Pagamenti assegno unico in arrivo da oggi, venerdì 29 luglio 2022: si tratta di ricariche INPS che non spettano alle famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza. Per i beneficiari dell’Rdc, purtroppo, non è un momento felice: si registrano gravi ritardi per il pagamento del bonus 200 euro su Rdc e le risposte dell’INPS non convincono. (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno per i figli a carico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Il pagamento dell’assegno unico del 29 luglio 2022 spetta a quelle famiglie che vedono questa data sul fascicolo previdenziale del cittadino e aspettano di ricevere la mensilità di luglio.
Ieri, intanto, l’INPS ha pagato l’assegno unico su Rdc a molti dei beneficiari che aspettavano la mensilità di giugno riconosciuta sul reddito di cittadinanza. Bene, ma non benissimo.
Non mancano, infatti, i ritardi su alcune ricariche dell’assegno universale e c’è chi ha percepito importi assurdi e ora è costretto a segnalare la situazione all’INPS, sperando che l’istituto risolva i problemi alla svelta.
Ecco le date nelle quali sono già avvenuti i pagamenti dell’assegno universale: 18, 19, 20 luglio, 21 luglio e 25 luglio 2022.
Indice
- Pagamenti assegno unico 29 luglio 2022: orari, importi e requisiti
- A chi spetta l’assegno unico universale? I requisiti
- Come fare domanda per l’assegno unico universale
- Importo assegno unico: tabella maggiorazioni, fasce ISEE e Rdc
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate relative all’assegno unico, i bonus e il lavoro.
Pagamenti assegno unico 29 luglio 2022: orari, importi e requisiti
Il pagamento dell’assegno unico arriverà venerdì, 29 luglio 2022, dopo le ore 18.00, per chi vede questa data sul fascicolo previdenziale e aspetta il pagamento della mensilità di luglio 2022.

L’INPS ha già pubblicato una nuova data di accredito per l’assegno unico di luglio 2022: si tratta di martedì, 2 agosto 2022.
Ieri, giovedì, 28 luglio 2022, l’INPS ha erogato molti pagamenti dell’assegno unico su Rdc riferiti a giugno 2022.

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Come controllare il pagamento dell’assegno unico?
Come controllare lo stato di pagamento dell’assegno unico? Per farlo bisogna utilizzare il «Fascicolo previdenziale del cittadino», area riservata del sito dell’istituto, inserendo le credenziali personali: SPID, CNS o CIE.
Dalla sezione fascicolo previdenziale bisogna procedere in questo modo:
- cliccare su “prestazioni e servizi”,
- quindi su “pagamenti”,
- dalla schermata che apparirà si potranno verificare:
- importo dell’assegno,
- date di disponibilità di pagamento,
- “note” dove è specificato il numero dei figli per i quali viene erogato il sostegno economico.
Agenzia INPS | Importo Pagato | Prestazione | Data disponibilità | Ufficio Pagatore | Note |
---|---|---|---|---|---|
XXXXXX | 525,00 | ASSEGNO UNICO | 18/03/2022 | Banca xxxxxx | ASSEGNO UNICO PER 3 FIGLI/O PER IL PERIODO DA 01-03-2022 A 31-03-2022 – NUMERO PRATICA xxxxxxxx |
Pagamenti assegno unico su Rdc luglio 2022: gli esclusi dalla ricarica INPS
L’INPS non ha disposto il pagamento dell’assegno unico su Rdc per quei cittadini che hanno terminato il reddito di cittadinanza a maggio, chiedendo il rinnovo e facendo domanda per l’assegno universale.
In questi casi, infatti, la mensilità di giugno spetterà sul conto indicato nella richiesta dell’assegno universale e non come integrazione sul reddito di cittadinanza.

