In questo articolo ci chiediamo se vengono versati i contributi durante il congedo con Legge 104 e cosa succede al momento del pensionamento (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Vengono versati i contributi durante il congedo con Legge 104?
Sì, vengono versati i contributi durante il congedo con Legge 104. Come probabilmente saprai, se hai un familiare disabile in situazione di handicap grave (articolo 3 comma 3 Legge 104/1992), puoi richiedere un congedo straordinario di due anni (Legge 151/2001) che può essere usato in modo frazionato o consecutivo.
Questo congedo è retribuito e non comporta trattenute contributive in busta paga, né il datore di lavoro deve versare contributi sull’indennità.
Inoltre, l’intero periodo di astensione lavorativa per il congedo Legge 151 è coperto dalla contribuzione figurativa, il che significa che il reddito guadagnato durante questo periodo non è soggetto a trattenute previdenziali, ma è tassato ai fini fiscali.
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Quando si va in pensione dopo il congedo straordinario con Legge 104, ci sono alcune considerazioni da tenere a mente.
Il congedo straordinario ha un limite massimo di accredito dei contributi figurativi, che nel 2023 è di 49.633,38 euro all’anno.
Questo limite può avere un impatto maggiore sulle pensioni derivate da stipendi più elevati. Ne parliamo meglio nei prossimi paragrafi.
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Cosa succede all’assegno pensionistico dopo il congedo con Legge 104
Considerando quanto abbiamo appena detto e il possibile impatto negativo sul tuo assegno pensionistico dovuto al congedo straordinario, ecco cosa potrebbe succedere:
- la quantità di denaro che verrà conteggiata nei tuoi contributi potrebbe essere inferiore;
- il tuo montante contributivo totale sarà più basso rispetto a quanto sarebbe stato senza il congedo straordinario con la Legge 104;
- la tua pensione potrebbe risultare inferiore poiché l’assegno pensionistico si calcola moltiplicando il montante contributivo per un coefficiente legato all’età. Pertanto, un montante più basso significa una pensione più bassa;
- inoltre, le quote calcolate con il sistema retributivo (quota A e quota B) potrebbero essere influenzate negativamente. Questo è particolarmente vero se hai accumulato almeno 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995 e il periodo di congedo riguarda gli ultimi 5 o 10 anni prima della pensione.
Ti consigliamo, quindi, se sei prossimo alla pensione e usufruisci del congedo straordinario, di verificare la tua situazione contributiva tenendo conto dei tempi dei versamenti.
Puoi rivolgerti a un patronato o a un’associazione di categoria per ottenere assistenza in questa materia.
Ecco un fac simile di modulo di richiesta per i contributi figurativi per invalidi: come compilarlo e a chi presentarlo.
Un esempio pratico
Supponiamo che un lavoratore guadagni 50.000 euro all’anno e decida di prendersi un congedo straordinario di due anni.
Durante questo periodo, perderà 26.000 euro della sua paga annua, oltre a tutti i suoi benefici aggiuntivi come straordinari, incentivi, premi, anzianità, eccetera.
Per quanto riguarda la sua futura pensione, anziché versare 16.500 euro di contributi in due anni, ne verserà solamente 12.322,53 euro, risultando in una perdita di 8.000 euro di contributi durante questo periodo.
Questa seconda perdita, quella relativa ai contributi previdenziali, avrà un impatto negativo sulla sua futura pensione.
Si stima che questa perdita si rifletterà in una riduzione di circa 40 euro lordi sull’importo totale della pensione.
Contributi figurativi e Assegno ordinario di invalidità: come funzionano? Valgono ai fini del diritto e alla misura della pensione? Scopriamolo in questo articolo.
Chi non perde nulla
È chiaro che un lavoratore con una retribuzione lorda inferiore a 49.633,38 euro non avrà nessun problema di contribuzione (e quindi neppure sulla pensione futura).
La penalizzazione può scattare per chi ha retribuzioni più alte, perché non potrà comunque superare quei limiti che sono stati imposti dalla legge.
