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Quanti anni di contributi si possono versare al massimo?

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo? C'è un limite da rispettare e cos'è il massimale contributivo? Ne parliamo in questo approfondimento.

di Carmine Roca

Dicembre 2022

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo? C’è un limite? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo?

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo? Il concetto è semplice: più si lavora, più si maturano anni di contributi, più alto sarà l’importo della pensione.

C’è chi, raggiunta l’età pensionabile, accede alla pensione di vecchiaia e chi, potendolo fare perché concesso dal nostro ordinamento, continua a lavorare qualche altro anno per maturare un’anzianità contributiva più alta.

Il raggiungimento dei requisiti per la pensione non determina sempre il collocamento in quiescenza del lavoratore o della lavoratrice.

In pratica non c’è un limite di anni di contributi da poter versare, quanto piuttosto un limite anagrafico entro cui stare.

In questo caso cambiano le regole per i lavoratori pubblici e per quelli privati. Per i dipendenti pubblici, arrivati alla soglia dei 67 anni, il rapporto di lavoro si esaurisce, tranne per quelli che non hanno maturato l’anzianità contributiva minima per la pensione di vecchiaia.

Esistono dei casi in cui per i dipendenti pubblici si procede al pensionamento d’ufficio: parliamo dell’età ordinamentale. Per il lavoratore è al di sotto di questa soglia anagrafica, ma ha comunque raggiunto l’anzianità contributiva per la pensione anticipata, spetterà all’amministrazione decidere se interrompere o meno il rapporto di lavoro.

Per quanto riguarda il lavoratore privato, questi ha la possibilità di continuare a lavorare fino a quanto non viene raggiunto il limite anagrafico, fissato a 71 anni, che prevede il pensionamento forzato.

Il datore di lavoro può ricorrere al licenziamento forzato quando la pensione viene erogata al momento della cessazione del rapporto lavorativo. Negli altri casi spetta al dipendente decidere se andare o meno in pensione.

Prima di proseguire la lettura e di capire quanti anni di contributi si possono versare al massimo, ti consigliamo la visione di questo video:

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Quanti anni di contributi si possono versare al massimo? Massimale contributivo

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo? Per quanto riguarda l’anzianità contributiva maturata sulla retribuzione annua, esiste un limite, chiamato massimale contributivo, fissato dal nostro ordinamento dalla Riforma Dini, nel 1995, in concomitanza con l’introduzione del sistema di calcolo contributivo.

Ebbene, il massimale contributivo è l’importo limite, che ogni anno viene rivalutato sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, oltre il quale la retribuzione non è soggetta a contribuzione previdenziale.

In parole povere esiste un limite di retribuzione annua oltre cui non maturano contributi per la pensione. Per il 2022, il massimale contributivo è pari a 105.014 euro l’anno.

Oltre questa soglia, la retribuzione percepita non è assoggettabile a contribuzione previdenziale. Superando il limite previsto dalla legge, il datore di lavoro o il lavoratore pagherà una quota fissa di contributi, in rapporto alla retribuzione percepita.

Cosa succede? Che maturerà una pensione più bassa rispetto a quella che sarebbe maturata se il massimale contributivo non fosse stato applicato.

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo
Quanti anni di contributi si possono versare al massimo?

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo? Quando si applica il massimale

Quanti anni di contributi si possono versare al massimo? Abbiamo visto che non esiste un limite di anni di contributi da versare, ma che c’è una soglia di retribuzione da non oltrepassare, per evitare di non maturare contributi ai fini pensionistici.

Il massimale contributivo può essere, però, applicato solo in due casi: nei confronti di chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 e nei confronti di chi risultava iscritto al fondo pensioni obbligatorio, a condizione di esercitare l’opzione per il sistema contributivo per i periodi successivi all’applicazione del massimale contributivo.

Il massimale contributivo, dunque, interessa buona parte dei lavoratori iscritti alle forme di previdenza pubblica obbligatorie, come l’AGO, le Gestioni Speciali dei lavori autonomi, la Gestione Separata, i Fondi esclusivi, sostitutivi ed esonerativi dell’AGO e dell’INPGI.

Il massimale contributivo esiste anche per i lavoratori autonomi iscritti presso le Gestioni Speciali (commercianti e artigiani) che hanno maturato anni di contributi entro il 1995.

Il massimale per il 2022 è pari a 80.465 euro (il limite di retribuzione annua pensionabile maggiorata di due terzi). Mentre per chi non ha versato contributi entro il 1995, il massimale contributivo è di 105.014 euro.

Per quanto riguarda le anzianità nel regime INPDAI, al 2022 il massimale è di 191.423 euro ed è applicabile anche nei confronti di direttori generali, amministrativi e sanitari delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere se in possesso di contributi al 1995.

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