Ritardi nei pagamenti dell’assegno unico con modello Rdc Com Au
Fra i pagamenti, rispetto ai quali si sono registrati problemi e ritardi, rientrano le ricariche destinate a chi ha compilato il modello Rdc Com Au. Molti di questi beneficiari, infatti, hanno ricevuto meno soldi di quelli previsti.
L’INPS ha tempo fino al 2023 per versare le somme corrette.
Come indicato dalla circolare INPS n°53 del 28 aprile, ecco i casi in cui si doveva compilare il modulo:
- in famiglia c’è un figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, che soddisfa uno di questi requisiti:
- è impegnato in un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea;
- svolge un tirocinio o un’attività lavorativa che producono un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- sono in disoccupazione e cercano attivamente un lavoro, partecipando ai programmi di inserimento lavorativo gestiti dal Centro per l’impiego;
- svolgono il servizio civile universale;
- non sono indicati nel modo giusto all’interno della DSU, il documento da consegnare all’INPS per il riconoscimento del Rdc (minorenni indicati con la lettera “P” e non con la lettera “F” nel quadro A della DSU);
- nel nucleo familiare è presente una madre che ha meno di 21 anni e che non è indicata correttamente nella DSU per il riconoscimento del Rdc in qualità di dichiarante o coniuge del dichiarante;
- si dovrà indicare chi esercita la responsabilità genitoriale in caso di separazione, divorzio o in presenza di genitori naturali non conviventi (qui trovi la guida per genitori non conviventi);
- è presente un valido provvedimento di affidamento di uno o più figli minori presenti nel nucleo in capo al dichiarante diverso dal genitore (nonno, zio, fratello, ecc.).
Scopri la pagina dedicata all’assegno per i figli e leggi guide e news su diritti e agevolazioni.
A chi spetta l’assegno unico universale? I requisiti
L’assegno unico universale è un contributo economico introdotto dal governo, con il decreto legislativo n.230 del 21 dicembre 2021, per sostenere quelle famiglie che soddisfano questi requisiti:
- hanno la residenza in Italia;
- hanno uno o più figli fiscalmente a carico:
- minorenni fra i 7 mesi e i 18 anni di età,
- con disabilità senza limiti di età (oltre i 21 anni di età),
- maggiorenni fino a 21 anni di età solo in questi casi:
- frequentano una Scuola pubblica o privata che, dopo cinque anni, rilascia il diploma di maturità (parliamo dei classici licei, istituti tecnici e professionali);
- frequentano un corso di Formazione Professionale Regionale o gestito dal Centro di Formazione Professionale;
- sono impegnati in un corso di istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), sia pubblico che privato;
- stanno frequentano un corso di laurea;
- lavoreranno con contratto di apprendistato o un tirocinio, a patto che il reddito complessivo sia inferiore a 8.000 euro annui;
- sono impegnati nel Servizio Civile Universale o sono registrati come disoccupati al Centro per l’Impiego, dimostrando di essere in cerca di lavoro.
Bonus con l’assegno unico 2022 e sussidi sostituiti
Su TheWam.net abbiamo spiegato quali sono i bonus compatibili con l’assegno universale e quelli che, invece, sono stati sostituiti proprio dal contributo per i figli a carico:
- Assegni per il nucleo familiare (ANF);
- Detrazioni per figli a carico;
- Bonus Bebè;
- Bonus mamma;
- Assegni per il 3° figlio.

Come fare domanda per l’assegno unico universale
La domanda per l’assegno universale viene presenta con una procedura online, attraverso questa pagina del Sito INPS dedicata al sussidio per i figli a carico:
- si deve accedere al servizio fornendo la propria identità digitale (SPID, CNS o CIE),
- va inviata una dichiarazione di responsabilità e i dati relativi ai figli per i quali si chiede il sussidio.
La richiesta può essere presentata:
- dai cittadini direttamente online;
- a telefono, chiamando il call center INPS, al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164 164 (a pagamento da cellulare);
- delegando la procedura a Caf e patronati.
Chi riceve il reddito di cittadinanza non dovrà fare domanda per l’assegno unico perché ha diritto a una integrazione automatica sulla Carta Rdc.
Importo assegno unico: tabella maggiorazioni, fasce ISEE e Rdc
L’importo dell’assegno unico cambia da un minimo di 50 euro a un massimo 175 euro per figlio, rispetto all’indice ISEE della famiglia, al numero dei figli fiscalmente a carico e alle maggiorazioni riconosciute.
Chi percepisce il reddito di cittadinanza, invece, deve sottrarre la quota minori Rdc all’importo di base dell’assegno.
Come calcolare l’assegno unico su Rdc
In una famiglia composta da:
- 3 adulti e due minori a carico, la scala di equivalenza minori di 0,4 e una familiare pari a 2;
- ISEE di 7mila euro a cui spetta un assegno unico di 167,50 euro a minore;
- Reddito di cittadinanza mensile di 700 euro.
L’importo mensile dell’assegno unico, senza Rdc, dovrebbe ammontare a 335 euro per i due figli (167,60 euro x 2 figli), ma sottraendo la quota minori di rdc pari a 155,55 euro [(700 x 0,4):2] si otterrà un importo di 140 euro.
Tabella importi e maggiorazioni assegno universale
Ecco le tabella con gli importi di base dell’assegno universale.
ISEE | Importo figlio minorenne | Importo figlio maggiorenne fino ai 21 anni |
---|---|---|
Fino a 15mila euro | 175 euro | 85 euro |
20mila euro | 150 euro | 73 euro |
25mila euro | 125 euro | 61 euro |
30mila euro | 100 euro | 49 euro |
35mila euro | 75 euro | 37 euro |
da 40mila euro | 50 euro | 25 euro |
Ecco tutte le maggiorazioni riconosciute sull’assegno unico:
- per ogni figlio successivo al secondo spetta una maggiorazione che va da 15 a 85 euro, in base all’Isee;
- per ogni figlio successivo al secondo spetta una maggiorazione che va da 15 a 85 euro, in base all’Isee;
- per figli con invalidità tra 18 e 21 anni spettano 80 euro aggiuntivi al mese. Sopra i 21 anni la maggiorazione oscilla tra 15 euro e 85 euro. Invece, per figli minorenni, spettano:
- 85 euro in caso di disabilità media;
- 95 euro in caso di disabilità grave;
- 105 euro in caso di non autosufficienza.
- in caso entrambi i genitori abbiano reddito da lavoro spettano 30 euro in più al mese per Isee bassi. L’importo comincia a scendere dai 15.000 euro in poi fino ad azzerarsi alla soglia dei 40.000 euro;
- famiglie con più di tre figli avranno altri 100 euro al mese;
- le famiglie con meno di 25.000 euro di Isee che l’anno scorso percepivano ANF avranno un ulteriore bonus, di importo da definire, che andrà diminuendo di anno in anno fino al 2025, quando sparirà del tutto.
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