Niente tasse a chi fa figli

Niente tasse a chi fa figli: la proposta del governo per invertire il costante calo delle nascite. Si pensa a una maxi deduzione di 10.000 euro, a prescindere dal reddito. Potrebbe essere destinato in particolare alle mamme, per disincentivare l’addio al lavoro. C’è anche l’ipotesi detrazione, ma avrebbe costi troppo elevati.

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6' di lettura

Niente tasse a chi fa figli: una deduzione da 10.000 euro, a prescindere dalla dichiarazione dei redditi e quindi uguale per tutti. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Se questa deduzione viene sommata a quelle che si possono attivare per mutui e ristrutturazioni le tasse di fatto sarebbero azzerate per le famiglie che hanno un reddito fino a 35.000 euro.

E per i redditi più bassi, quelli che oggi non prevedono il versamento dell’Irpef allo Stato, sarebbero esclusi dall’incentivo? Per questa fascia di popolazione il governo ritiene ci sia già lo strumento dell’assegno unico.

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L’esecutivo ha intenzione di spingere forte su questo tema: l’inarrestabile calo delle nascite è considerata la vera emergenza nazionale. Il motivo è ovvio: se non nascono bambini oggi, tra vent’anni non ci saranno lavoratori che versano contributi, imploderà l’intero sistema previdenziale.

C’è la necessità di far aumentare in modo significativo il numero delle nascite. Oggi sono poco meno di 400.000, si dovrà arrivare ad almeno 500/600.000, solo così tra due decenni il rapporto tra chi lavora e chi è in pensione tornerebbe a essere 1,5, ovvero sostenibile per il sistema previdenziale.

Non è un’impresa semplice. Una delle soluzioni prospettate è appunto la detassazione per chi ha figli.

Potresti essere interessato a un articolo che spiega come cambiano Irpef e detrazioni nel Modello 730 2023; c’è un post che segnala perché le pensioni nel 2024 aumenteranno del 6,2 per cento; e infine con il nuovo 730 vediamo perché non c’è bisogno di conservare scontrini e fatture.

Niente tasse a chi fa figli: sconto a un genitore o due?

C’è un’altra questione rilevante da superare: lo sconto fiscale dovrà andare a un solo genitore o a entrambi (magari al 50 per cento). L’ipotesi, se si vuole incentivare il ritorno al lavoro delle mamme, è quello di concedere il beneficio solo alle donne.

C’è un’altra strada possibile: la detrazione (si sottrae direttamente dall’imposta) e non la deduzione (si sottrae dall’imponibile sul quale si determina l’imposta). Ma i costi per uno sconto da 10.000 euro a figlio sarebbero troppo alti per il bilancio dello Stato.

Bastano due semplici calcoli: In Italia i minori di 18 anni sono 9 milioni, riconoscere la detrazione a tutti costerebbe 90 miliardi.

La spesa sarebbe invece sostenibile se la spesa fosse limitata ai soli nuovi nati: lo scorso anno sono stati 400.000, e quindi non si andrebbe oltre i 4 miliardi.

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Niente tasse a chi fa figli: meglio del cuneo fiscale

Il governo ha manifestato l’intenzione nella bozza Lavoro di ridurre ulteriormente il cuneo fiscale. La misura porterebbe però nelle tasche dei cittadini non più 10/15 euro al mese con un esborso per lo Stato di 3/4 miliardi.

Per questo motivo si sta pensando di privilegiare e far partire subito il piano per la natalità, mettendo a disposizione tutte le risorse disponibili nel Def (che non sono molte).

Niente tasse a chi fa figli: manovra per 13 milioni di famiglie

La manovra che ha in mente il governo si rivolge dunque a 13 milioni di famiglie. Crescere un figlio ha dei costi e le coppie decidono di averne solo quando ci sono delle risorse economiche sufficienti.

Il dato è stato confermato dall’Istat. Le famiglie con figli hanno in media un reddito più alto di chi non ne ha.

Questi i numeri:

  • dal 2016 le famiglie con figli hanno un reddito medio che oscilla tra i 28.000 e i 34.000 euro;
  • il reddito medio delle famiglie senza figli non supera mai i 27.000 euro;
  • sono 10,3 milioni le famiglie con figli e 8 milioni sono ancora in età fertile, è questo il bacino al quale pensa il governo per incrementare il tasso di natalità;
  • ma ci sono anche 5 milioni di coppie senza figli, sono in massima parte composte da persone che hanno meno di 30 anni.

Niente tasse a chi fa figli: sfida difficile

Ma invertire il trend della natalità, avviare quindi il ripopolamento, è una sfida molto complessa (lo stesso problema riguarda molte nazioni occidentali e la stessa Cina).

Negli ultimi otto anni l’Italia ha perso 1,5 milioni di abitanti. Nel 1971 le famiglie composte da cinque componenti (tre figli) erano 3,4 milioni (21,5 per cento). Oggi sono 1,3 milioni, poco più del 5 per cento.

Quando c’è stato il primo censimento in Italia vivevano 47,5 milioni di persone. Oggi siamo 60,3 milioni. Ma è un dato da leggere con attenzione:

  • in 70 anni abbiamo perso 5 milioni di minori (-34,8 per cento);
  • abbiamo un milione e 800.000 giovani con meno di 34 anni (-14,4 per cento).

Niente tasse a chi fa figli: il Paese invecchia

Se i giovani diminuiscono, cresce il numero delle persone avanti con gli anni.

Il 61,2 per cento della popolazione ha un’età compresa tra i 35 e i 64 anni (i figli del boom economico).

Si è triplicato il numero delle persone con più di 65 anni: sono 13 milioni e 800.000, il 253,9 per cento in più rispetto a 70 anni fa.

Niente tasse a chi fa figli: famiglie unipersonali

Nel frattempo cresce il numero delle persone che vivono da sole (famiglie unipersonali): 

  • sono oggi 9 milioni, il 35,1 per cento del totale;
  • nel 1971 erano il 12,9 per cento.

In pratica in Italia vive da solo il 15 per cento dei residenti.

Niente tasse a chi fa figli
Nella foto una mamma gioca con il suo bambino

Niente tasse a chi fa figli: effetto immigrazione

Sembra sia finito anche l’effetto positivo sul numero delle nascite rappresentato dai cittadini stranieri, in genere più propensi degli italiani ad avere figli. I motivi sono due:

  • i flussi migratori verso il nostro Paese sono in caso;
  • i cittadini stranieri tendono ad assumere gli stessi comportamenti degli italiani.

In pratica: se non si inverte il trend avremo un Paese vecchio e longevo abitato da sempre meno giovani.

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