Siamo quasi alla metà del 2023 e molti percettori del Rdc si stanno chiedendo come funzionerà il nuovo sussidio che sarà introdotto da gennaio 2024. In questo approfondimento, ci concentriamo sul nuovo Reddito di cittadinanza e formazione (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Con l’introduzione della Gil, o di altri possibili misure che sostituiranno il Reddito di cittadinanza dal prossimo anno, i cittadini si stanno ponendo molte domande sia sulla durata e gli importi sia sulla modalità di reinserimento lavorativo.
Nei prossimi paragrafi analizziamo più da vicino il nuovo Reddito di cittadinanza e formazione, sulla base del testo di bozza del Decreto Lavoro. Ricordiamo, a questo proposito, che non sono ancora state pubblicate informazioni ufficiali sulle misure da attivare a gennaio 2024. Quindi, tutte le novità si basano su dichiarazioni ufficiose e sulla bozza del decreto.
Indice
- Nuovo Reddito di cittadinanza e formazione: obblighi formativi
- Nuovo Reddito di cittadinanza e formazione: Patto di attivazione digitale e Patto di servizio
- Nuovo Reddito di cittadinanza e formazione: chi è escluso dagli obblighi
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Nuovo Reddito di cittadinanza e formazione: obblighi formativi
Secondo recenti dichiarazioni, la Ministra del Lavoro Marina Calderone ha presentato alcune linee guide sulla Gil, la Garanzia di inclusione lavorativa, che dal 1° gennaio 2024 dovrebbe sostituire il Reddito di cittadinanza. In particolare, dopo la pubblicazione della bozza del Decreto lavoro, la Ministra si è espressa sulla parte riguardante la formazione e le politiche attive di inserimento nel mondo del lavoro.
Innanzitutto, al momento della domanda, il richiedente viene informato che sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale, presso il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl).
Successivamente, dopo aver inviato la richiesta della Gil, il richiedente sarà convocato dai servizi sociali, i quali effettueranno una valutazione generale del nucleo familiare, per verificare se all’interno ci siano componenti che possono essere collocate dai Centri per l’Impiego.
Il messaggio di convocazione, che contiene luogo, data e ora dell’appuntamento, sarà inviato probabilmente tramite SMS, come succedeva con il Reddito di cittadinanza.
Nel prossimo paragrafo vediamo cosa succede dal momento della presa in carico da parte dei CPI.
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Nuovo Reddito di cittadinanza e formazione: Patto di attivazione digitale e Patto di servizio
Se nel nucleo familiare richiedente ci sono una o più persone che potrebbero essere inserite nel mondo lavorativo, la responsabilità passa ai Centri per l’Impiego, che li prendono in carico e li inseriscono nelle iniziative di politica attiva del lavoro.
Ciò vuol dire che i cittadini interessati sostengono un colloquio con gli operatori del Centro per l’Impiego e in base alle loro attitudini personali e professionali vengono inseriti nel programma GOL (Garanzia Occupazione Lavoro). In base al programma, viene definito un programma quanto più possibile personalizzato e inerente sia alla domanda del mercato lavorativo sia alle competenze del richiedente.
Una volta definito il percorso di riqualificazione o inserimento, il cittadino è tenuto a sottoscrivere Patto di attivazione digitale e il Patto di servizio, da cui derivano una serie di obblighi. In breve, i percettori della GIL dovranno impegnarsi a svolgere gli obblighi formativi previsti per legge e accettare le proposte di lavoro che riceveranno attraverso i Centri per l’Impiego.
A proposito delle proposte, i beneficiari sono obbligati ad accettare qualsiasi offerta di lavoro che soddisfi questi requisiti:
- rapporto di lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato, anche in somministrazione, di durata non inferiore a 1 mese;
- rapporto di lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno;
- retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.
Quindi, a differenza del Reddito di cittadinanza, al momento non viene fatto cenno al requisito geografico: ciò significa che i percettori della Gil dovranno accettare un lavoro anche se si trova a molti chilometri di distanza rispetto al luogo di residenza, pena la decadenza del sussidio.
Un’altra novità è che le offerte lavorative saranno gestite da un’apposita piattaforma digitale, che prende in considerazione tutte le offerte di lavoro ritenute congrue, comprese le proposte di contratto a 30 giorni.
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Nuovo Reddito di cittadinanza e formazione: chi è escluso dagli obblighi
Gli obblighi formativi e i percorsi di riqualificazione professionale descritti nei paragrafi precedenti sono destinati ai componenti del nucleo familiare maggiorenni, o anche ai minorenni, che abbiano terminato l’istruzione obbligatoria, non già occupati e che non frequentino un regolare corso di studi.
Eventuali componenti con disabilità possono richiedere volontariamente di partecipare a un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.
Quindi, in poche parole, sono esclusi dagli obblighi formativi i percettori della Gil:
- con più di 60 anni di età;
- con disabilità o affetti da patologie oncologiche;
- che frequentano un regolare corso di studi.
Inoltre, su richiesta, possono essere esonerati dagli obblighi i componenti del nucleo familiari con carichi di cura, cioè che assistono un minore di età inferiore a 3 anni o comunque componenti del nucleo con disabilità grave o non autosufficienti.
Per tutti gli altri, il mancato rispetto degli obblighi formativi, che comprende anche la frequentazione non assidua dei corsi di formazione o la mancata partecipazione attiva alle attività di inserimento lavorativo, rischiano la decadenza immediata del sussidio.
Come per il Reddito di cittadinanza, anche la Gil spetta all’intero nucleo familiare, quindi la revoca della prestazione vale per tutti i componenti della famiglia.
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