni di età, sino alla maturazione dell’età pensionabile: ad oggi la durata dell’Ape Sociale è di 4 anni (a 67 anni scatta la pensione di vecchiaia).
Opzione donna addio: nel 2024 potrebbe scomparire ed essere assorbita nell’Ape sociale. Quali sono le ipotesi allo studio e cosa potrebbe cambiare per le lavoratrici che vogliono accedere a un anticipo pensionistico.
A chi spetta
L’Ape Sociale spetta solo a queste categorie di lavoratori:
- ai disoccupati di lungo corso, con 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi versati;
- ai caregiver di 63 anni di età con almeno 30 anni di contributi versati, che da almeno 6 mesi, al momento della domanda, assistono il coniuge o un familiare entro il 2° grado di parentela o affinità, con disabilità grave;
- ai lavoratori invalidi, con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, con 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi versati;
- ai lavoratori edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, con 63 anni di età e almeno 32 anni di contributi versati;
- ai lavoratori subordinati addetti a mansioni gravose, da almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di vita o per almeno 7 anni nell’ultimo decennio di vita, con 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi versati.
Alle donne spettano uno sconto contributivo pari a un anno con un figlio avuto o a 2 anni, se hanno avuto 2 o più figli.
Ape Sociale e 30 novembre 2023: cosa fare entro questa data? Ecco come presentare domanda e quali sono i requisiti d’accesso al prepensionamento.
Nel video sotto, Chantal Cerise, dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche e consulente per caregiver, ci racconta del suo progetto “La casa del caregiver” per sostenere tutte le persone che assistono familiari malati:
I contributi figurativi
Mentre il lavoratore-pensionato percepisce l’Ape Sociale non ha diritto a contributi figurativi. Il beneficiario può comunque richiedere all’INPS di essere autorizzato al versamento dei contributi volontari, per aumentare l’importo della pensione di vecchiaia futura.
Al compimento dell’età pensionabile (67 anni fino al 31 dicembre 2024), l’Ape Sociale si trasforma in pensione di vecchiaia.
In presenza dei requisiti necessari per accedere all’anticipo pensionistico a carico dello Stato, in alcuni casi è possibile passare da Assegno ordinario ad Ape sociale. Vediamo in quali casi è possibile e qual è la procedura da seguire.
Importo mensile
Il valore dell’assegno mensile dell’Ape Sociale è pari all’importo della pensione maturata al momento dell’accesso all’anticipo pensionistico.
In ogni caso, l’importo mensile non può superare i 1.500 euro lordi al mese, non rivalutabili, a differenza delle altre prestazioni pensionistiche, ed erogabili per soli 12 mesi (non si ha diritto a tredicesima e quattordicesima).
In termini economici, gli aspetti positivi legati all’Ape Sociale sono:
- la tassazione, migliore di quella che si applica sulle comuni pensioni;
- l’assenza di penalizzazioni di importo;
- l’importo dell’assegno non è ricalcolato col sistema contributivo (come avviene per Opzione Donna, ad esempio).
Volendo fare un confronto con l’importo lordo e netto di una comune pensione, noteremmo che il valore mensile dell’Ape Sociale, su 1.500 euro lordi (1.325 euro netti) è superiore al valore mensile di una pensione (1.210 euro netti, su 1.500 euro lordi).
Bisogna tenere conto, però, che l’Ape Sociale spetta per 12 mesi, mentre una comune pensione è “spalmata” su 13 mensilità, tredicesima compresa (o su 14 mensilità, se il reddito è pari o inferiore a 2 volte il minimo INPS).
Lavorare con l’Ape Sociale riduce l’importo? La prestazione è compatibile con il lavoro? Vediamo cosa dice la legge in merito.
Quota 41
A chi spetta
Quota 41 è una pensione a cui possono accedere alcuni lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria o a formule simili.
Per ottenere questa pensione, è importante avere un certo numero e tipo di contributi e soddisfare requisiti specifici.
Puoi richiedere la Quota 41 se hai un’anzianità contributiva al dicembre 1995 e hai versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni.
In alternativa, puoi ottenere questa pensione se hai accumulato 41 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2026.
Non ci sono limiti d’età per richiedere questa pensione, ma è necessario avere i contributi necessari.
Se sei un caregiver, devi dimostrare di aver assistito un familiare disabile per almeno 6 mesi, in conformità con la Legge 104/92, articolo 3, comma 3.
Inoltre, è importante soddisfare i requisiti relativi alla convivenza con il familiare beneficiario della Legge 104.
