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Quando si parla di misure di sostegno al reddito si pensa in primis al reddito di cittadinanza. Ma non esiste solo quello. Vediamolo insieme.
Indice
- Quali sono le misure contro la povertà?
- Come si misura la povertà?
- Quali sono le misure contro la povertà: concetti generali
- Quali sono le misure contro la povertà: l’elenco
- Quali sono le misure contro la povertà: la politica italiana di contrasto alla povertà
- Quali sono le misure contro la povertà: i dati sulla povertà
- Fonti e materiale di approfondimento
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro
Quali sono le misure contro la povertà?
Oltre al reddito di cittadinanza, dal 1° marzo 2022, in Italia, i principali sostegni alla famiglia (di natura assistenziale) sono i seguenti:
- assegno unico;
- assegno di maternità concesso dai comuni;
- buono nido;
- sostegno alle madri con figli disabili (art. 1, co. 365 legge n. 178/2020);
- Rei.
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Come si misura la povertà?
Quali sono le misure contro la povertà? Si basa infatti sulla spesa per consumi pro capite calcolata a livello nazionale. L’indice di povertà relativa è la percentuale di famiglie la cui spesa mensile è inferiore al valore di soglia. Il nome di povertà “relativa” deriva dunque dal fatto che è definita relativamente al consumo pro-capite.
Nel seguente articolo troverai alcuni aggiornamenti su quali cono le misure contro la povertà.
Quali sono le misure contro la povertà: concetti generali
Quali sono le misure contro la povertà? Nello specifico, alcune delle politiche nazionali si caratterizzano come l’insieme delle misure volte a sostenere i redditi delle persone e delle famiglie, con particolare riguardo agli interventi di inclusione attiva, finalizzati alla graduale conquista dell’autonomia.
Un’altra linea d’azione è dedicata, invece, all’analisi quantitativa e qualitativa dei fenomeni emergenti di povertà, allo studio delle condizioni di povertà estreme e alla definizione delle modalità appropriate di intervento.
Quali sono le misure contro la povertà? leggi anche il seguente articolo sulle novità relative all’Rdc.
Quali sono le misure contro la povertà: l’elenco
Quali sono le misure contro la povertà? Tra le misure di sostegno al reddito, in particolare, si segnala il reddito di cittadinanza, che i cittadini possono richiedere a partire dal 6 marzo 2019 obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.
Quali sono le misure contro la povertà? Leggi anche questo articolo.
La precedente misura di contrasto alla povertà, il reddito di inclusione (REI), attiva dal 1° gennaio 2018, se riconosciuta prima del mese di aprile 2019 continua a essere erogata per la durata inizialmente prevista, fatta salva la possibilità di presentare domanda per il Reddito di cittadinanza. Si ricorda che questo strumento aveva sostituito il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione).
A queste iniziative si affianca la Carta acquisti ordinaria, misura consolidata di contrasto alla povertà in vigore dal 2008, formulata per offrire un sostegno alle persone meno abbienti negli acquisti di generi alimentari, prodotti farmaceutici e parafarmaceutici e per il pagamento delle bollette domestiche di luce e gas.
Lo strumento che sostiene l’applicazione di queste misure è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
L’ISEE ha la funzione di stabilire nella maniera più equa le risposte offerte ai bisogni dei cittadini per indirizzare correttamente gli interventi d’inclusione e di contrasto alla povertà, ed è alla base delle diverse agevolazioni gestite da Regioni e Comuni ed altri enti erogatori per l’accesso a prestazioni di diversa natura (mense scolastiche, nidi, residenze sanitarie assistenziali, etc.).
Quali sono le misure contro la povertà? Leggi anche il seguente articolo.
In Italia, infatti, gli interventi di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale vengono promossi e attuati da più soggetti che fanno capo a diversi livelli di governo (nazionali, regionali e locali). Questo assetto non agevola la lettura dei bisogni né la programmazione e la valutazione delle politiche.
