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Naspi entro 8 giorni: come funziona

Per non perdere nemmeno un giorno, è necessario fare richiesta per la Naspi entro 8 giorni dalla cessazione del contratto. Vediamo perché e come fare domanda.

Romina Cardìa è una scrittrice esperta in diritti delle persone con disabilità.
Conoscila meglio

8' di lettura

È obbligatorio richiedere la Naspi entro 8 giorni? Cosa succede se la richiedo superato questo limite di tempo? (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

È obbligatorio chiedere la Naspi entro 8 giorni?

No, non è obbligatorio richiedere la Naspi entro 8 giorni dalla cessazione del contratto, però è consigliabile farlo e ti spieghiamo perché.

L’indennità di disoccupazione spetta a partire dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno.

Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno successivo alla cessazione, ma entro i termini di legge.

Quindi, per non perdere neanche un giorno di indennità, è importante rispettare la scadenza dell’ottavo giorno.

Quindi, ricapitolando: per non rischiare di perdere anche solo un giorno, è consigliabile presentare la Naspi entro 8 giorni dalla cessazione del contratto di lavoro.

A questo punto ricordiamo in cosa consiste la Naspi, a chi spetta e come richiederla.

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Che cos’è la Naspi

La Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), è un sostegno economico che lo Stato riserva mensilmente a chi abbia perso il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà.

L’indennità è stata introdotta con l’articolo 1 del decreto legislativo numero 22 del 4 marzo 2015, in sostituzione delle precedenti misure a supporto delle persone in stato di disoccupazione.

Ogni mese, dunque, la cifra spettante viene inviata al beneficiario, che avrà così un supporto economico nel periodo in cui resterà senza lavoro.

Ricordiamo che la Naspi è compatibile con il Reddito di cittadinanza.

Carta risparmio spesa e Naspi sono compatibili? Rispondiamo a questa domanda e vediamo quali sono le alternative.

A quanto ammonta

Per calcolare l’ammontare della Naspi, bisogna tener conto del tetto minimo che ogni anno viene rivalutato sulla base delle variazioni dell’indice Istat e comunicato da INPS. Per il 2023, la cifra è di 140,98 euro. Dunque, la Naspi corrisponde:

se il tuo stipendio medio mensile imponibile a fini previdenziali degli ultimi quattro anni era inferiore alla cifra di riferimento INPS, la Naspi corrisponde al 75% della retribuzione mensile;

se la tua retribuzione media mensile era superiore alla cifra stabilita dalla legge annualmente, la Naspi corrisponde al 75% di quella cifra media stabilita ogni anno da INPS.

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A chi spetta

La Naspi viene assegnata solo alle persone che hanno perduto in maniera involontaria il proprio lavoro e che erano inquadrati con un rapporto di lavoro subordinato. Nel dettaglio, possono beneficiare dell’indennità Naspi le seguenti categorie:

  • dipendenti a tempo indeterminato o determinato di privati;
  • soci lavoratori di cooperative che hanno al contempo un rapporto di lavoro subordinato con la stessa realtà;
  • personale artistico, sempre in caso di un rapporto lavorativo di tipo subordinato.

Divieto di licenziamento e Naspi per i papà in congedo: dura un anno, i chiarimenti dell’INPS. Estese anche ai padri lavoratori le stesse tutele garantite alla madre. Le disposizioni sono contenute nella legge che è stata approvata nell’agosto dello scorso anno sull’equilibrio tra vita professionale e familiare per i genitori.

Chi ne è escluso

Sono invece esclusi dalla possibilità di ottenere l’indennità:

  • lavoratori con contratto a tempo indeterminato delle PA.

Facevano parte della lista degli esclusi dall’indennità anche gli operai agricoli con contratti a tempo sia indeterminato che determinato: tuttavia, la legge di bilancio 2022 ha previsto l’inclusione anche degli “operai agricoli a tempo in­ determinato delle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercia­lizzano prodotti agricoli e zootecnici preva­lentemente propri o conferiti dai loro soci, di cui alla Legge 15 giugno 1984, n. 240”.

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Come fare domanda

L’istanza per richiedere l’accesso alla Naspi deve essere avanzata online: l’INPS mette a disposizione un apposito servizio telematico sul proprio portale, accessibile tramite SPID, CNS e CIE.

L’Istituto ha anche predisposto una guida Naspi disponibile online, che spiega passo per passo come compilare la richiesta.

L’INPS dà anche la possibilità di avanzare la domanda tramite intermediari, come patronati e commercialisti, oppure via contact center: da rete fissa bisogna chiamare il numero 803164, da cellulare 06164164.

