Multe stradali, si paga in base al reddito: più si guadagna e più è alta la sanzione, come già accade in molti Paesi europei. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
Multe stradali, perché si paga di più in base ai redditi
Multe stradali, così funziona in Europa
Multe stradali, così funzionerà in Italia
Multe stradali, perché il nuovo Codice della Strada
Multe stradali, le tre regole
Multe stradali, iniziano i lavori
Multe stradali, più test e più severi
Multe stradali, alcol e tecnologia
Multe stradali, monopattini e telefonini
Multe stradali, mezzi pesanti
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Su questo argomento puoi leggere un post sull’azzeramento delle vecchie multe: dipende dai Comuni; in un altro articolo c’è un’analisi sulle cartelle esattoriali annullate: anche multe e bollo auto; e infine: quando usare le gomme invernali per evitare le multe.
La novità è stata annunciata dal viceministro delle Infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami, nel corso di un incontro sulla sicurezza stradale. Al momento è solo una proposta, ma arriva da esponenti di primo piano dell’esecutivo e ha l’appoggio di tutta la maggioranza: ha quindi tutte le possibilità di essere approvata entro pochi mesi.
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Multe stradali, perché si paga di più in base ai redditi
Il governo ha intenzione di cambiare il Codice della Strada, questa è l’intenzione del ministro Salvini (introducendo misure molto più severe di quelle attuali).
Il motivo della scelta di variare il valore della sanzione in base al reddito dell’automobilista è stato spiegato dal viceministro Bignami: «La proporzionalità tra il reddito e le sanzioni è importante, perché la multa deve avere una natura afflittiva. Se una persona ha un reddito elevato deve essere colpita con una sanzione più elevata dal punto di vista del contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale».
Per capirci: una multa da 300 euro a chi guadagna 1.000 euro al mese, pesa per il 30% dello stipendio, se ne guadagna 3.000 solo per il 10%. Non c’è proporzione e gli effetti “preventivi” hanno scarsi risultati su chi può pagare senza danni l’infrazione al codice della strada, mentre impedisce di “mettere il piatto in tavola” a chi ha un reddito più basso.
Multe stradali, così funziona in Europa
Non si tratta di una novità, una misura analoga è già stata sperimentata con successo in molti altri Paesi dell’Unione Europea, compresa la Gran Bretagna (ultima naziona ad applicare il sistema sanzionatorio legato al reddito).
Le multe stradale connesse ai guadagni dell’automobilista è operativa da tempo in queste nazioni:
- Germania;
- Danimarca;
- Svezia;
- Francia;
- Svizzera;
- Belgio;
- e, appunto, Gran Bretagna dal 2017.
Il calcolo della sanzione non è però uguale ovunque. Facciamo due esempi:
- in Gran Bretagna le infrazioni al Codice della Strada sono in ordine crescente di gravità. Può variare tra il 25 e il 175% del reddito settimanale dell’automobilista. Dipenda dalla gravità dell’infrazione. Per una violazione che è stata commessa su un’autostrada il tetto massimo è di 2.500 sterline, per una che è stata invece commessa sulle altre strade si arriva a 1.000 sterline;
- in Finlandia la multa può arrivare a un sedicesimo del salario mensile e non c’è alcun limite.
Multe stradali, così funzionerà in Italia
Il viceministro non ha ancora illustrato come funzionerà in Italia. Ovvero quale sarà il sistema di calcolo adottato per decidere l’ammontare delle sanzioni. La proposta è ancora allo studio, ma di certo verrà adottato il criterio della proporzionalità. E quindi a maggiori entrate corrisponde una sanzione più rilevante. Questo vale per chi supera i limiti di velocità e per chi parcheggia l’auto in divieto di sosta.
Multe stradali, perché il nuovo Codice della Strada
L’esigenza di modificare il nuovo Codice della Strada è imposto al governo dall’analisi dei numeri. Nel 2022 gli incidenti con feriti sono aumentati del 24,7% rispetto all’anno precedente. Le vittime del 15,3%. Ogni giorno in Italia perdono la vita sulle strade otto persone. Nei primi sei mesi del 2022 – secondo lo studio presentato da Dekra – sono morte 1.450 persone. E non solo: nella fascia di età tra i 5 e i 29 anni gli incidenti stradali sono la prima causa di morte. Questo è comunque un dato non solo italiano, ma combacia l’andamento mondiale.
C’è anche una spinta emozionale del momento: nell’ultimo fine settimana sei ragazzi hanno perso la vita in due incidenti stradali che si sono verificati in Piemonte e in Puglia.
Negli ultimi due fine settimana i morti in totale sono stati 30. Il 50% aveva meno di 35 anni.
Qui puoi scaricare e leggere il rapporto Dekra.
Multe stradali, le tre regole
Per il ministro Salvini è necessario aggiornare il Codice della Strada, e oltre alla proporzionale delle sanzioni rispetto al reddito, ritiene siano indispensabili tre cambiamenti:
- ritiro della patente a vita per chi guida ubriaco o drogato;
- revisione del sistema della patente a punti;
- regole più stringenti per i monopattini: obbligo di targa e casco.
Multe stradali, iniziano i lavori
Il governo ritiene sia un dovere intervenire e bisogna farlo in fretta. La prossima settimana è previsto un incontro per mettere in sicurezza le strade. Si parte dal Codice della Strada: «Ha ormai 30 anni, deve essere rivisto».
Multe stradali, più test e più severi
Si punta il dito soprattutto per chi si è messo alla guida dopo aver bevuto sostanze alcoliche o fatto uso di stupefacenti. In altri Paesi dell’Unione Europea (e non solo) i controlli sono costanti ed efficaci e le sanzioni molto severe.
In Italia – così sostiene la Lega – non è molto frequente la possibilità di essere fermati dalle forze dell’ordine per essere sottoposti al test dell’etilometro.
Ma non è tutto: anche quando accade e pure nel caso di un incidente stradale si ritorna in possesso della patente in tempi che sono relativamente brevi.
Proprio per questo Salvini ritiene che la sospensione della patente per uno o due anni non sia una sanzione sufficiente: «Chi si mette alla guida imbottito di cocaina, ubriaco marcio, è una bomba e un potenziale assassino: se non la revoca a vita della patente, la sospensione per 10 anni del diritto di guidare».
Tra le proposte anche la rimodulazione della patente a punti. Oggi il 98% degli automobilisti ha più di 20 punti.
Multe stradali, alcol e tecnologia
Può aiutare anche la tecnologia, secondo il ministro: basta inserire una sorta di etilometro all’interno delle automobili che non consente di mettere in moto la vettura se il rivelatore indica che si è bevuto troppo.
Multe stradali, monopattini e telefonini
L’altra questione riguarda i monopattini, mezzi di mobilità sempre più diffusi, soprattutto nelle grandi città.
Per Salvini è necessario «identificare i monopattini elettrici perché sono mezzi di estrema pericolosità sia per la guida sia per chi cammina. E il casco per chi guida a velocità sostenuta è assolutamente fondamentale».
Nel nuovo Codice della Strada molto spazio sarà riservato anche all’abuso del telefonino per chi è alla guida: distrae ed è un enorme problema. Molti incidenti stradali sono causati proprio da automobilisti con lo smartphone.

Multe stradali, mezzi pesanti
L’ultimo fronte per la sicurezza sulle nostre strade riguarda i mezzi pesanti. Per il ministro il 20, 40% dei camion che circolano in Italia sono vecchi e fuori norma. Ovvio quindi che siano un rischio per chi guida e per tutti gli altri automobilisti.
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