Obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza o Naspi. Ad alcuni utenti percettori di Rdc o Naspi, sono arrivati gli SMS che li invitano a frequentare i corsi di formazione obbligatori. Di cosa si tratta? Cosa accade se non ci si presenta? Scopriamo i dettagli nell’articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza o Naspi: cosa sono gli SMS che stanno arrivando?
- Obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza o Naspi: in cosa consiste?
- Obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza o Naspi: cosa accade se ci si rifiuta?
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Obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza o Naspi: cosa sono gli SMS che stanno arrivando?
In questi giorni molti percettori di Reddito di cittadinanza, Naspi e Dis-coll, stanno ricevendo gli SMS che ricordano loro l’obbligo ai corsi di formazione di riqualificazione professionale.
L’SMS può contenere sia l’appuntamento con il Centro per l’Impiego in cui verrà assegnato il relativo corso di formazione, oppure può soltanto essere un promemoria, con il seguente testo:
“Gentilissimi,
a seguito delle recenti riforme normative,
tutti i percettori di Reddito di Cittadinanza, Naspi e Dis-Coll, sono chiamati ad intraprendere percorsi formativi di aggiornamento e riqualificazione lavorativa, pena l’interruzione dell’indennità. Pertanto siete invitati a scegliere un corso di formazione presso gli enti accreditati“.
Scegliere un corso di formazione o presentarsi all’appuntamento per il Corso di formazione scelto dall’ente accreditato, è fondamentale per continuare a percepire l’indennità.
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Obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza o Naspi: in cosa consiste?
Le novità operative già dal primo gennaio sul Reddito di cittadinanza sono tante. Ecco un riepilogo:
- si perde il beneficio quando si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua e diventa congrua ogni offerta di lavoro arrivata sul territorio nazionale;
- i percettori tra i 18 e i 59 anni, considerati abili al lavoro, potranno ottenere il beneficio non più per 18 mesi, ma per 7;
- bisognerà essere residenti in Italia;
- aver concluso il percorso scolastico obbligatorio;
- il maggior reddito da lavoro percepito in forza di contratti di lavoro stagionale o intermittente non concorrerà dal 2023 alla determinazione del beneficio economico entro il limite massimo di 3.000 euro lordi;
- bisognerà seguire determinati corsi di formazione, pena la decadenza dal beneficio.
Sarà necessario un periodo di almeno 6 mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. La partecipazione a questi corsi sarà obbligatoria, pena la decadenza dal sussidio.
Questo vale anche per la Naspi e per la Dis-Coll.
Tutti i beneficiari dai 18 ai 65 anni di età dovranno partecipare a questi corsi. Questa è una delle novità principali incluse nella legge di Bilancio 2023.
Il cambiamento è già avvenuto e continuerà in questo 2023, fino all’arrivo del 2024, in cui il sussidio sarà completamente abolito e sostituito dall’Assegno di inclusione.
Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza o Naspi: cosa accade se ci si rifiuta?
Se ci si rifiuta, si perde il sussidio.
La frequenza dei corsi diventa obbligatorio se si vuole continuare a mantenere il sussidio, in quanto diventa uno strumento di reinserimento lavorativo attraverso la definizione di percorsi personalizzati (Programma GOL, Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori).
Fermo restando che nulla vieta ai percettori di cercare loro stessi un corso di formazione adeguato a cui iscriversi, come abbiamo detto nel primo paragrafo, la Legge di bilancio 2023 attribuisce tale obbligo al centro per l’impiego.
Sarà questo ente che, nello stabilire il programma di ricollocazione nel mondo del lavoro, individuerà il corso di formazione o riqualificazione professionale migliore per il beneficiario del Reddito di cittadinanza.
Saranno le Regioni, poi, che controllano l’operato dei centri per l’impiego, a comunicare all’Anpal i percettori chi non rispetta l’obbligo di partecipazione ai corsi di formazione. L’Anpal a sua volta ne darà comunicazione all’Inps che provvederà a togliere il beneficio a tutto il nucleo familiare.
Queste modifiche apportate dalla legge di bilancio 2023 funzionano come uno strumento adatto per trasformare il Reddito di cittadinanza da un mero aiuto assistenziale contro la povertà ad un vero strumento di politica attiva del lavoro.
In questo modo le persone occupabili e abili al lavoro saranno spinte a formarsi e a trovare un lavoro.
Da questo punto di vista un’altra novità per favorire l’inserimento lavorativo è data dal fatto che anche il lavoro stagionale o intermittente non sarà più incompatibile con il beneficio del reddito di cittadinanza, se rientra nel limite di 3.000 euro. In questo modo si permette ai percettori di lavorare anche durante i periodi stagionali.
Tutti i percettori dell’Rdc saranno inseriti anche nei vari progetti utili alla collettività e gestiti dai Comuni, come i lavori socialmente utili.
Secondo la nuova normativa, i beneficiari possono decadere dal reddito se rifiutano il lavoro o non si presentano alla convocazione da parte del Centro per l’Impiego.
È consigliabile recarti almeno una volta al mese al Centro per l’Impiego di competenze del tuo territorio, per verificare che non ci siano convocazioni non notificate.
Abbiamo parlato dell’obbligo di formazione con Reddito di cittadinanza, Naspi e Dis-Coll.
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