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Legge 104 zio acquisito

Legge 104 e zio acquisito: vediamo in quali casi è possibile richiedere i permessi e il congedo straordinario per assistere uno zio acquisito.

di Romina Cardia

Ottobre 2023

In questo approfondimento parliamo di Legge 104 e zio acquisito, cercando di capire in quali casi può essere richiesta (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Legge 104 e zio acquisito: cosa è previsto per i permessi

I permessi Legge 104 e zio acquisito possono essere richiesti solo se nessun altro parente con priorità può assistere il parente disabile grave. La legge stabilisce un ordine di priorità:

Il terzo grado di parentela comprende invece:

Pertanto, solo se i parenti con priorità sono assenti, anziani o affetti da patologie/disabilità, è possibile richiedere i permessi Legge 104 per assistere lo zio acquisito con disabilità grave.

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Nel video sotto trivi una guida completa ai permessi 104:

Legge 104 e zio acquisito: cosa è previsto per il congedo straordinario

Il congedo biennale retribuito, definito dalla Legge 151/2001, è un tipo di permesso per assistere un familiare con un grave handicap, e può essere richiesto per un massimo di 2 anni nell’intera vita lavorativa.

Anche per ottenere questo congedo, devi seguire un ordine di priorità familiare, che può cambiare solo in caso di mancanza, decesso o malattia grave del caregiver principale. L’ordine di priorità è il seguente:

I figli che non convivono, possono richiedere il congedo straordinario, ma devono comunque stabilire successivamente la convivenza con il genitore disabile.

Esistono alcune differenze rispetto all’ordine di priorità dei permessi Legge 104, come:

Ricapitolando: puoi richiedere il congedo Legge 104 per assistere uno zio acquisito gravemente disabile solo se non ci sono altri parenti con priorità che possono farlo, per motivi come decesso, malattia grave o età superiore ai 60 anni. Inoltre, è necessaria la convivenza per ottenere il congedo Legge 104 per gli zii.

In presenza di determinate condizioni è possibile fare domanda per Legge 104 al nipote. Vediamo quali sono queste condizioni e in che modo si possono utilizzare i permessi retribuiti e il congedo straordinario.

Il requisito della convivenza con lo zio per il congedo biennale

Per richiedere la Legge 104 e zio acquisito, è importante capire le differenze tra i permessi e il congedo:

Se non puoi subito trasferirti presso l’abitazione dello zio acquisito con grave disabilità, puoi chiedere una dimora temporanea. Tuttavia, questa dimora temporanea ha un limite di 12 mesi ed è applicabile solo se entrambi non risiedete nello stesso comune.

In tutti gli altri casi, se desideri ottenere il congedo retribuito di due anni per assistere tuo zio con disabilità grave, dovrai necessariamente trasferire la tua residenza presso la sua abitazione.

Legge 104, parenti e affini: scopri nel dettaglio cosa significa e chi rientra fino al terzo grado.

Legge 104 e zio acquisito
Legge 104 e zio acquisito. Nella foto: una donna assiste lo zio anziano

Finalità dei permessi e del congedo Legge 104 e zio acquisito

Il nostro sistema legale si basa su principi di assistenza e prevede misure di supporto per chi è in difficoltà e per coloro che devono prendersi cura dei propri familiari.

La Legge n. 104 del 5 febbraio 1992, chiamata “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap”, elenca le misure di assistenza per cittadini in bisogno e i loro familiari. Questa legge mira a:

Il termine “persona con handicap” è definito dalla legge come chi ha una disabilità fisica, psichica o sensoriale che causa difficoltà nell’apprendimento, nelle relazioni o nell’integrazione lavorativa e porta a svantaggio sociale o emarginazione.

Le prestazioni previste dalla legge dipendono dalla natura e dall’entità della disabilità, dalle abilità residue della persona e dall’efficacia delle terapie riabilitative.

Se la disabilità riduce notevolmente l’autonomia personale, in modo tale da richiedere assistenza permanente, si tratta di una situazione grave.

La Legge 104/92 offre al lavoratore dipendente il diritto a tre giorni di permesso mensile retribuito, frazionabili anche a ore per i lavoratori disabili o per assistere un familiare affetto da grave disabilità,  coperti da contribuzione figurativa.

Inoltre, al familiare della persona disabile grave dà la possibilità di richiedere un congedo straordinario di massimo due anni nell’intera vita lavorativa, che può essere anche frazionato (in giorni, settimane o mesi, ma mai in ore), per prestare assistenza alla persona disabile.

Questi benefici sono disponibili per i dipendenti sia nel settore pubblico che privato.

FAQ (domande e risposte)

Come si ottiene il riconoscimento della Legge 104?

Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104, è necessario seguire alcuni passi. Innanzitutto, bisogna presentare una richiesta al medico competente, che valuterà la situazione medica del familiare con disabilità.

Una volta ottenuto il parere medico, è possibile inoltrare la domanda all’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Dopo l’approvazione della domanda da parte dell’ente, sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui i giorni di permesso retribuito e altri diritti specifici.

Se uso il permesso ma non assisto la persona disabile, cosa mi può succedere?

Se utilizzi i permessi previsti dalla Legge 104, ma non assisti la persona disabile come dovresti, potresti incorrere in sanzioni o provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro o dell’ente che gestisce i permessi. È fondamentale utilizzare i giorni di permesso solo quando necessario per l’assistenza alla persona disabile, altrimenti potresti avere conseguenze negative sul posto di lavoro.

Chi può prendere la 104 per due persone?

Diversi familiari possono usufruire, a turno, dei permessi per assistere lo stesso familiare disabile, come previsto dall’articolo 3 comma 3 della Legge 104, con un limite massimo di tre giorni mensili complessivi. Prima di questa modifica, l’alternanza era permessa solo ai genitori che assistevano un figlio disabile, ma ora questa possibilità viene estesa a tutti coloro che hanno il diritto di fruire dei permessi previsti dalla Legge 104.

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