Meglio il TFR in azienda o in un fondo pensione? Una domanda che i lavoratori dipendenti hanno ascoltato al momento dell’assunzione. Capita di non avere gli elementi necessari per fare una scelta che come vedremo è di vitale importanza per il suo futuro. Questa guida potrebbe essere utile per capire come comportarsi e cosa scegliere. (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cos’è il Tfr e perché è importante?
Il Trattamento di Fine Rapporto, noto anche come TFR, è una parte del tuo stipendio che viene messa da parte ogni anno. In pratica, è come se per ogni anno di lavoro ti venisse accreditata una mensilità extra. Questa somma può essere:
- Tenuta dall’azienda per essere data al lavoratore quando lascia l’impiego;
- Investita in un fondo pensione per aumentarne il valore nel tempo.
Al momento dell’assunzione, il datore di lavoro è tenuto a informare adeguatamente il dipendente riguardo le opzioni di gestione del TFR: lasciarlo “in azienda” o destinarlo a un fondo pensionistico complementare, consegnando il modulo TFR2.
Come chiedere il anticipo il TFR
Entro sei mesi dalla data in cui è stato assunto, il lavoratore è chiamato a restituire il modulo TFR2 con la propria decisione. Se sceglie di spostare il TFR verso la previdenza complementare, è necessario che specifichi anche quale fondo ha selezionato.
Il governo sta pensando di proporre il fondo complementare per tutti, come funziona.
Se il dipendente non si pronuncia, il TFR verrà automaticamente destinato al fondo pensionistico complementare.
Nel caso in cui, in un precedente impiego, il lavoratore avesse già deciso di assegnare il suo TFR a un fondo pensionistico, ha sei mesi dalla nuova assunzione per optare per un altro tipo di investimento previdenziale.
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Cosa succede quando lasci il TFR in azienda?
Lasciare il TFR in azienda ha dei vantaggi e svantaggi. Ogni anno, l’importo del TFR viene aumentato di una certa percentuale, che tiene conto dell’inflazione e di un interesse fisso.
Ma c’è una cosa da considerare: la tassazione. Se decidi di ritirare il tuo TFR quando lasci l’azienda, dovrai pagare le tasse basate sulle aliquote Irpef, che variano dal 23% al 43%.
Cosa cambia se investi il TFR in un fondo pensione?
Investire il TFR in un fondo pensione è un’altra opzione. Con questa scelta, il tuo TFR viene investito in modo da ottenere un rendimento, che può essere maggiore rispetto a quello garantito dall’azienda.
E c’è un altro vantaggio: la tassazione è molto più bassa, dal 9% al 15%, a seconda di quanto tempo hai tenuto i soldi nel fondo pensione.
Per il TFR destinato a un fondo pensione, ci sono due modalità di adesione, basate sulla decisione del lavoratore di esprimere o meno la propria preferenza:
- Adesione esplicita: si verifica quando il lavoratore decide di allocare il TFR in un fondo pensione entro i primi 6 mesi dall’assunzione.
- Adesione tacita: si verifica se il lavoratore non fa alcuna scelta entro i 6 mesi stabiliti. In questo caso, se l’azienda conta più di 50 dipendenti, il lavoratore verrà automaticamente iscritto al Fondo pensione indicato dal CCNL o dal contratto aziendale.
Un dettaglio rilevante da notare è che un lavoratore ha sempre la possibilità di aderire a un fondo pensione, in qualsiasi fase del suo percorso lavorativo. Per farlo, dovrà semplicemente compilare il modulo e iniziare a effettuare i versamenti.
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Esempi pratici: lavoratori di differenti età
Pensiamo a tre lavoratori di età diverse: uno ha 30 anni, l’altro 40 e l’ultimo 50. Se tutti e tre decidono di investire il loro TFR in un fondo pensione, i risultati saranno diversi:
- Il trentenne potrebbe avere fino al 91% in più di quello che avrebbe avuto tenendo il TFR in azienda;
- Il quarantenne potrebbe avere fino al 62% in più;
- E il cinquantenne, anche se è più vicino alla pensione, potrebbe avere comunque un 40% in più.
Fondo pensione o TFR: esempi pratici.