La circolare INPS n. 33/2018 spiega chiaramente queste condizioni. In alcuni casi, anche la dimora temporanea può essere accettata. Quindi, se desideri la pensione anticipata con la Legge 104, devi rispettare questo requisito di convivenza, coabitazione o dimora temporanea.
Attenzione: se la persona con disabilità grave muore prima che inizi il trattamento, potresti perdere l’accesso a questa prestazione.
Legge 104 e convivenza di fatto: si ha diritto alle agevolazioni lavorative? E come si dimostra la convivenza di fatto? Ne parliamo in questo articolo.

Quando presentare domanda
Ogni anno, il primo di marzo si chiude il periodo per presentare le prime domande di Quota 41.
Ma se hai intenzione di farlo durante l’anno, puoi ancora farlo fino al 30 novembre. In questo caso, verranno prese in considerazione solo se ci sono ancora risorse finanziarie disponibili per l’anno corrente.
Pensione donna, c’è Quota 84 al vaglio del governo che sta valutandone la sostenibilità economica. L’uscita per le lavoratrici sarà possibile a 64 anni con almeno 20 anni di contribuzione. Potrebbe essere meno penalizzante di Opzione donna. Allo studio anche l’Ape donna. Le misure potrebbero essere introdotte nel 2024.
Legge 104 e pensione da caregiver: la tabella riassuntiva
Eccoti una tabella riassuntiva delle caratteristiche e i requisiti necessari per Ape Sociale e Quota 41:
Caratteristiche e Requisiti | Ape Sociale | Quota 41 |
Scopo | Consentire ai caregiver di ritirarsi anticipatamente dal lavoro per assistere familiari con disabilità grave | Fornire una pensione anticipata a lavoratori con un’anzianità contributiva specifica e requisiti legati ai contributi |
Età Minima | 63 anni | Nessuna limitazione d’età, ma requisiti specifici relativi ai contributi |
Durata | Fino alla maturazione dell’età pensionabile, di solito 4 anni | Legata all’anzianità contributiva |
Categorie Ammissibili | – Disoccupati di lungo corso con 63 anni e almeno 30 anni di contributi – Caregiver di 63 anni con almeno 30 anni di contributi, che assistono un familiare con disabilità grave per almeno 6 mesi – Lavoratori invalidi con riduzione della capacità lavorativa almeno al 74%, 63 anni e almeno 30 anni di contributi – Lavoratori edili, ceramisti e conduttori di impianti ceramici con 63 anni e almeno 32 anni di contributi – Lavoratori subordinati in mansioni gravose, con specifici requisiti di età e contributi | – Lavoratori con un’anzianità contributiva al dicembre 1995 e almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni – Lavoratori con 41 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2026 – Caregiver con requisiti specifici di assistenza e convivenza con il familiare beneficiario della Legge 104 |
Contributi Figurativi | Non ha diritto a contributi figurativi | Ha diritto a contributi figurativi |
Importo Mensile | Pari all’importo della pensione maturata al momento dell’accesso | Soggetto a limiti di importo mensile |
Tassazione | Tassazione favorevole rispetto alle comuni pensioni | – |
Domande | Possibilità di presentare domanda entro una data specifica | Possibilità di presentare domanda ogni anno entro il 1° marzo o durante l’anno entro il 30 novembre, soggetta a disponibilità finanziaria |
FAQ (domande e risposte)
Quando scade il termine per presentare la domanda di accesso all’Ape Sociale?
Per accedere al sussidio dell’Ape Sociale, è necessario presentare una domanda per attivare la verifica delle condizioni e una domanda per l’accesso alla prestazione. Le finestre temporali per la presentazione della domanda di verifica sono le seguenti:
- Istanza tempestiva: entro il 31 marzo 2021.
- Istanza intermedia: dal primo aprile al 15 luglio.
- Istanza tardiva: dal 16 luglio al 30 novembre.
Con l’Ape Sociale si può lavorare?
Al momento della presentazione della domanda per l’Ape Sociale, l’interessato deve aver cessato l’attività lavorativa. Successivamente alla decorrenza della prestazione, è possibile riprendere a lavorare, a condizione che il reddito annuo derivante dal nuovo lavoro non superi gli 8.000 euro per i lavoratori dipendenti o parasubordinati e i 4.800 euro per i lavoratori autonomi.
Cosa prevede l’Ape Sociale estesa?
L’Ape Sociale Estesa è un’anticipazione pensionistica che potrebbe permettere a determinate categorie di lavoratori di andare in pensione in anticipo rispetto all’età stabilita dalla legge. La sua possibile estensione è uno dei temi principali in discussione nel dibattito sulla riforma pensionistica.
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