Non ho i soldi per pagare le tasse, cosa posso fare? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Quanti di noi si saranno posti la domanda: non ho i soldi per pagare le tasse, cosa posso fare? Soprattutto in momenti di forte difficoltà economica. Non bisogna disperare, ci sono alcune soluzioni e le vedremo in questo articolo.
INDICE:
- Non ho i soldi per pagare le tasse: quali sono le tasse di questo 2022?
- Non ho i soldi per pagare le tasse: come pagare meno tasse in busta paga
- Non ho i soldi per pagare le tasse: Isee più basso e detrazioni fiscali
- Non ho i soldi per pagare le tasse: le soluzioni con l’Agenzia delle Entrate
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Non ho i soldi per pagare le tasse: quali sono le tasse di questo 2022?
Se vuoi gestire la tua famiglia in modo tale da pagare meno tasse in questo 2022, dovrai innanzitutto scoprire quali sono le tasse e le imposte da pagare e, in seguito, conoscere le agevolazioni fiscali delle quali potrai beneficiare.
Intanto bisogna precisare che è stata approvata la tanto agognata Riforma Fiscale, e questo cosa comporta?
È da tempo che contribuenti, commercialisti, parti sociali, richiedono una riforma del fisco strutturale e valida, in modo da superare tutte le criticità attualmente esistenti.
La riforma riguarda il catasto, le aliquote Irpef, la riforma dell’Irap e del suo superamento, la riforma dell’Iva e la sua razionalizzazione.
Compreso nella riforma fiscale anche il taglio del cuneo fiscale, che porterà finalmente un aumento di stipendio delle ultime 4 mensilità del 2022 per gran parte degli italiani.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
I cambiamenti della Riforma fiscale 2022, in pratica, si potranno vedere solo dopo i decreti attuativi.
Per emanare questi ultimi, il Governo avrà 18 mesi di tempo, a partire dall’approvazione della legge delega da parte del Parlamento. Ma il 25 settembre ci sono le elezioni politiche e quindi non si sa a quando slitteranno questi decreti.
Nella riforma si parla di innovazioni sul catasto, ma per fortuna non si fa alcun riferimento ad un aumento delle tasse per i cittadini e a nessuna patrimoniale. Anzi un effetto di questa riforma è anche una riduzione dell’IMU, come spiegato dettagliatamente in questo articolo.
Nella legge delega si parla unicamente di controlli più stringenti per individuare gli edifici. Oltre alla tradizionale rendita catastale, gli immobili saranno individuati anche tramite una rendita legata alle tariffe d’estimo.
L’Irpef ha subìto più cambiamenti rispetto alle altre. La trasformazione e il cambiamento riguarda alcune delle attuali detrazioni d’imposta con i cosiddetti rimborsi diretti (il cosiddetto cashback fiscale o sanitario).
Un altro cambiamento è anche la possibilità di versare l’imposta sul reddito che dobbiamo al Fisco, mensilmente, piuttosto che annualmente.
Le novità riguardanti l’Ires e il reddito d’impresa, puntano più che altro ad una semplificazione del pagamento dell’imposta, riducendo i vari adempimenti amministrativi a carico delle
imprese e rendendo il tutto più lineare, più semplice e meno burocraticizzato.
La riforma dell’Iva riguarda, come per l’Ires, una sua semplificazione e anche razionalizzazione. Accompagnata da una lotta senza confini all’evasione fiscale che pesa tantissimo su questa imposta. Proprio per questo nella legge delega si è anche fatto cenno al futuro utilizzo dell’intelligenza artificiale, da affiancare alla fatturazione elettronica.
Inoltre, un altro importante obbiettivo del Governo è adeguare le aliquote dell’Iva anche alle attività a minore impatto ambientale.
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Non ho i soldi per pagare le tasse: come pagare meno tasse in busta paga
Non ho i soldi per pagare le tasse: cosa fare? Per pagare meno tasse e contributi in busta paga non esiste una formula magica. Ma esistono, per legge, un elenco di costi detraibili fiscalmente (che vanno a ridurre quindi la base imponibile sulla quale pagare le tasse) e anche una serie di somme sui cui invece le tasse non vanno pagate (come i bonus produzione).
