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Indice
- Nuovo decreto per il Reddito di cittadinanza: cosa accadrà il 1° maggio?
- Nuovo decreto per il Reddito di cittadinanza: cos’è la Pal?
- Nuovo decreto per il Reddito di cittadinanza: la Gil e la Gal
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Nuovo decreto per il Reddito di cittadinanza: cosa accadrà il 1° maggio?
Fari puntati sul 1° maggio, quando il Consiglio dei ministri, straordinariamente convocato in un giorno festivo, darà il via libera al decreto lavoro del governo Meloni, al cui interno, oltre agli interventi migliorativi sulle buste paga dei lavoratori dipendenti (taglio del cuneo fiscale fino al 4% per i redditi sotto i 25.000 euro), sono presenti interessanti novità sul futuro del Reddito di cittadinanza.
Futuro da tempo segnato per la misura di contrasto alla povertà, già destinataria di importanti modifiche introdotte dalla legge di bilancio, come la riduzione dei pagamenti fino a un massimo di 7 mesi, ad eccezione delle famiglie con all’interno minori, disabili o persone con più di 60 anni.
Il governo Meloni ha individuato in tre misure le sostitute del Reddito di cittadinanza. La prima, la Pal (Prestazione di accompagnamento al lavoro) entrerà in vigore già quest’anno: potranno accedervi i percettori dell’Rdc che hanno sottoscritto il patto per il lavoro con il Centro per l’impiego territorialmente competente.
Dal 1° gennaio 2024, invece, entreranno in scena le altre due misure: la Gil (Garanzia per l’inclusione) e la Gal (Garanzia per l’attivazione lavorativa), che spettano a due distinte platee di beneficiari.
La Gil verrà erogata ai nuclei familiari in difficoltà economiche al cui interno sono presenti minori, ultrasessantenni, disabili e invalidi civili titolari dell’assegno di invalidità (dal 74% di invalidità a salire).
La Gal, invece, spetta alla persona fisica che non rientra nei parametri per beneficiare della Gil (quindi gli occupabili, di età compresa tra i 18 e i 59 anni) e che ha sottoscritto il patto di attivazione digitale. La misura può essere percepita al massimo da due componenti dello stesso nucleo familiare, ma il secondo beneficiario riceverà un importo ridotto del 50%.
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Nuovo decreto per il Reddito di cittadinanza: cos’è la Pal?
Dopo aver visto cosa potrebbe accadere con il nuovo decreto per il Reddito di cittadinanza, andiamo a vedere nel dettaglio le tre misure che sostituiranno il vecchio sussidio anti-povertà.
A partire dalla Pal, la Prestazione di attivazione lavorativa che entrerà in vigore già a partire da settembre 2023 per i percettori occupabili del Reddito di cittadinanza.
La misura è temporanea, durerà fino al 31 dicembre 2023, poi verrà inglobata dalla Gal, la Garanzia per l’attivazione lavorativa.
Ricordate queste date: la Pal spetta ai percettori titolari del Reddito di cittadinanza fino a luglio. Entra in vigore a settembre e durerà fino a dicembre 2023.
La domanda per la Pal potrà essere inoltrata da ogni componente del nucleo familiare titolare dell’Rdc. L’importo è di 350 euro per ogni beneficiare, ma se a percepire la misura è più di un componente del nucleo familiare, l’importo complessivo non potrà superare la cifra percepita con il Reddito di cittadinanza.

Nuovo decreto per il Reddito di cittadinanza: la Gil e la Gal
Dal 1° gennaio 2024, invece, entreranno in vigore la Gil, Garanzia per l’inclusione e la Gal, Garanzia per l’attivazione lavorativa, mentre uscirà di scena la Pal.
La Gil spetta alle famiglie con un reddito sotto i 6.000 euro annui, composte almeno da un minorenne, un ultrasessantenne, un disabile o un invalido civile titolare dell’assegno di invalidità.
L’importo mensile è di 500 euro, moltiplicato per le scale di equivalenza. Rispetto al Reddito di cittadinanza occorrerà possedere un ISEE di importo inferiore: 7.200 euro, contro i 9.360 euro dell’Rdc.
Chi non rientra nei requisiti per la Gil, quindi gli occupabili single o coppie di adulti, di età compresa tra 18 e 59 anni, può ricevere la Gal. La misura, dal valore di 350 euro al mese (se i percettori sono due, il secondo riceverà la metà dell’importo, 175 euro), ha una durata di 12 mesi e non è rinnovabile.
Invariato il limite reddituale (6.000 euro annui), ma per ottenere la prestazione è necessario aver sottoscritto il patto di attivazione digitale e aderito a un percorso di inclusione sociale o lavorativo personalizzato.
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