In questo articolo andiamo a vedere come la malattia influisce sullo stipendio (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- La malattia influisce sullo stipendio? Differenze tra pubblici e privati
- La malattia influisce sullo stipendio: l’indennità di malattia
- La malattia influisce sullo stipendio: come si calcola l’indennità di malattia?
- La malattia influisce sullo stipendio: giorni festivi e domeniche
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La malattia influisce sullo stipendio? Differenze tra pubblici e privati
La malattia è uno dei diritti riconosciuti ai lavoratori dipendenti. Durante il periodo di malattia, il lavoratore è impossibilitato a prestare l’attività lavorativa, ma conserva il posto di lavoro e riceve ugualmente lo stipendio, anche se in misura ridotta.
Dobbiamo distinguere tra come la malattia influisce sullo stipendio di un dipendente pubblico e di un dipendente privato.
Ai dipendenti pubblici la malattia ha una durata di 18 mesi, così pagati:
- nei primi 9 mesi di assenza il lavoratore non subisce tagli allo stipendio;
- dal 10° al 12° mese di malattia la retribuzione si riduce del 10%;
- dal 13° al 18° mese di malattia la retribuzione si riduce del 50%;
- dal 18° mese in poi non verrà corrisposta alcuna retribuzione.
Facciamo un esempio: prendiamo un lavoratore dipendente pubblico che guadagna 1.800 euro al mese. Fino al 9° mese di malattia continuerà a percepire lo stipendio regolarmente. Dal 10° al 12° mese di malattia il suo stipendio cala da 1.800 euro a 1.620 euro, mentre dal 13° al 18° mese di malattia percepirà una retribuzione di 900 euro al mese. Soltanto dal 18° mese di malattia, il lavoratore dipendente pubblico non riceverà alcuna retribuzione.
Diverse sono le cose nel settore privato. Già nei primi 20 giorni di malattia, i dipendenti privati perdono il 50% della retribuzione media giornaliera. In caso di ricaduta la riduzione è del 33,3%.
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La malattia influisce sullo stipendio: l’indennità di malattia
L’indennità di malattia viene riconosciuta fino a 180 giorni (circa 6 mesi) in ciascun anno solare, ma solo ad alcune categorie di lavoratori:
- a tempo indeterminato dell’industria e artigianato (per i soli operai e simili, sono esclusi impiegati, quadri e dirigenti);
- a tempo indeterminato nel settore del commercio (operai, impiegati e quadri);
- a tempo indeterminato dell’agricoltura (riservate a OTI e OTD, esclusi impiegati e dipendenti);
- ai lavoratori impiegati nei settori credito, assicurazioni e servizi tributari appaltati (solo per i salariati, esclusi operai, impiegati e dirigenti);
- agli apprendisti;
- ai lavoratori sospesi.
Ma su chi grava l’indennità di malattia? Secondo la legislazione e i contratti collettivi:
- la copertura economica è a carico del datore di lavoro per i primi 3 giorni (periodo di carenza. Le somme corrisposte sono soggette a trattenute INPS e a tassazione IRPEF);
- l’indennità economica è a carico dell’INPS dal 4° giorno di malattia in poi, tranne che per le festività (operai) e per le festività che cadono di domenica (impiegati), che sono a carico del datore di lavoro;
- l’eventuale integrazione dell’indennità INPS è a carico del datore di lavoro, secondo quanto previsto dal Contratto Collettivo di riferimento;
- per i lavoratori non soggetti alla tutela INPS, la copertura economica è a carico del datore di lavoro.

La malattia influisce sullo stipendio: come si calcola l’indennità di malattia?
Come si calcola l’indennità di malattia? La prestazione è calcolata sulla base della retribuzione media giornaliera, pari ai compensi che il lavoratore percepisce nel mese (o nelle quattro settimane di lavoro) precedente all’inizio del periodo di malattia.
L’importo preso in considerazione è l’imponibile previdenziale. La somma va divisa per il numero delle giornate lavorate o retribuite nel mese precedente (vale per gli operai pagati per ore lavorate) oppure per il coefficiente fisso 26 (vale per gli operai retribuiti con stipendio mensile). Nel caso degli impiegati, il coefficiente fisso è 30.
Ottenuto il risultato, va sommato il rateo mensile di tredicesima e dell’eventuale quattordicesima. Il risultato va diviso per 30 (per gli impiegati) o per 25 (per gli operai).
Facciamo un esempio. Prendiamo un lavoratore con una retribuzione fissa mensile di 1.600 euro, con tredicesima e quattordicesima.
La retribuzione imponibile del mese precedente è di 1.750 euro. Dividiamo questa cifra per 26 e otteniamo la prima quota: 67,31 euro.
Calcoliamo i ratei di tredicesima e quattordicesima: 1.600 euro diviso 12 mesi = 133 x 2 = 266 euro.
Ora dividiamo il rateo delle mensilità aggiuntive per 25 (266 euro diviso 25) per avere la seconda quota: 10,64 euro.
Quindi per individuare la retribuzione media giornaliera dobbiamo sommare le due quote: 67,31 euro + 10,64 euro = 77,95 euro.
L’INPS non eroga l’importo totale, ma solo una percentuale della retribuzione media, che varia in base ai giorni di assenza per malattia:
- 50% della RMG per le giornate indennizzabili dal 4° al 20° giorno di malattia;
- 66,66% della RMG per i periodi indennizzabili dal 21° al 180° giorno di malattia;
- 80% della RMG per i dipendenti di pubblici esercizi e laboratori di pasticceria, non iscritti all’albo delle imprese artigiane.
Ad esempio: 77,95 euro (retribuzione media giornaliera del nostro lavoratore) x 50% = 38,97 euro percepiti dal 4° al 20° giorno di malattia; 77,95 euro x 66,66% = 51,96 euro dal 21° giorno al 180° giorno di malattia.
Se vuoi saperne di più su come la malattia influenzi l’importo della pensione, ti consigliamo di leggere questo approfondimento.
La malattia influisce sullo stipendio: giorni festivi e domeniche
Abbiamo detto che per gli operai sono indennizzabili i giorni feriali (sabato compreso), ma non le domeniche e le festività nazionali e quelle in mezzo alla settimana, mentre agli impiegati spetta la copertura dell’INPS per tutte le giornate di malattia, ad eccezione delle festività nazionali che ricadono di domenica.
Mettiamo il caso che il nostro lavoratore abbia goduto di 9 giorni di malattia. La retribuzione media giornaliera (77,95 euro) va moltiplicata per il 50%: 38,97 euro al giorno di paga.
Di questi 9 giorni, tra festivi e giorni feriali, solo 5 sono le giornate indennizzabili. Quindi dobbiamo moltiplicare 38,97 euro x 5 giorni, per avere l’importo dell’indennità: 194,87 euro.
Volendo fare un calcolo rapido di come la malattia influisce sullo stipendio, con tutti i dati individuati finora, su una retribuzione di 1.600 euro, di “malattia” il lavoratore perde intorno agli 80 euro.
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