Mancano laureati e tecnici, le aziende ne hanno bisogno ma le difficoltà per reperire il personale sono sempre maggiori. (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Mancano laureati e tecnici: nel dettaglio
- Mancano laureati e tecnici: economia più materie scientifiche
- Mancano laureati e tecnici: i numeri
- Mancano laureati e tecnici: regioni
- Mancano laureati e tecnici: aziende in difficoltà
- Mancano laureati e tecnici: ci sono le macchine, non le persone
- Mancano laureati e tecnici: le soluzioni
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Mancano laureati e tecnici dunque. Lo dimostra un dato diffuso da Unioncamere-Anpal: lo scorso anno la ricerca di laureati nel nostro Paese ha superato le 780.000 unità.
Volete sapere quali sono le lauree più richieste? Ingegneria ed economia. Senza dimenticare quelle a indirizzo medico e paramedico. Ma, come accennato, c’è penuria anche di tecnici specializzati, al punto che gli industriali lombardi hanno sollecitato la possibilità di facilitare l’arrivo in Italia di immigrati con un certo tipo di preparazione. Prima però hanno chiesto di recuperare quei ragazzi che hanno rinunciato a studiare e a cercare un lavoro, i cosiddetti Neet.
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Mancano laureati e tecnici: nel dettaglio
Ci sono i numeri che raccontano questa difficoltà. Una penuria di candidati rispetto alle richieste del mondo del lavoro. Vediamo:
- nel settore economico erano previste 206.000 assunzioni, le difficoltà di reperimento è stata del 36 per cento;
- nel settore medico erano previste 15.000 assunzioni, e la difficoltà di reperimento del personale è stata del 68,7 per cento;
- nel settore sanitario e paramedico erano previste 76.000 assunzioni, la difficoltà di reperimento è stata del 64,9 per cento;
- nel settore dell’ingegneria elettronica erano previste 52.000 assunzioni, la difficoltà di reperimento del personale è stata del 60,9 per cento.
Semplifichiamo ulteriormente con una tabella:
Settore | Assunzioni Previste | Difficoltà di Reperimento del Personale |
---|---|---|
Economico | 206.000 | 36% |
Medico | 15.000 | 68,7% |
Sanitario e Paramedico | 76.000 | 64,9% |
Ingegneria Elettronica | 52.000 | 60,9% |
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Mancano laureati e tecnici: economia più materie scientifiche
La carenza di laureati riguarda in particolare le materie scientifiche denominate Stem (come matematica, chimica, fisica, informatica e così via). L’eccezione è rappresentata dall’economia.
La questione è semplice: è cresciuta in modo esponenziale la richiesta di personale con competenze in queste materie (come ha accertato uno studio dell’Osservatorio Stem della Fondazione Deloitte) ma il numero di laureati è troppo basso.
Questa difficoltà non riguarda solo l’Italia. È diffusa infatti in tutta Europa.
Mancano laureati e tecnici: i numeri
Anche in questo caso i numeri disegnano un quadro preciso:
- in Paesi come Germania, Spagna, Francia, Malta, Grecia e Gran Bretagna solo il 26 per cento dei giovani universitari si è laureato in queste discipline;
- in Italia va anche peggio, quella percentuale si riduce al 24,5 per cento, ed è ancora più bassa tra le donne, dove non si supera il 15 per cento.
Il risultato, almeno per il nostro Paese, è scontato: più di 4 aziende su 10 hanno difficoltà a trovare lavoratori con un’adeguata formazione scientifica.
Paese | % Giovani Universitari Laureati in Discipline Scientifiche | % Donne Laureate in Discipline Scientifiche | Difficoltà a Trovare Lavoratori con Formazione Scientifica |
---|---|---|---|
Germania, Spagna, Francia, Malta, Grecia, Gran Bretagna | 26% | N/A | N/A |
Italia | 24,5% | 15% | 4 su 10 aziende hanno difficoltà |
Mancano laureati e tecnici: regioni
La situazione è più o meno omogenea in tutta Italia, anche se ci sono delle differenze tra regione e regione.
La percentuale più alta di assunzioni programmate di laureati si registra in Lombardia e Lazio, dove è al 20 per cento rispetto alle richieste di entrate complessive. In Campania, Piemonte e Sicilia, quella percentuale oscilla tra il 16 e il 17 per cento.
È più bassa invece in Valle d’Aosta e Abruzzo, dove non si supera il 9 per cento.
Mancano laureati e tecnici: aziende in difficoltà
Negli anni scorsi molte aziende italiane, per non perdere terreno nel confronto internazionale, hanno spinto sulla digitalizzazione del processo produttivo. Ora però, non ci sono lavoratori specializzati.
La carenza non risparmia nessun settore, dalla chimica industriale alle macchine utensili. Se questa situazione dovesse persistere i problemi si riverseranno sulla crescita di interi settori della nostra economia.
La questione è seria: le figure professionali che non si riescono a trovare sul mercato del lavoro sono salite al 50 per cento. Le aziende chiedono lavoratori con specifiche competenze, ma non ce ne sono.
Se anche si partisse ora con una piano di formazione, sarebbero necessari almeno 5, 6 anni per vedere dei risultati. Un tempo ancora accettabile.
Se si andasse oltre, se cioè ora non si interviene per colmare questo dislivello tra domanda e offerta, l’Italia rischia un declino inevitabile. E quella che oggi è la seconda manifattura europea potrebbe perdere inevitabilmente posizioni.
Mancano laureati e tecnici: ci sono le macchine, non le persone
Molte aziende hanno attivato l’innovazione tecnologica in questi anni per stare al passo con la concorrenza internazionale. Il risultato è che oggi ci sono le macchine che consentirebbero alla nostra industria di essere competitiva, ma non c’è il personale preparato.
Quelli che una volta erano i tecnici, oggi sono i laureati. Ma come abbiamo visto le università italiane sfornano un numero ridotto di laureati, soprattutto nelle materie scientifiche.
La conseguenza è una corsa all’assunzione di giovani che hanno curriculum di questo tipo.

Mancano laureati e tecnici: le soluzioni
C’è dunque la necessità di un intervento immediato. Gli industriali propongono di agire sui cosiddetti Neet, quei ragazzi, che non studiano e non lavorano. A loro potrebbe essere offerto un corso di formazione con la garanzia di un posto.
C’è poi un’altra strada per arginare la difficoltà nel trovare tecnici specializzati: l’immigrazione qualificata. Accade già in Germania e con buoni risultati.
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