Naspi senza riduzione dopo quattro mesi, finanziamento dell’assegno di ricollocamento per chi beneficia dell’indennità di disoccupazione e del reddito di cittadinanza. Queste sono alcune delle misure finanziarie che dovrebbero attingere a un fondo da cinquecento milioni di euro, per le politiche attive del lavoro, inserito nella bozza della Legge di bilancio 2021. Ne parliamo in questo articolo.
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Indice:Cos’è la Naspi?
Il fondo da cinquecento milioni di euro andrà ad affiancare la riforma degli ammortizzatori sociali, come il reddito di cittadinanza, potenziato con oltre quattro miliardi inseriti nella nuova legge di bilancio. Come cambierà la Naspi?
Si tratta di una indennità di disoccupazione erogata ai lavoratori dipendenti che cessano involontariamente il proprio rapporto di lavoro (In questo articolo ne abbiamo parlato in modo dettagliato). Può durare al massimo 23 mesi e non deve superare i 1335,40 euro di importo mensile nel 2020.

Naspi: Requisiti
Per richiedere l’indennità di disoccupazione, nei quattro anni precedenti, il lavoratore deve aver versato almeno 13 settimane di contributi oltre a effettuare un minimo di 30 giornate di lavoro effettivo nell’anno precedente. Dal quarto mese, la Naspi subisce una riduzione del 3% ed è su questo aspetto che il Fondo per le politiche attive andrebbe a intervenire.
Quei soldi, infatti, saranno destinati (se la bozza della legge di bilancio 2021 verrà confermata) a finanziare l’assegno di ricollocazione per chi riceve il Reddito di cittadinanza e per i disoccupati che si trovano in Naspi da almeno un mese. Inoltre l’obiettivo è eliminare proprio la riduzione dell’importo, almeno per i lavoratori over 55, che sono più difficili da ricollocare sul mercato del lavoro.
Bisognerà comprendere se, il fondo, servirà a finanziare anche una terza proroga dell’indennità di disoccupazione.
L’assegno di ricollocazione
Come ricorda Anpal (Agenzia nazionale Politiche Attive Lavoro), l’assegno di ricollocazione (Adr) è uno strumento che aiuta le persone a ricollocarsi nel mercato del lavoro. Consiste in un importo da usare presso enti che forniscono servizi di assistenza personalizzata per la ricerca di occupazione (centri per l’impiego o istituiti accreditati ai servizi per il lavoro). Figure accreditate, come i tutor, dovranno aiutare a trovare un’attività lavorativa a chi ha speso l’assegno.
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