Legge 104, tutti i doveri del datore di lavoro: molti fruitori di permessi e congedi non conoscono bene i loro diritti. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Permessi e doveri del datore di lavoro
- Congedo e doveri del datore di lavoro
- Sede, trasferimenti e lavoro notturno
- Sanzioni per il datore di lavoro
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In tanti non hanno ben chiara la modalità con la quale si possono utilizzare questi benefici, quali sono i loro diritti, i doveri del datore di lavoro e i limiti che sono imposti dalla normativa.
La Legge 104 (leggi la guida completa su invaliditàediritti.it) è severa nei confronti dei lavoratori che abusano dei permessi retribuiti (e ovviamente dei congedi straordinari), ma lo è altrettanto nei confronti dei titolari di imprese o responsabili di uffici che non consentono o rendono difficoltoso l’uso di queste agevolazioni che, lo ricordiamo, sono a tutela dei lavoratori fragili e dei familiari che devono essere assistiti dai dipendenti.
Legge 104: permessi e doveri del datore di lavoro
Iniziamo dai permessi retribuiti. E subito un presupposto base che serve a fare chiarezza: i datori di lavoro non possono impedire ai dipendenti di utilizzare i permessi 104. È chiaro che prima i lavoratori devono aver presentato una domanda all’Inps.
Scopri la pagina dedicata ai benefici connessi alla Legge 104.
Questi permessi sono a carico dell’Inps e quindi molto diversi da quelli previsti dal contratto collettivo. In pratica funziona così: il datore di lavoro anticipa l’importo in busta paga e lo recupera successivamente in F24 sui contributi dovuti (ma in alcuni casi la somma viene versata direttamente dall’istituto previdenziale).
Permessi lavoratore disabile: può fare quello che vuole
Dopo che il lavoratore ha presentato la domanda all’Inps ed è stata accolta, l’istituto invia una comunicazione anche all’azienda. A questo punto il datore di lavoro non avrà più voce sul riconoscimento o meno dei permessi.
Però può chiedere al dipendente, laddove è possibile (escludendo dunque le eventuali urgenze) una programmazione dei giorni di assenza. Come anticipato questa richiesta può essere formulata solo se:
- il dipendente può scegliere in anticipo le giornate di assenza;
- non comprometta la salute del lavoratore con disabilità o il familiare da assistere;
- la programmazione segua dei criteri che sono stati condivisi sia con la rappresentanze sindacali, sia con gli altri lavoratori.
Ricordiamo in sintesi chi può chiedere i permessi retribuiti legge 104:
- i genitori del disabile (anche se adottivi o affidatari);
- il coniuge (o parte dell’unione civile o il convivente di fatto);
- i parenti e affini entro il secondo grado del disabile (entro il terzo grado se i genitori o il coniuge, la parte dell’unione civile o il convivente hanno compiuto i 65 anni di età ovvero sono anch’essi affetti da patologie invalidanti a carattere permanente o sono deceduti o mancanti).
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Legge 104: congedo e doveri del datore di lavoro
Un discorso quasi analogo può essere fatto anche per il congedo straordinario, che ha una durata complessiva di due anni (da fruire tutti insieme o in maniera frazionata). Dopo che è stata presentata la domanda all’Inps (ed è stata approvata) l’azienda deve accogliere la richiesta del lavoratore entro e non oltre i 60 giorni successivi.
Permessi Legge 104, ecco perché sono stato licenziato
Il trattamento economico durante il congedo è a carico dell’Inps, anche se le somme vengono anticipate dal datore di lavoro in busta paga (e poi recuperate sui contributi da versare con F 24).
Il lavoratore con disabilità non ha diritto al congedo straordinario (ma solo ai permessi). Il beneficio viene concesso ai dipendenti che devono assistere un familiare con disabilità grave.
In via prioritaria queste sono le persone che hanno diritto al congedo 104:
- il coniuge convivente (o parte dell’unione civile);
- i genitori naturali, adottivi o affidatari;
- il figlio convivente;
- i fratelli o sorelle conviventi;
- i parenti o affini entro il 3° grado.
Legge 104: sede, trasferimenti e lavoro notturno
Per i datori di lavoro ci sono anche altri obblighi.
Una riguarda la scelta della sede di lavoro. L’azienda non può negare al lavoratore che ha un familiare con disabilità grave la scelta della sede che sia più vicina al domicilio della persona da assistere.
Permessi legge 104, facciamo chiarezza
Ma non solo: chi usufruisce della Legge 104 può anche rifiutare il trasferimento a un’altra sede. L’eccezione può essere fatta (sentenza della Cassazione numero 24775 ), solo se ci siano delle palesi incompatibilità ambientali (come dei forti contrasti con altri lavoratori).
Ricevi subito la guida illustrata con tutte le agevolazioni per l’invalidità civile
Il lavoratore con disabilità al quale è stata riconosciuta la legge 104 ha anche diritto di rifiutarsi di svolgere il lavoro notturno: si intende quello compreso, nell’arco delle 7 ore lavorative, tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

Legge 104: sanzioni per il datore di lavoro
Il datore di lavoro che non rispetta queste direttive imposte dalla legge può essere chiamato a rispondere in sede giudiziaria (se il lavoratore presenta ricorso) e risarcire gli eventuali danni che sono stati provocati. Ovvero:
- la mancata assistenza della persona con disabilità grave;
- l’impossibilità per il lavoratore disabile a sottoporsi a cure.
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