Ci sono vari strumenti che consentono al lavoratore di alleggerire il carico fiscale e di aumentare lo stipendio netto che si percepisce.
Prima di tutto ogni lavoratore dipendente può richiedere un’agevolazione fiscale importante che è l’ex Bonus Renzi, oggi chiamato credito d’imposta ed elevato alla somma di 100 euro mensili.
Di questa agevolazione, però, potranno godere solo coloro che hanno un reddito complessivo annuo non superiore ai 28.000 euro.
Inoltre, alcuni importi riportati in busta paga sono esenti da imposte, come bonus produzione, buoni pasto, buoni benzina e così via.
Il consiglio è rivolgersi al proprio commercialista di fiducia che saprà con certezza quali soluzioni trovare per pagare meno tasse in busta paga.
Non ho i soldi per pagare le tasse: Isee più basso e detrazioni fiscali
Non ho i soldi per pagare le tasse: cosa fare? Pagare meno tasse, ovviamente, non significa eludere o, peggio, evadere le tasse, ma significa diminuire il carico fiscale, che di solito è sempre un fardello enorme per le famiglie italiane.
Non ho i soldi per pagare le tasse, cosa fare? La soluzione migliore per pagare meno tasse e imposte in questo 2022 è l’Isee. In che modo, ti starai chiedendo.
Come ormai è ben noto la somma un Isee corretto e non molto alto è importante per ricevere agevolazioni e bonus (come per esempio il bonus sociale per godere di uno sconto sulle bollette). Più appartenenti alla famiglia lavorano e più alto sarà il valore dell’Isee.
Avere un Isee più alto significa ottenere meno agevolazioni fiscali, meno bonus, meno incentivi e pagare, ovviamente, più tasse.
Una soluzione sarebbe cambiare la composizione del nucleo familiare. Se, per esempio, un familiare cambia residenza, cambierà anche la situazione reddituale del nucleo familiare restante. Con un Isee più basso si pagherebbero meno tasse, meno imposte nazionali e locali (come la Tari) e si otterrebbero più incentivi.
Un modo efficiente ed efficace per pagare meno tasse è portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi, tutte le spese indicate dalla normativa e relative ad ogni appartenente al nucleo familiare.
È vero che, grazie alla normativa sull’Assegno Unico, non ci sono più le detrazioni per i figli a carico, ma tutte le altre spese sono ancora detraibili (sanitarie, universitarie, scolastiche) nella percentuale stabilita dalla legge.
Più detrazioni ci saranno, più bassa sarà la base imponibile e meno tasse si pagheranno.
Conservate quindi ogni scontrino, ricevuta, fattura medica, dentistica, oculistica, sportiva, universitaria, scolastica, perché nella percentuale stabilita dalla legge e che vi sarà comunicata dal vostro patronato o commercialista di fiducia, saranno detratte dalla base imponibile e vi faranno pagare meno tasse.

Non ho i soldi per pagare le tasse: le soluzioni con l’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate tratta diversamente chi paga in ritardo le tasse e chi non le paga affatto.
In caso di pagamento ritardato, gli interessi di mora sono del 15%, del 30% per insufficiente versamento, dello 0,8% annuo di interessi legali.
Nel caso in cui ci si accorge di non riuscire a pagare le imposte, è meglio chiedere un ravvedimento operoso e una rateizzazione. In questo modo gli interessi e le sanzioni riguarderanno solo le rate non pagate e non l’intero importo del debito fiscale.
Di solito, però, ogni governo che si succede propone una pace fiscale susseguita da un saldo e stralcio. Se dovesse avvenire anche con il nuovo governo, potrai approfittarne per pagare una somma inferiore e cancellare così ogni tuo debito.
Di solito l’Agenzia delle Entrate invia sempre una lettera di compliance, per dare la possibilità di pagare le tasse anche con ritardo. Se ciò non dovesse avvenire, verrà inviata la classica cartella esattoriale.
Dopodiché, in caso di mancato pagamento di quanto dovuto entro 60 giorni, può scattare il fermo dell’auto, l’ipoteca sulla casa o il pignoramento immobiliare, mobiliare o presso terzi.
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