Mia per sostituire l’Rdc. Sono 4mila le famiglie stimate che rischieranno di ritrovarsi senza una misura si sostegno al reddito. Le novità annunciate nelle scorse ore riguardo la Mia (Misura Inclusione Attiva) penalizzerebbero i poveri e comunque le persone a reddito basso (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegrame nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Mia per sostituire l’Rdc: si abbassa la soglia Isee
- In quale caso ti tolgono il Reddito di cittadinanza?
- Mia per sostituire l’Rdc: circa 400.000 famiglie lo perderanno già nel 2023
- Mia per sostituire l’Rdc: misure alternative al Reddito di cittadinanza
- Mia per sostituire l’Rdc: gli esclusi che rischiano
- Fonti e materiale di approfondimento
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro
Mia per sostituire l’Rdc: si abbassa la soglia Isee
Mia per sostituire l’Rdc. Il Segretario Nazionale UIL Domenico Proietti ha spiegato come la proposta di riforma che il Governo intende varare deve essere modificata prima ancora di vedere la luce:
«Innanzitutto perché si abbassa la soglia Isee, quindi si escludono molte persone». Si è parlato nelle scorse ore di un abbassamento della soglia di accesso dagli attuali 9.360 euro a 7.200 riducendo così la platea e tagliando fuori tutti coloro che oggi, sopra ai 7.200 euro hanno comunque accesso al sussidio. Tre questi evidentemente, ci sono lavoratori con bassi salari.
«Inoltre – continua Proietti –, si riduce in misura molto forte l’importo, in base a quanto scritto dai giornali. Questi 2 elementi messi insieme non rendono efficace il contrasto alla povertà. Pensiamo sia necessario eliminare alcuni vincoli che hanno impedito a tante persone che si trovano in condizione di grande disagio di non poter accedere neanche al Reddito di cittadinanza.
A tutto questo aggiungiamo che con un comunicato uscito ora il Governo ha detto che queste indiscrezioni non corrisponderebbero al vero. Inoltre, un altro punto che ci fa essere critici è che su questa vicenda il Governo non ha fatto nessun incontro con le parti sociali, c’è il buio assoluto».
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In quale caso ti tolgono il Reddito di cittadinanza?
Quando si perde il diritto al Rdc? Si perde il diritto al Reddito di cittadinanza per l’intero nucleo familiare se i beneficiari non rispettano l’obbligo: di frequentare per sei mesi un corso di formazione e/o riqualificazione professionale, di accettare la prima offerta di lavoro.
Per effetto della legge di bilancio 2023, circa 400.000 famiglie perderanno il Reddito di cittadinanza già da quest’anno. Ecco quali sono le misure e i bonus che si possono chiedere in alternativa.
Mia per sostituire l’Rdc: circa 400.000 famiglie lo perderanno già nel 2023
Mia per sostituire l’Rdc. Prima ancora del 2024 – anno che vedrà la scomparsa di questo sussidio – saranno circa 400.000 le famiglie che perderanno il Reddito di cittadinanza già a partire da quest’anno.
In un’ottica di risparmio, infatti, il governo ha attuato diverse modifiche alla misura. Tra queste, una riduzione del tempo massimo per il quale è possibile fruire del beneficio. Non più 18 mesi che possono essere anche rinnovati, bensì un limite massimo di 7 mesi.
Ciò significa che l’ultima mensilità di Reddito di cittadinanza arriverà a luglio. Dopodiché bisognerà attendere novità dal governo che dovrebbe introdurre nuove agevolazioni e bonus assistenziali per coloro che si trovano in difficoltà economica.
Non solo, perché alcune famiglie rischiano di perdere il diritto al beneficio già a partire dal mese di febbraio di quest’anno. Questo perché, come sappiamo, ogni anno va rinnovato l’Isee che, nel caso del Rdc, non deve superare la soglia di 9.360 euro.
Le famiglie che hanno proceduto al rinnovo e hanno registrato un innalzamento della soglia ISEE potrebbero presto perdere il diritto alla misura.
Per tutti questi motivi, è bene conoscere le misure alternative e i bonus che possono essere richiesti una volta che non sarà più possibile usufruire del Reddito di cittadinanza.
