Quando è possibile prendere la Naspi lavorando? Scopri quando il sussidio di disoccupazione, la Naspi, può essere ottenuto anche lavorando, e quali sono gli obblighi del lavoratore in questo caso specifico (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Quando è possibile prendere la Naspi lavorando: i vari casi eccezionali
- Quando è possibile prendere la Naspi lavorando: quali sono gli obblighi del lavoratore
- Quando è possibile prendere la Naspi lavorando: come fare domanda
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Quando è possibile prendere la Naspi lavorando: i vari casi eccezionali
Il motivo principale di decadenza dalla Naspi è l’inizio di una nuova attività lavorativa, durante il periodo di percezione del sussidio di disoccupazione.
In questo articolo rispondiamo alla domanda: quando è possibile prendere la Naspi lavorando?
L’INPS lo spiega in una circolare: chi percepisce la Naspi può svolgere un’attività lavorativa occasionale, cioè un lavoro accessorio, solo in maniera sporadica e saltuaria, non in modo continuativo e regolare.
Il lavoro così svolto, deve essere retribuito unicamente con Libretto di Famiglia e non può superare i 5.000 euro all’anno.
Solo seguendo queste regole è possibile percepire sia la Naspi che la retribuzione del lavoro svolto, senza nemmeno avere l’obbligo di comunicare all’INPS l’inizio del lavoro saltuario.
L’obbligo che ha il percettore è inviare all’INPS, entro il 31 marzo dell’anno successivo, l’autodichiarazione del reddito presunto. Se non lo farà, decadrà dalla Naspi.
Quali sono i lavori compatibili con la Naspi?
I lavori compatibili con la Naspi sono, che non hanno bisogno di comunicazione all’INPS e non intaccano la somma di sussidio ricevuto, sono:
- lavori saltuari;
- lavori pagati con Libretto di famiglia;
- lavori entro il limite di 5.000 euro all’anno.
Gli altri lavori che si possono svolgere durante la percezione della Naspi, che però intaccano la somma di quest’ultima, sono:
- lavori subordinati;
- lavori autonomi.
A condizione che il contratto di lavoro subordinato non abbia una durata superiore a sei mesi e il reddito percepito non superi 8145 euro annui.
Tuttavia, in questo caso è obbligatorio dare comunicazione all’INPS del reddito annuo presunto entro 30 giorni dall’inizio del nuovo lavoro.
E la Naspi verrà ridotta dell’80% del reddito comunicato. In caso contrario la Naspi sarà congelata fino a fine contratto di lavoro.
Se il contratto di lavoro subordinato supera i sei mesi, si decadrà dalla Naspi.
Anche nel caso in cui si inizi un lavoro di tipo autonomo e occasionale, si dovrà comunicarlo all’INPS entro trenta giorni e l’indennità sarà ridotta dell’80% del reddito presunto.
Se invece, durante la Naspi, si percepiscono borse di studio o remunerazioni per stage e tirocini, non si dovrà comunicare nulla all’INPS e le entrate saranno interamente compatibili alla disoccupazione.
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Quando è possibile prendere la Naspi lavorando: quali sono gli obblighi del lavoratore
Ad eccezione dei lavori saltuari remunerati con il Libretto famiglia, degli stage e delle borse di studio, dunque, chi trova un lavoro mentre percepisce la Naspi, sarà tenuto ad inviare una comunicazione all’INPS entro trenta giorni dall’inizio del lavoro.
Come si effettua la comunicazione?
Bisogna inviare il modulo Naspi com telematicamente, indicando il reddito annuo previsto e che il datore di lavoro sia diverso da quello presso si lavorava prima della disoccupazione.
La comunicazione in caso di lavoro autonomo sarà necessaria anche in caso di attività preesistente.
Scopri la pagina dedicata alla disoccupazione e al reinserimento lavorativo.

Quando è possibile prendere la Naspi lavorando: come fare domanda
Dopo aver visto quando è possibile prendere la Naspi lavorando, vediamo come richiedere la Naspi nel 2023?
I lavoratori che ne hanno diritto devono presentare apposita domanda di disoccupazione all’INPS, solo online, entro 68 giorni a decorrere dall’evento che ha provocato la perdita involontaria del lavoro.
La domanda per la Naspi può essere inviata in queste modalità:
- online, direttamente dal cittadino, entrando nella propria area MyInps con lo Spid, CIE o CNS;
- tramite Patronati;
- tramite il Contact center Inps, chiamando il numero gratuito 803 164 da rete fissa oppure il numero 06 164 164 da rete mobile.
Quali sono i documenti necessari per fare domanda Naspi nel 2023?
I documenti necessari per presentare domanda di indennità di disoccupazione, sono:
- un documento di identità in corso di validità, insieme a numero di telefono e indirizzo e-mail;
- un’autocertificazione per attestare la propria residenza;
- il modulo SR163 compilato e timbrato dalla propria banca, per ricevere il bonifico;
- il proprio IBAN per l’accredito;
- fotocopia dell’ultima busta paga;
- denominazione dell’ultimo datore di lavoro
- data di inizio e cessazione del rapporto di lavoro.
Nella legge di bilancio 2022 sono state apportate alcune modifiche ai requisiti per accedere alla Naspi.
L’accesso è stato reso molto più facile e agevole. Per tutti gli eventi involontari di disoccupazione che si verificano da gennaio 2022 in poi, infatti, sono cambiati i requisiti.
Ecco elencate le novità:
- il requisito delle 30 giornate effettive di lavoro nell’anno precedente alla disoccupazione, è stato eliminato;
- il decalage del 3% sulla somma bonificata non scatterà più dal quarto mese in poi, ma dal sesto e per gli over 55, dall’ottovo mese in poi;
- la platea della Naspi, dal 2022 in poi, è stata ampliata. Tra i beneficiari ora ritroviamo anche i lavoratori a tempo indeterminato delle cooperative e dei consorzi del reparto agricolo, compresi gli apprendisti.
Abbiamo visto quando è possibile prendere la Naspi lavorando.
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