Per rendere più efficiente il sistema occorre far dialogare tra loro questi soggetti, integrando le informazioni esistenti nei diversi archivi e correlandole alle caratteristiche socio-demografiche delle persone esposte al rischio povertà ed esclusione sociale.
È significativo, da questo punto di vista, il progetto sperimentale avviato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con le Regioni, capofila la Regione Toscana, volto alla creazione del Sistema informativo su interventi e servizi sociali finalizzati a contrastare povertà ed esclusione sociale (SIP).
Il SIP si colloca nell’ambito del più ampio progetto di costruzione del Sistema Informativo sui Servizi Sociali (SISS), previsto dalla Legge 328/2000, che consente di identificare tutte le prestazioni in capo a un determinato nucleo familiare e quindi di migliorare la programmazione, il monitoraggio e la gestione delle politiche sociali.
Quali sono le misure contro la povertà? Leggi anche il seguente articolo.
Il Decreto legislativo n. 147 del 15 settembre 2017, nell’introdurre il Reddito di inclusione (REI) quale misura nazionale di contrasto alla povertà, ha previsto l’istituzione del Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali (SIUSS) che si articola in due componenti: Sistema informativo delle prestazioni e dei bisogni sociali e Sistema informativo dell’offerta dei servizi sociali.
Il SIUSS integra e sostituisce il Sistema Informativo dei Servizi Sociali (SISS), previsto dall’art. 21 della Legge n. 328 del 2000, e il Casellario dell’Assistenza, di cui all’art. 13 del Decreto legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 122 del 2010.
In attesa dell’adozione della disciplina attuativa del SIUSS, gli obblighi di trasmissione sono quelli previsti dal Regolamento del Casellario dell’Assistenza (d.m. 16 dicembre 2014, n. 206).
Quali sono le misure contro la povertà: la politica italiana di contrasto alla povertà
Nell’ambito dedicato alle iniziative di studio sulle povertà estreme, si segnalano le indagini effettuate nei grandi centri urbani e il programma nazionale di mappatura dei senza dimora e dei servizi a essi dedicati che, fornendo per la prima volta un quadro approfondito sul fenomeno, hanno dato spunto alla definizione di Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia, adottate nel dicembre 2015.
Queste hanno l’obiettivo di assicurare interventi organici e strutturati per le persone senza dimora e con particolari fragilità, sostenendo l’adozione di un modello strategico integrato di intervento dei servizi sociali.
In sinergia con le politiche nazionali di contrasto alla povertà, si inserisce anche la politica di coesione cofinanziata dall’Unione Europea.
Per il periodo 2014-2020, infatti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è titolare di due programmi operativi di contrasto alla povertà: il PON Inclusione, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, e del Programma Operativo FEAD, cofinanziato dal Fondo europeo di aiuti agli indigenti.
Nel seguente approfondimento specifichiamo le azioni del governo attuale su quali sono le misure di contrasto alla povertà.
Quali sono le misure contro la povertà: i dati sulla povertà
Quali sono le misure contro la povertà? Nel giugno 2022, l’Istat ha diffuso i dati sulla povertà relativi al 2021: sono in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale da 7,7% nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente).
Pertanto, la povertà assoluta conferma sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia dovuta al Covid-19. Per la povertà relativa l’incidenza sale all’11,1% (da 10,1% del 2020) e le famiglie sotto la soglia sono circa 2,9 milioni (2,6 milioni nel 2020).
La causa di questa sostanziale stabilità è imputabile a diversi fattori; in particolare, a un incremento più contenuto della spesa per consumi delle famiglie meno abbienti (+1,7% per il 20% delle famiglie con la capacità di spesa più bassa, ossia la quasi totalità delle famiglie in povertà assoluta) che non è stato sufficiente a compensare la ripresa dell’inflazione (+1,9% nel 2021), in assenza della quale la quota di famiglie in povertà assoluta sarebbe scesa al 7,0% e quella degli individui all’8,8%.
