È stata chiesta una petizione popolare che vuole l’introduzione della Mir per il Reddito di cittadinanza in Campania. Vediamo di cosa si tratta (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Mir per il Reddito di cittadinanza in Campania: da chi viene la proposta?
- Mir per il Reddito di cittadinanza in Campania: come funziona
- Mir per il Reddito di cittadinanza in Campania: come si presenta una petizione popolare
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Mir per il Reddito di cittadinanza in Campania: da chi viene la proposta?
In Campania Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, il Partito del Sud e Usb, insieme ad altre associazioni e realtà sindacali hanno chiesto una petizione popolare, al fine di “introdurre una Misura Integrativa Regionale (Mir) a sostegno di disoccupati e famiglie in condizione di fragilità sociale”. Così si esprime il comunicato stampa di Rifondazione che annuncia la richiesta di petizione popolare e che molto di più non dice della misura.
La prima cosa da dire è che in realtà la revisione del Reddito di cittadinanza del governo Meloni è già avvenuta e da tempo, parliamo di fine dicembre dell’anno scorso quando fu varata la legge di bilancio 2023. Se non bastasse il più recente Decreto Lavoro (48/2023) ha stabilito anche quali saranno le due misure che sostituiranno il Rdc e che sono l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
La proposta perciò arriva in netto ritardo con i tempi, visto che al momento si stanno semplicemente raccogliendo le firme per una petizione popolare. Mentre per il Supporto per la formazione e il lavoro è prevista una introduzione al 1° settembre 2023.
Parlare di “proposta di Mir” è forse un po’ eccessivo, visto che è ben lontana dall’essere una proposta di legge e per adesso, stando almeno ai comunicati stampa e alla petizione, è solo una generica richiesta di prorogare il Rdc in Campania, usando i fondi regionali.
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Mir per il Reddito di cittadinanza in Campania: come funziona
Rispondere alla domanda “come funziona la Mir” è semplice: la Mir non funziona! In verità, non ne abbiamo la minima idea e non siamo certi che esista una bozza concreta che spieghi in cosa possa consistere questa fantomatica misura.
Anche leggendo la petizione nel dettaglio altro non si chiede che la Regione introduca una generica misura a partire dal 1° ottobre. In pratica si chiede che, per quanti perderanno il Rdc, sia continuata l’erogazione di un sussidio regionale integrativo.
In dettaglio il testo integrale della petizione, nella sezione che riguarda l’introduzione della Mir, chiede:
- una misura integrativa regionale (Mir) da far entrare in vigore a partire dal 1° ottobre del corrente anno, mirante ad annullare le negative conseguenze sociali di un ulteriore restrizione dei requisiti per ottenere il Reddito di cittadinanza;
- di quantificare la platea degli attuali percettori di Reddito cui corrispondere la Mir in seguito all’esclusione o riduzione del Reddito di cittadinanza entro il 15 settembre del corrente anno;
- di rafforzare il partenariato coi Comuni per progettare servizi di pubblica utilità in cui inserire i componenti di quei nuclei familiari che risulteranno esclusi dal reddito di cittadinanza o a cui verrà decurtata la citata misura sociale;
- di giungere alla Mir attraverso un potenziamento dell’integrazione tra il Piano Regionale per la lotta alla povertà 2021-23 e l’attuale Piano sociale regionale;
- di rendere possibile, con una variazione al bilancio di previsione 2023-2025 entro la fine del mese di settembre, quanto richiesto ai punti precedenti.

Mir per il Reddito di cittadinanza in Campania: come si presenta una petizione popolare
Nello specifico della petizione popolare per la Mir, terminata la raccolta firme, questa verrà presentata al Presidente del Consiglio Regionale che, dopo le discussioni, fornirà una risposta scritta.
Nella proposta si chiede che la misura sia introdotta dal 1° ottobre 2023. Tuttavia sono tempistiche alquanto improbabili se teniamo conto che comunque, perché una misura del genere sia applicata, ci vuole tempo, a partire dal reperire i fondi per finire con la bozza della normativa.
A cui si aggiunge che la stessa petizione popolare ha un iter da seguire, stabilito dal Regolamento della Regione Campania (Titolo XXI, art. 120). Nei dettagli, l’iter che una petizione deve seguire è questo:
- Il Presidente del Consiglio regionale dà comunicazione all’Assemblea delle questioni pervenute ai sensi dell’articolo 16, comma 2 dello Statuto. Dopo, salvo esplicita richiesta di immediata discussione in aula, formulata da due Presidenti di gruppo o da dieci consiglieri, il Presidente assegna le questioni alla Commissione competente per materia, che le esamina secondo le modalità stabilite dal presente Regolamento;
- la Commissione, dopo averle esaminate, presenta le proprie deduzioni al Presidente del Consiglio regionale il quale provvede a sottoporle alla discussione dell’Assemblea. La discussione in Assemblea avviene, salvo diverso avviso del Presidente, nella seduta immediatamente successiva alla presentazione delle deduzioni della Commissione;
- l’esame in Assemblea può concludersi con una risoluzione diretta ad interessare la Giunta o gli organi del Consiglio sulle necessità esposte nella proposta oppure con una deliberazione consiliare. La risoluzione e la deliberazione sono approvate per alzata di mano;
- il testo della proposta è distribuito congiuntamente alle deduzioni della Commissione. Se pervengono al Consiglio proposte di questioni inerenti allo stesso argomento il Presidente ne dispone l’esame congiunto. Non può essere riproposta al Consiglio la stessa questione entro sei mesi dalla data della decisione del Consiglio;
- la Commissione incaricata dell’esame della proposta può chiedere di ascoltare il soggetto proponente la questione. Alla Commissione è fatto obbligo di ascoltare i proponenti la questione. Il Presidente del Consiglio regionale provvede in questo caso a proporre formale richiesta di convocazione ai Consigli comunali e provinciali e, in tutti i casi, provvede a far pubblicare le decisioni o le risoluzioni adottate dal Consiglio regionale congiuntamente al testo della proposta, nel Bollettino ufficiale della Regione Campania e sul sito istituzionale del Consiglio regionale.
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