Mia per sostituire l’Rdc: misure alternative al Reddito di cittadinanza
L’Assegno unico
Chi è destinato a perdere il Reddito di cittadinanza nel 2023 potrà comunque contare su un aumento dell’assegno unico per i figli.
Si tratta della misura, introdotta a pieno regime all’inizio dello scorso anno, che assicura un contributo per figli minori e figli maggiorenni a carico fino ai 21 anni di età.
Anche chi percepisce il Reddito di cittadinanza ha diritto all’assegno unico, ma in questi casi, il beneficio complessivo dell’assegno viene calcolato sottraendo, dall’importo spettante, la quota Rdc relativa ai figli a carico presenti nel nucleo familiare.
Una volta che il RdC decade, l’importo erogato verrà riconosciuto per intero.
È bene evidenziare, però, che la possibilità di perdere il reddito di cittadinanza già nel 2023 è limitata ai nuclei familiari in cui sono presenti figli maggiorenni a carico. Per le famiglie in cui sono presenti figli minori, infatti, non vale la regola dei 7 mesi massimi, bensì si potrà continuare a ricevere il Rdc per 12 mensilità.

La Carta risparmio spesa
Mia per sostituire l’Rdc e benvenuta Carta risparmio spesa.
In questo caso, si parla di una misura che non è ancora stata resa operativa. È stata, infatti, la legge di bilancio a prevedere un fondo di 500 milioni di euro per introdurre un nuovo aiuto per le famiglie in difficoltà economiche.
In sostanza, si tratterà di una sorta di buoni spesa che potranno essere utilizzati in negozi convenzionati per l’acquisto di beni di prima necessità (il meccanismo dovrebbe essere molto simile a quello della Carta acquisti, già in vigore nel nostro Paese).
Ancora non si conoscono tutti i dettagli sulla nuova misura. Per il momento, le prime informazioni indicano che nella platea dei beneficiari saranno inclusi coloro che hanno redditi bassi, con una soglia che dovrebbe essere stabilita a 15.000 euro.
Inoltre, è probabile che la carta verrà erogata dal Comune di residenza.
Il Reddito alimentare
Mia per sostituire l’Rdc. La Carta risparmio spesa non è l’unica misura che il governo introduce nel 2023, né l’unico aiuto contro la povertà che spetta a chi si troverà a perdere il reddito di cittadinanza a febbraio o a luglio.
Con la legge di bilancio 2023, infatti, viene previsto il cosiddetto reddito alimentare a sostegno delle famiglie e dei cittadini in condizioni di povertà assoluta e che aiuterà anche a limitare lo spreco alimentare.
Non si tratta propriamente di un bonus. Non vengono erogati soldi ai cittadini, bensì realizzati dei pacchi contenenti i prodotti invenduti di negozi o supermercati (per esempio, prodotti alimentari rovinati o prossimi alla scadenza).
Secondo le prime informazioni, i pacchi potranno essere prenotati dai cittadini in difficoltà economica, tramite un’app o, nel caso di beneficiari anziani o autosufficienti, consegnati direttamente a casa.
Mia per sostituire l’Rdc: gli esclusi che rischiano
Va da sè che la riduzione drastica in un un lasso di tempo così esiguo va a colpire quelle fasce di popolazione con redditi relativamente bassi.
Questo perché la soglia di povertà fissata a 9.360 euro annui una platea che si trova in una situazione di indigenza e che non può garantirsi determinati servizi essenziali. Con la preventiva riduzione a 7.200 euro si va a tagliare fuori dalla protezione sociale una fascia di popolazione molto ampia e principalmente appartenente al meridione d’Italia.
Una fascia che, tuttavia, pur percependo un reddito si troverà ad a fare i conti con una contingenza storica aggravata dall’inflazione e quindi dall’aumento del costo della vita. Né ricchi, ma neanche poveri (per lo Stato). Una platea di “invisibili” alle prese con un carovita in ascesa.
Fonti e materiale di approfondimento
- Riforma Rdc (sito della Camera dei deputati)
- Mia per sostituire l’Rdc: le parole della ministra Calderone
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