Naspi e contratto a chiamata: scopriamo insieme come comportarsi in questi casi e se abbiamo il diritto di continuare a percepire l’incentivo (entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Nei prossimi paragrafi vedremo nel dettaglio anche cos’è l’indennità Naspi e quando viene sospesa.
Se sei interessato/a all’argomento e vuoi saperne di più, continua a leggere l’articolo.
Naspi e contratto a chiamata: cos’è
Contratto a chiamata e Naspi: come funziona? Spetta lo stesso l’incentivo di disoccupazione? Per rispondere a questa domanda bisogna prima fare una precisazione su cos’è il contratto a chiamata.
Si tratta di una tipologia di contratto, che prevede che il lavoratore si metta a disposizione dell’azienda o del datore di lavoro: può essere chiamato in qualsiasi momento, in casi di necessità, per svolgere la propria mansione. L’impiego quindi non è fisso e definito ma varia.
Il contratto a chiamata si divide in due categorie:
- Contratto a chiamata con disponibilità. Il lavoratore è obbligato a rispondere sempre alla chiamata del proprio datore di lavoro;
- Contratto a chiamata senza disponibilità. Il lavoratore non deve rispettare nessun obbligo e quindi può anche dichiarare la sua indisponibilità.
In base a questa differenziazione variano anche le entrate per i lavoratori:
- In caso di contratto con disponibilità il lavoratore percepisce un’indennità mensile di disponibilità per il fatto di garantire la risposta alle chiamate;
- Il caso di contratto senza disponibilità invece non è prevista nessuna entrata se non si accettano posizioni lavorative.
Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube.
Naspi e contratto a chiamata: come funziona
Disoccupazione e contratto a chiamata. La presenza di un contratto di lavoro a chiamata influenza il percepimento dell’indennità Naspi. Anche in questo caso le condizioni variano al variare del tipo di contratto.
Se si tratta di un contratto a chiamata con obbligo di risposta, la Naspi si può percepire solo se la somma delle entrate dell’incentivo, del reddito da lavoro dipendente e dell’indennità di disponibilità, non supera gli 8mila euro oppure se il contratto di lavoro ha durata inferiore ai sei mesi.
Se invece il lavoratore ha sottoscritto un contratto a chiamata senza obbligo di risposta, la Naspi è sospesa solo per le giornate di lavoro.

Indennità Naspi: quando viene sospesa?
Dopo aver visto come funziona con Naspi e contratto a chiamata, approfondiamo quando l’indennità viene sospesa. Le motivazioni sono in particolare le seguenti due:
- Il reimpiego con un contratto a tempo determinato di durata non superiore a sei mesi;
- Nuova occupazione in paesi dell’Unione Europea o in Stati con cui l’Italia ha stipulato delle convenzioni bilaterali contro la disoccupazione.
Il sussidio invece decade per altri motivi come la perdita dello stato di disoccupazione o la maturazione dei requisiti per il pensionamento.
Potrebbero interessarti anche: