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Il Decreto lavoro dovrebbe essere sottoposto nei prossimi giorni all’attenzione del Consiglio dei Ministri, nel frattempo sta già circolando una bozza. Il testo contiene importanti novità per i percettori di Reddito di cittadinanza, poiché introduce nuove misure che andranno a sostituire il Rdc già da quest’anno.
Tra pochissimo vedremo in dettaglio proprio di cosa si tratta, prima è opportuno chiarire che il testo del decreto su cui ci basiamo è ancora una bozza, quindi è possibile che vi siano cambiamenti rispetto a quella che sarà la versione finale che giungerà in Parlamento.
Indice
- Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: chi sono i beneficiari?
- Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: quando e come richiederla
- Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: a chi spetta la Garanzia per l’Inclusione (Gil)?
- Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: a chi spetta la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal)?
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Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: chi sono i beneficiari?
La legge di bilancio 2023 ha apportato due grandi cambiamenti al Reddito di cittadinanza. In primo luogo ha stabilito per il Rdc una durata di soli 7 mesi, inoltre ha anche decretato la sua fine nel 2024.
Il compito di stabilire quale sarà la misura che sostituirà il Rdc spetta al Decreto lavoro, di cui per ora conosciamo solo una bozza. In base al testo provvisorio sappiamo che nel 2024 dovrebbero essere attivate due nuove misure: la Garanzia per l’inclusione (Gil) e la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal).
Mentre, per i percettori di Rdc che tra qualche mese perderanno il beneficio, dovrebbe essere attivata a settembre 2023 una misura temporanea chiamata Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal).
Poiché il Rdc si può percepire per soli 7 mesi, quanti lo hanno ottenuto a gennaio 2023 già a luglio dovrebbero perdere il beneficio. Per questi soggetti il Decreto lavoro ha previsto proprio la Pal, che dovrebbe avere validità solo fino al termine del 2023 ed assegnare ai beneficiari una cifra mensile di 350 euro.
Nel prossimo paragrafo vedremo meglio in cosa consiste questa nuova misura, sempre ricordando per adesso il testo del Decreto lavoro che sancisce l’introduzione della Pal è solo una bozza.
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Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: quando e come richiederla
La Pal dovrebbe essere attivata già nel 2023 e spettare, come abbiamo detto, a quanti quest’anno decadono dal beneficio del Rdc, ma solo se hanno sottoscritto il patto per il lavoro e sono inseriti in misure di politica attiva del lavoro.
La bozza del Decreto (art. 12) stabilisce infatti che la misura entri in vigore il 1° settembre 2023 e che possa essere richiesta inviando domanda online sul sito dell’INPS o facendosi assistere da Caf e Patronati.
A richiederla possono essere i membri di un nucleo familiare ai fini ISEE, ex percettore di Rdc, ma, lo ripetiamo, solo se hanno sottoscritto il patto per il lavoro.
La Pal dovrebbe assegnare 350 euro per ciascun richiedente fino al mese di dicembre 2023, dopo infatti la misura non sarà più attiva. Ad ogni modo, se nel nucleo vi sono più beneficiari, l’importo complessivo percepito con la Pal non può comunque superare la cifra che il nucleo percepiva come Rdc.
Inoltre, è necessario anche che il nucleo familiare, dopo aver perso il Reddito di cittadinanza, continui comunque a mantenere gli stessi requisiti legati a reddito ISEE e patrimoni.
Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: a chi spetta la Garanzia per l’Inclusione (Gil)?
Sempre seguendo quanto dice il testo del Decreto lavoro, la Pal sparirà nel 2024 e a sostituire il Rdc arriveranno due misure indirizzate a due diversi gruppi di beneficiari.
Prima di tutto (art. 1) la Garanzia per l’Inclusione (Gil) che sarà aperta solo ai nuclei familiari al cui interno vi sia almeno: un componente con disabilità, un minorenne, una persona con almeno 60 anni di età o un soggetto a cui è stata riconosciuta una patologia che dà luogo ad assegno per l’invalidità civile anche temporaneo.
Inoltre, per aver diritto alla Gil è necessario anche avere questi requisiti di reddito:
- l’ISEE del nucleo familiare non deve superare i 7.200 euro all’anno;
- nel caso in cui l’abitazione principale sia di proprietà, non può avere un valore ai fini IMU superiore a 150.000 euro;
- il nucleo deve rispettare gli stessi requisiti per patrimonio mobiliare e immobiliare previsti dal Rdc.
La Gil, oltre ad avere un numero di beneficiari ridotto rispetto al Rdc, dovrebbe avere anche importi più bassi, dovuti ad un diverso modo di calcolare la scala di equivalenza. Trovate un approfondimento sugli importi nel nostro articolo dedicato esclusivamente alla Garanzia per l’Inclusione (Gil).

Pal come nuovo Reddito di cittadinanza: a chi spetta la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal)?
Il Decreto lavoro (art. 13) ha previsto nel 2024 anche l’introduzione di un’altra misura e cioè la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal), che è rivolta a quanti non hanno i requisiti per accedere alla Gil.
Nello specifico, la misura è rivolta alle persone tra i 18 e 59 anni in condizione di povertà assoluta, cioè con un valore ISEE di massimo 6.000 euro all’anno.
La Gal però potrà essere richiesta da un massimo di 2 componenti all’interno dello stesso nucleo e assegna 350 euro al mese, al primo (o unico) richiedente, mentre per il secondo la cifra è pari a 175 euro mensili.
La somma sarà versata dall’INPS con un bonifico su conto, ma si potrà ottenere il beneficio solo per 12 mensilità e non ci sarà possibilità di rinnovo. È poi comunque necessario sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
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