Opzione donna 2022: a chi spetta, quali requisiti è necessario possedere per presentare domanda e come si calcola l’assegno mensile? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Opzione donna 2022: requisiti
Opzione donna 2022 è una possibilità a disposizione delle donne lavoratrici per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. La misura è stata prorogata per il 2022 e si prevede possa diventare strutturale a stretto giro di posta.
Quest’anno possono usufruire di Opzione donna 2022 le lavoratrici dipendenti nate nel 1963 (58 anni) e le lavoratrici autonome nate nel 1962 (59 anni) che hanno maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021.
L’assegno pensionistico si calcola con il sistema contributivo e, quindi, è determinato dagli anni di contributi versati e non sulla retribuzione percepita. Questo aspetto penalizza fortemente chi sceglie di andare in pensione con Opzione donna.
Anche perché la finestra mobile è abbastanza elevata: 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Per presentare domanda è necessario andare sul sito dell’INPS, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”, utilizzando lo SPID, la Carta Nazionale dei Servizi o la Carta di Identità Elettronica.
In alternativa è possibile telefonare al contact center dell’INPS al numero gratuito 803.164 da rete fissa o al numero 06 164 164 da rete mobile. Oppure è possibile farsi seguire da un Patronato.
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Opzione donna 2022: calcolo assegno
Abbiamo visto che per accedere a Opzione donna 2022 è necessario possedere almeno 35 anni di contributi. Per il raggiungimento del requisito sono utili:
- contributi obbligatori;
- contributi volontari e figurativi (sono inclusi i versamenti per il riscatto della laurea, ma non i contributi accreditati nei periodi di malattia e disoccupazione delle lavoratrici dipendenti private);
- contribuzione da riscatto o da ricongiunzione.
Inoltre, siccome l’assegno è calcolato con il metodo contributivo, chi accede a Opzione donna 2022 riceverà un assegno mensile di importo decisamente più basso rispetto a chi accede alla pensione anticipata o di vecchiaia.
Per calcolare l’importo dell’assegno pensionistico bisogna prendere in esame quattro fattori:
- il montante dei contributi: gli anni in cui sono stati versati i contributi, le ultime retribuzioni e così via.
- l’età di uscita dal mondo del lavoro: a questo fattore è legato il coefficiente di trasformazione (chi va in pensione a 67 anni avrà un assegno di importo più elevato a chi va in pensione a 58 anni con Opzione donna);
- la quota di pensione: chi ha almeno 18 anni di contributi maturati entro il 1995 ha diritto a calcolare l’assegno col sistema misto; chi ha meno di 18 anni di contributi prima del 1° gennaio 1996 ha diritto al calcolo retributivo fino al 1995;
- la carriera lavorativa: chi ha subito percepito stipendi di importo alto non rischia di perdere troppi soldi passando al sistema di calcolo contributivo; chi ha ricevuto retribuzioni più alte a fine carriera subirà un impatto decisamente più importante, perdendo i vantaggi del calcolo retributivo.
Opzione donna 2022: esempio calcolo assegno
Per vedere quanto è alta la penalizzazione economica sull’assegno pensionistico percepito con la pensione di vecchiaia e con Opzione donna 2022, prendiamo in esame i dati di una lavoratrice del settore privato che ha maturato 37 anni e 3 mesi di contribuzione entro il 31 dicembre 2021.
Meno di 18 anni di contributi sono stati maturati prima del 1996. Quindi avrà accesso al sistema misto. L’importo della pensione è di circa 1.200 euro lordi al mese.
Scegliendo Opzione donna, con gli stessi dati a disposizione, la lavoratrice perderebbe circa 100 euro al mese, percependo una pensione di 1.100 euro lordi, che al mese fanno meno di 1.000 euro (932 euro).

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