Come scegliere tra Naspi e Assegno ordinario: le due misure sono incompatibili, come decidere tra le due? Le valutazioni da fare sono diverse, in particolare economiche e contributive. C’è comunque l’opportunità di bloccare l’indennità di disoccupazione e tornare all’Assegno ordinario di invalidità quando a causa del decalage la Naspi non è più vantaggiosa.

Quando si perde il beneficio

Come spiegato dall’INPS, la Naspi viene del tutto revocata, dunque il lavoratore perde il diritto di ricevere il beneficio, nei seguenti casi:

  • non è più disoccupato, in particolare se intraprende un’attività di lavoro subordinato per più di sei mesi e non invia la comunicazione del reddito presunto che suppone di ottenere. Tale comunicazione va inviata a INPS entro un mese dall’avvio dell’attività;
  • non invia entro un mese dalla domanda di accesso alla Naspi la comunicazione del proprio reddito annuo che pensa di ottenere da lavori subordinati part time ancora attiva;
  • non invia la stessa comunicazione dei punti precedenti, ma in relazione all’avvio di un’attività autonoma o parasubordinata;
  • può andare in pensione.

Invece, l’erogazione della Naspi viene interrotta per un periodo, ma può riprendere, se:

  • si viene assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato per non più di sei mesi;
  • si trovi un nuovo lavoro in altri Paesi dell’Unione europea con cui l’Italia abbia sottoscritto convenzioni in tema di assicurazioni contro la disoccupazione.
Naspi entro 8 giorni
Naspi entro 8 giorni. Nella foto: un uomo cerchia un giorno su un calendario

FAQ (domande e risposte)

Quali documenti servono per richiedere la Naspi?

Per ottenere la Naspi, hai bisogno di alcuni documenti importanti. Ecco cosa ti serve:

  • Documento d’identità: porta con te un documento valido di identità, come la tua carta d’identità o il tuo passaporto.
  • Codice fiscale: assicurati di avere il tuo codice fiscale italiano. È essenziale per completare la tua richiesta.
  • Documenti di lavoro precedenti: raccogli tutti i documenti che dimostrano la tua attività lavorativa precedente, come contratti di lavoro, buste paga o certificati di lavoro.

Come funziona la Naspi anticipata?

La Naspi anticipata ti permette di ricevere una parte dell’importo totale dell’indennità di disoccupazione in anticipo. Ecco come funziona:

  • Requisiti: prima di tutto, devi soddisfare i requisiti per poter accedere alla Naspi anticipata. Questi requisiti includono aver perso il lavoro involontariamente, aver lavorato un certo numero di settimane e aver contribuito al fondo di disoccupazione.
  • Valutazione: l’INPS valuterà la tua domanda e i documenti allegati. Se soddisfi i requisiti, potresti ricevere l’approvazione per la Naspi anticipata.
  • Importo anticipato: una volta approvata, riceverai una parte dell’importo totale dell’indennità in anticipo. Questo può aiutarti ad affrontare le spese immediate mentre cerchi un nuovo impiego.
  • Resto dell’importo: dopo aver ottenuto la Naspi anticipata, continuerai a ricevere il resto dell’importo in base alle scadenze stabilite dall’INPS.
  • Impegni futuri: ricorda che la Naspi anticipata è un anticipo, quindi il tuo importo totale verrà ridotto in futuro. Tieni presente questa riduzione quando pianifichi le tue finanze.

Quanto tempo ci vuole per ottenere la Naspi una risposta dopo aver presentato la domanda?

Dopo aver presentato la domanda di NASPI, l’INPS valuterà la tua situazione e ti invierà una comunicazione. Solitamente, il tempo di attesa varia, ma è consigliabile controllare periodicamente lo stato della domanda attraverso il portale online dell’INPS.

Posso lavorare mentre ricevo la NASPI?

Sì, è possibile lavorare mentre si riceve la NASPI, ma è importante rispettare alcune condizioni. È necessario comunicare all’INPS l’inizio di una nuova attività lavorativa e il reddito che si sta guadagnando. L’importo della NASPI potrebbe essere ridotto in base al reddito dichiarato.

Cosa succede alla fine del periodo di percezione della NASPI?

Al termine del periodo di percezione della NASPI, è importante informarsi sui possibili sostegni o sussidi disponibili. Potresti avere diritto ad altri benefici o misure di sostegno. Inoltre, è sempre raccomandabile continuare la ricerca di un nuovo lavoro e tenere aggiornati i propri dati presso l’INPS.

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