Contribuzione figurativa per chi dona il sangue: i permessi sono un diritto del donatore di sangue. Ecco le novità sui contributi dopo la circolare dell’INPS.

Diritto e misura della pensione con la Legge 104 e contributi figurativi
Abbiamo visto come, quando vengono versati i contributi durante il congedo con Legge 104, questi possono essere utilizzati sia per ottenere il diritto alla pensione (cioè i requisiti di anni contributivi necessari) sia per determinarne l’importo (quanto si riceverà).
Tuttavia, ci sono delle situazioni speciali da tenere a mente:
- i periodi in cui si contribuisce per lavori socialmente utili non possono essere usati per calcolare l’importo della pensione;
- i periodi in cui si riceve la pensione di invalidità o inabilità possono essere conteggiati per ottenere il diritto alla pensione, ma non influiscono sull’importo.
Il calcolo dei contributi figurativi può variare in base a diversi fattori:
- a seconda del fondo pensione di cui si fa parte, come ad esempio il fondo pensione per lavoratori dipendenti, dipendenti pubblici, artigiani o commercianti;
- in base al periodo per il quale si ha contribuzione figurativa;
- in base al tipo di contribuzione figurativa, che può essere copertura o integrazione.
- a seconda dei diversi periodi coperti.
FAQ sul congedo straordinario e sui contributi figurativi
Cos’è il congedo straordinario?
Il lavoratore dipendente che assiste il coniuge o un familiare con disabilità grave ha diritto a un periodo congedo straordinario, dalla durata di 2 anni in tutta la vita lavorativa. Il congedo è regolarmente retribuito (senza trattenute) e coperto da contributi figurativi ai fini della pensione. Nei due anni di congedo straordinario, il dipendente oltre a non maturare ferie, non maturerà neppure il rateo della tredicesima e la quota del TFR, che saranno calcolati soltanto in base all’effettivo lavoro prestato.
Cos’è un contributo figurativo secondo la Legge 104?
I contributi figurativi sono una forma di contribuzione previdenziale che viene accreditata a chi si trova in situazioni particolari in cui non è in grado di lavorare. Questo potrebbe interessare non solo i beneficiari della Legge 104, ma anche tutti i lavoratori che, per una ragione o l’altra, hanno ricevuto una contribuzione figurativa per un determinato periodo di tempo. Questo contributo viene previsto in vari casi, tra cui il servizio civile, i riposi giornalieri, la maternità al di fuori di un rapporto di lavoro e il congedo parentale.
Cosa sono i contributi figurativi INAIL?
I contributi figurativi INAIL sono un tipo di contributi che vengono riconosciuti quando una persona non può lavorare per motivi di salute. Anche se non lavori, per la legge è come se tu stessi lavorando. Quindi, i contributi per la tua pensione continuano a maturare. Questi contributi figurativi si chiamano INAIL perché sono gestiti dall’INAIL, l’ente che si occupa della sicurezza sul lavoro.
Quali tipi di contributi sono esclusi dal calcolo per l’Assegno ordinario di invalidità?
L’Assegno di invalidità considera diversi tipi di contributi nel suo calcolo, ma ci sono alcuni che sono esclusi, secondo l’articolo 37 del DPR 818/1957. Tra questi, ci riferiamo a:
- assenze per astensione facoltativa dopo il parto (oggi congedo parentale);
- periodi di lavoro dipendente all’estero non tutelati da convenzioni o accordi internazionali;
- periodi di servizio militare eccedenti il servizio di leva;
- periodi di malattia superiori ad 1 anno;
- periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatorie diverse dai fondi sostitutivi dell’Assicurazione generale obbligatoria INPS, per i quali si ha diritto ad un altro trattamento obbligatorio di previdenza, quando non danno luogo a corresponsione di pensione.
Questi periodi vengono considerati “neutri“, ossia “saltati” nella valutazione dei requisiti di contribuzione necessaria per l’Assegno.
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