Oggi vedremo quali sono documenti necessari per la Naspi per insegnanti e qual è la procedura per richiederla (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Gli insegnanti precari possono richiedere la Naspi?
La Naspi è l’indennità di disoccupazione rivolta lavoratori con un rapporto di lavoro subordinato, cioè ai lavoratori dipendenti. Motivo per cui essa spetta anche agli insegnanti che hanno svolto delle supplenze e ora si trovano di fatto senza incarico.
La Naspi va richiesta online sul sito dell’INPS e gli insegnanti che vogliono richiederla, in attesa di avere una nuova supplenza, possono inoltrare la domanda senza ottenere prima lo “stato di disoccupazione”.
Poiché l’anno scolastico si è appena concluso sono molti gli insegnanti precari che in questo momento si trovano a dover richiedere la Naspi. Vediamo perciò qual è la procedura esatta che questi lavoratori devono compiere.
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Quali sono i documenti necessari per richiedere la Naspi da insegnante?
Per richiedere la Naspi va effettuata una semplice procedura online, tuttavia un insegnate precario che vuole richiederla deve possedere una serie di documenti. In dettaglio gli insegnanti che vogliono fare domanda per la Naspi devono avere:
- un documento di identità in corso di validità;
- una copia del contratto di lavoro;
- l’ultima busta paga (questo non è un documento obbligatorio per presentare domanda, ma spesso l’INPS non riesce a risalire a tutti i dati relativi alla persona. In questo caso prima di accettare la domanda per la disoccupazione l’Istituto può richiedere la presentazione dell’ultimo cedolino).
Per richiedere la Naspi da insegnante è necessario lo stato di disoccupazione?
Lo stato di disoccupazione NON è indispensabile per gli insegnanti che vogliono richiedere la Naspi. Questi infatti non sono tenuti a firmare la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did).
Nel modulo di richiesta per la Naspi, al punto 5/6 è consentito dichiarare di non essersi presentati presso il Centro per l’Impiego competente e indicare la propria disponibilità immediata al lavoro.
Dopo aver inviato la domanda per la Naspi un insegnante deve firmare il Patto di Servizio Personalizzato?
I Patti di Servizio Personalizzati (PSP) vengono stipulati andando presso i Centri dell’Impiego entro 15 giorni dalla presentazione della domanda di indennità di disoccupazione Naspi. Sottoscrivendo il patto la persona viene inserita nei percorsi di formazione per il reinserimento lavorativo.
Tuttavia, per gli insegnanti precari si tiene conto del fatto che questi a settembre potrebbero avere un nuovo incarico e quindi non ha senza impegnarli in percorsi di formazione durante l’estate. Di conseguenza i Centri per l’Impiego hanno stabilito che la compilazione e la sottoscrizione del PSP non siano necessari almeno nell’immediato.
Tuttavia, è importante sottolineare che le regole possono variare da regione a regione. Ad esempio, in Emilia Romagna e Lombardia sono i Centri per l’Impiego a contattare direttamente i docenti nel corso del mese di settembre per verificare lo stato di disoccupazione.
Quali sono i requisiti per avere la Naspi per insegnanti?
I docenti precari, cioè quelli che effettuano supplenze nella scuola pubblica ma non sono di ruolo, possono avere la Naspi se hanno accumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni.
Inoltre, hanno diritto alla Naspi solo gli insegnanti della scuola pubblica con un contratto a tempo determinato. Nello specifico hanno diritto all’indennità di disoccupazione:
- coloro che hanno un contratto a tempo determinato in scadenza;
- coloro che decidono di dimettersi per giusta causa;
- le neo-mamme che, con un contratto a tempo determinato, scelgono di dimettersi nel primo anno di vita del bambino o durante il periodo protetto dal licenziamento (che va da 300 giorni prima del parto all’anno di vita del bambino).
Quando possono inviare la domanda per la Naspi gli insegnanti?
La richiesta di Naspi può essere presentata entro 68 giorni dalla conclusione del contratto. In genere, i contratti che riguardano gli insegnanti terminano il 30 giugno 2023, quindi le richieste possono essere presentate a partire dal 1° luglio 2023.
L’indennità Naspi viene riconosciuta a decorrere dall’ottavo giorno successivo alla fine del rapporto di lavoro, se la richiesta viene presentata entro i primi 8 giorni. Se la richiesta viene presentata dopo l’ottavo giorno, l’indennità inizia a decorrere dal giorno successivo a quello di presentazione.
In ogni caso la domanda per la Naspi deve essere presentata entro 68 giorni dalla scadenza del contratto e non oltre.
Come si richiede la Naspi per insegnanti?
Gli insegnanti che vogliono richiedere l’indennità di disoccupazione non devono far altro che collegarsi alla pagina della Naspi sul sito dell’INPS, qui cliccare in alto a destra su Utilizza il servizio.

A questo punto si aprirà un popup, dove è necessario cliccare di nuovo su Utilizza il servizio nella sezione dedicata ai Cittadini. In seguito si tratta solo di autenticarsi con SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e seguire i passaggi che appaiono sullo schermo.
Abbiamo redatto per voi una guida completa che spiega qual è la procedura per inviare domanda per la Naspi illustrando ogni passaggio.
Come si calcola l’importo della Naspi 2023?
L’importo mensile della Naspi viene calcolato in base alla retribuzione media dell’individuo. Se la retribuzione media mensile è inferiore a 1.352,19 euro, l’importo della Naspi corrisponderà al 75% di tale retribuzione.
Nel caso in cui la retribuzione media superi i 1.352,19 euro, l’importo della Naspi sarà calcolato come il 75% di 1.352,19 euro, a cui verrà aggiunto il 25% dell’importo in eccesso rispetto a questa cifra. Tuttavia, l’importo massimo mensile della Naspi non può superare i 1.470,99 euro.
È importante notare che l’importo percepito viene ridotto del 3% al mese a partire dal sesto mese in cui si riceve l’indennità.
FAQ sulla Naspi
Quanto tempo dura la Naspi?
La Naspi dura un massimo di 24 mesi. La durata della disoccupazione è pari alla metà dei contributi versati nei quattro anni precedenti alla domanda per ottenere la Naspi.
Chi prende la Naspi può lavorare?
Chi riceve il pagamento della la Naspi può svolgere prestazioni occasionali nel limite dei 5.000 euro annui. In questi casi, non è tenuto a comunicare all’INPS i compensi del lavoro occasionale.
Chi riceve la Naspi può lavorare anche come libero professionista o lavoratore dipendenti, in questi casi l’importo che deriva dal lavoro non deve superare alcune soglie annuali di reddito: 8.145 euro lordi per il lavoro come dipendente e 4.800 euro per quello come professionista.
Chi è escluso dalla Naspi?
Sono esclusi dalla Naspi i lavoratori che hanno terminato il lavoro dopo dimissioni o risoluzione consensuale, a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale che rientra in una specifica procedura conciliativa.
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