Lo si era capito subito dalle dichiarazioni a caldo di Rino Gattuso che il tecnico del Napoli non aveva mandato a dirle ai suoi giocatori, dopo la sconfitta subita contro il Milan: «Non mi piacciono certi atteggiamenti, se facciamo i professorini vengono fuori tutte le nostre magagne».
La smentita non regge
Il tecnico dei partenopei avrebbe puntato forte il piede sull’acceleratore nel confronto con i suoi calciatori al termine del match perso contro i rossoneri, riportato da diverse testate: «Se non cambiamo registro, sono pronto ad andar via».
Una ricostruzione che però il Napoli ha provato a smentire precisando che il tecnico avrebbe detto alla squadra «la ricreazione è finita», il succo di quello che il tecnico avrebbe urlato – secondo il club partenopeo – alla squadra prima delle sfide con Rjieka in Europa League e Roma in campionato. Gattuso vuole meno proteste e critiche in campo e pretende che si torni a ragionare da gruppo.
Una scossa utile?
Non ha retto, Gattuso. Lo stop interno contro il Milano forse è stato soltanto il pretesto per un avviso ai naviganti che aveva in serbo da un po’. Al di là delle smentite, è difficile immaginare un «ringhio» tranquillo e pacato dopo i gol subiti da Ibrahimovic al San Paolo.
Lui che è tutto «pane al pane e vino al vino», che si è sempre contraddistinto per toni chiari e anche urlati. Con l’ipotesi mai immaginata prima di una separazione. La notte ha portato il suo buon consiglio e il giorno successivo ci sarebbe stato un nuovo confronto, propositivo, di sicuro più tranquillo. Gattuso ha ripreso le fila del suo gruppo, speranzoso di aver dato uno scossone: domenica c’è la Roma e prima la sfida di Europa League al Rjieka.

Ci teneva troppo
Qualcosa deve cambiare. Come d’altronde era già cambiata la situazione rispetto a un anno fa. Infatti, nel 2019, di questi tempi la squadra azzurra galleggiava nell’anonimato di un campionato caratterizzato dalla pareggite, dopo il famoso ammutinamento del 5 novembre.
Ora, dopo un avvio eccellente fatto di 4 vittorie consecutive in campionato, ecco la frenata, il brusco risveglio rispetto a obiettivi ambiziosi. Da qui la sveglia suonata da Gattuso che ha sempre allontanato l’idea dello scudetto, nonostante una partenza sprint, ma che in cuor suo aveva coltivato l’ambizione di giocarsi un posto sul podio. Prima di tutto, però, voleva fare lo sgambetto alla capolista, la sua ex squadra.
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