L’intensità della povertà assoluta – che misura in termini percentuali quanto la spesa mensile delle famiglie povere sia in media al di sotto della linea di povertà (cioè “quanto poveri sono i poveri”) – rimane anch’essa sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (18,7%), con le uniche eccezioni del Centro dove raggiunge il 17,3% dal 16,1% del 2020 e del Nord-ovest (19,3% dal 18,6%).
Quali sono le misure contro la povertà? Leggi anche il seguente sul contenuto della Legge di Bilancio 2023.
Nel 2021, peggiora la condizione delle famiglie con maggior numero di componenti: raggiunge il 22,6% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,6% tra quelle con quattro; segnali di miglioramento provengono dalle famiglie di tre (da 8,5% a 7,1%) e di due componenti (da 5,7% a 5,0%).
Il disagio è più marcato per le famiglie con figli minori, per le quali l’incidenza passa dall’8,1% delle famiglie con un solo figlio minore al 22,8% di quelle che ne hanno da tre in su. Valori elevati si registrano anche per le coppie con tre o più figli (20,0%) e per le famiglie di altra tipologia, dove spesso coabitano più nuclei familiari (16,3%).
Sempre molto difficile la condizione dell‘infanzia Nel 2021, la povertà assoluta in Italia colpisce 1 milione 382mila bambini (14,2%, rispetto al 9,4% degli individui a livello nazionale). L’incidenza varia dall’11,4% del Centro al 16,1% del Mezzogiorno.
Nel confronto con il 2020 le condizioni dei minori sono stabili a livello nazionale, ad eccezione del peggioramento osservato per i bambini dai 4 ai 6 anni (15,4% dal 12,8%), in particolare nel Centro, dove, nella stessa classe di età, l’incidenza passa al 13,2% dall’8,3% (in generale per i minori del Centro peggiora l’incidenza passando all’11,4% dal 9,5%). Seppur sostanzialmente stabili gli altri valori restano distanti da quelli registrati nel 2019.
Quali sono le misure contro la povertà? Leggi anche il seguente articolo.

La fotografia di una Italia in grande sofferenza è tratteggiata anche dal Rapporto di Caritas Italiana 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia che restituisce l’immagine di un paese profondamente colpito dai gravi effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19.
Nel rapporto si evidenzia che, nel 2020, la Caritas ha sostenuto più di 1,9 milioni di persone. Di queste, il 44% sono “nuovi poveri”, persone che si sono rivolte al circuito Caritas per la prima volta per effetto, diretto o indiretto, della pandemia.
Disaggregando i dati per regione civile si svelano quote di povertà “inedite” molto più elevate; tra le regioni con più alta incidenza di “nuovi poveri” si distingue la Valle d’Aosta (61,1%,) la Campania (57,0), il Lazio (52,9), la Sardegna (51,5%) e il Trentino Alto Adige (50,8%).
Ma, sottolinea il rapporto, la crisi socio-sanitaria ha acuito anche le povertà pre-esistenti: cresce anche la quota di poveri cronici, in carico al circuito delle Caritas da 5 anni e più (anche in modo intermittente) che dal 2019 al 2020 passa dal 25,6% al 27,5%; oltre la metà delle persone che si sono rivolte alla Caritas (il 57,1%) aveva al massimo la licenza di scuola media inferiore, percentuale che tra gli italiani sale al 65,3% e che nel Mezzogiorno arriva addirittura al 77,6%.
Ma, sottolinea il Rapporto, la crisi socio-sanitaria ha acuito anche le povertà pre-esistenti: cresce anche la quota di poveri cronici, in carico al circuito delle Caritas da 5 anni e più (anche in modo intermittente) che dal 2019 al 2020 passa dal 25,6% al 27,5%; oltre la metà delle persone che si sono rivolte alla Caritas (il 57,1%) aveva al massimo la licenza di scuola media inferiore, percentuale che tra gli italiani sale al 65,3% e che nel Mezzogiorno arriva addirittura al 77,6%.
Fonti e materiale di approfondimento
- La guida contro la povertà
- Le ultime news sul reddito di cittadinanza
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