Tipologia di fondo pensione
Un lavoratore che sceglie di destinare il TFR a un fondo pensione ha tre diverse soluzioni: FIP, PIP o Fondi Negoziali.
- FIP e PIP:
- sono piani pensionistici individuali classificabili come piani previdenziali. Questi sono specifici piani di investimento progettati su misura per il sottoscrittore, con l’obiettivo di fornire una pensione in futuro.
- La scelta di allocare il TFR ai FIP rappresenta un tipo specifico di fondo pensione aperto, con costi di gestione generalmente più bassi rispetto ai PIP.
- Fondi negoziali:
- sono una tipologia speciale di pensione complementare. Sono soggetti a determinati requisiti e destinati esclusivamente a lavoratori o persone iscritte a un CCNL che ne permette l’accesso, o a quelli impiegati in settori o aziende con un fondi negoziale di riferimento.
Vantaggi dei fondi pensione per le aziende
Per le imprese con meno di 50 dipendenti:
- Il TFR mantenuto in azienda dal dipendente funge da “autofinanziamento”.
Per le imprese con più di 50 dipendenti:
- Non ci sono distinzioni, poiché il TFR lasciato in azienda dal dipendente è versato al Fondo di Tesoreria dell’Inps.
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Perché il fondo pensione è vantaggioso per le aziende?
Il decreto n. 252/2005 ha introdotto misure incentivanti per rendere conveniente per le aziende rinunciare a mantenere il TFR in azienda:
- Beneficio fiscale: deduzione dal reddito aziendale del 4% (per imprese con meno di 50 dipendenti) o del 6% (per aziende con più di 50 dipendenti). Questa percentuale è applicata sull’importo reale del TFR destinato.
- Beneficio contributivo: una riduzione dello 0,28% sugli oneri sociali (come quelli per disoccupazione o assegni per il nucleo familiare) che l’azienda deve versare. Questa diminuzione è calcolata sulle retribuzioni totali dei dipendenti che hanno scelto di destinare il proprio TFR al fondo pensione.
Quale opzione è la migliore?
La decisione se lasciare il TFR in azienda o investirlo in un fondo pensione dipende da molti fattori. Bisogna considerare le proprie necessità economiche, quanto si è disposti a rischiare e quanto si pensa di lavorare ancora.
Quando il fondo pensione è meglio del tfr
Mantenere il Tfr in azienda non comporta spese, tuttavia, il suo rendimento tende ad essere più basso e la sua tassazione è maggiore. La tassazione si basa sulle aliquote Irpef, variando tra il 23% e il 43%.
Come iscriversi al fondo pensione e quanto costa in media
Optando per un fondo pensionistico, il TFR presenta alcuni costi che possono influire sul totale del guadagno. Tuttavia, il rendimento è generalmente più alto e gode di una tassazione ridotta, oscillando tra il 9% e il 15%, in relazione agli anni di adesione al fondo previdenziale.
Valutando l’intera situazione, emerge che investire nella previdenza complementare potrebbe garantire considerevoli vantaggi finanziari nel tempo.
Conclusioni
La scelta tra TFR in azienda o in un fondo pensione è personale e dipende dalle tue necessità e desideri. Di sicuro prendere una decisione informata può fare la differenza per il tuo futuro economico.

FAQ (domande e risposte)
Perché è importante decidere dove mettere il TFR?
La decisione su dove investire il TFR può avere un impatto significativo sul tuo futuro finanziario, sia in termini di rendimento sia in termini di tassazione.
Quanto si accumula di TFR in un anno?
Per ogni anno di lavoro, ti viene accreditata una mensilità extra come TFR.
Cosa succede se lascio il TFR in azienda?
Se decidi di lasciare il TFR in azienda, la somma viene rivalutata ogni anno. Tuttavia, quando decidi di ritirare il TFR, potresti dover pagare una tassazione più alta.
È meglio investire il TFR in un fondo pensione o lasciarlo in azienda?
La scelta dipende dalle tue esigenze personali e dalla tua situazione finanziaria. Mentre i fondi pensione possono offrire rendimenti più alti e tassazioni agevolate, lasciare il TFR in azienda potrebbe essere una scelta più sicura per chi preferisce non correre rischi.
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