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Pagamenti assegno unico e domanda: come seguire la pratica

In questo articolo cerchiamo di risolvere dei dubbi sullo stato della domanda di assegno unico. Ecco cosa dice l’INPS.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
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7' di lettura

Ecco i dettagli per seguire la pratica di assegno unico, sia per quanto riguarda la domanda sia per i pagamenti. Scopri anche cosa dice l’INPS in merito (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Domanda assegno unico in evidenza alla sede: cosa fare?

Dall’introduzione dell’assegno unico universale, entrato in vigore il 1° marzo 2022 a favore delle famiglie residenti in Italia con figli fiscalmente a carico, non sono mancate le complicazioni, sia per la domanda sia per quanto riguarda i pagamenti.

Concentriamoci un momento sulla prima. Fin dal principio, è stato confermato che le principali modalità di presentazione della domanda sono tre:

  1. chiamare il Contact Center dell’INPS al numero 803 164 (gratuitamente da rete fissa) oppure al numero 06 164 164 (a pagamento da rete mobile);
  2. affidarsi a un Caf o Patronato che svolgerà la pratica al posto tuo;
  3. autonomamente sul sito Inps.

A queste poi si aggiunge la possibilità di recarsi alla sede INPS locale e portare tutti i documenti necessari lì per farsi assistere. Tra questi ci sono i documenti relativi ai figli a carico e ai genitori, il codice IBAN su cui si vuole far arrivare il pagamento ed eventuale documentazione per attestare specifiche condizioni del nucleo familiare (per esempio in caso di figli maggiorenni o con invalidità).

Qualunque sia l’opzione scelta, è sempre possibile controllare lo stato della domanda dall’area personale del sito INPS. Questa può risultare accolta, respinta oppure, come spesso succede, può apparire la dicitura “in evidenza alla sede“.

Nell’immagine qui sotto riportiamo l’esempio di un utente che ha notato proprio quest’ultima dicitura e ha chiesto spiegazioni all’INPS tramite il profilo di Twitter.

Domanda assegno unico in evidenza alla sede_ risposta dell’INPS

Come puoi notare, il beneficiario in questione si chiede come mai la sua domanda risulti ancora in evidenza alla sede, nonostante abbia portato tutti i documenti alla sede territoriale dell’Istituto.

Per tutta risposta, l’INPS afferma che se sono presenti tutti i documenti necessari, vuol dire che la sede “lavorerà la sua domanda”. Quando, ovviamente, non si sa.

In effetti, anche se dal messaggio non è del tutto chiaro, quando la domanda risulta “in evidenza alla sede” significa che non ci sono ulteriori verifiche da fare e che bisogna solo attendere che la sede territoriale proceda alla lavorazione della pratica.

Al contrario, se la domanda è “in evidenza al cittadino” significa che è necessaria documentazione aggiuntiva.

E allora qual è il problema di questa risposta ricevuta dall’INPS? Purtroppo, quello di rivolgersi direttamente alla sede territoriale è solo uno dei tipici suggerimenti forniti dall’Inps che, come abbiamo spiegato anche in questo articolo, alla fine non risolvono nulla.

Infatti, lo scenario descritto dagli utenti finora è più o meno questo: prima si tenta con il Contact center; se si riceve risposta (cosa non scontata) si viene invitati a recarsi presso la sede territoriale di competenza; quando ci si presenta in sede, si viene mandati alla sede centrale di Roma; per poi ricominciare da capo in un rimpallo continuo.

Dunque, si può provare a ricorrere alla sede territoriale, in modo da confrontarsi con delle persone faccia a faccia, ma purtroppo non sempre c’è la garanzia di uscirne soddisfatti.

Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.

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Domanda assegno unico: come verificarne lo stato

Per chi ha dimestichezza con gli strumenti digitali, la modalità più consigliata per presentare domanda assegno unico è sicuramente quella online.

La procedura è piuttosto semplice e veloce. L’unica cosa a cui prestare attenzione sono i documenti da allegare durante la compilazione. Ma andiamo per gradi.

Innanzitutto, il primo passaggio da fare è andare sul portale online dell’INPS e accedere tramite le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. A quel punto, cliccare sulla sezione dedicata all’assegno unico per presentare la domanda e inserire:

  • codice fiscale di ogni figlio fiscalmente a carico per cui si fa domanda;
  • codice fiscale del genitore richiedente e dell’altro genitore;
  • estremi delle carte su cui sarà erogato il pagamento;
  • riepilogo dei dati inseriti.

Una volta che avrai inoltrato la domanda, potrai controllarne lo stato attraverso una procedura molto simile.

Nello specifico, dovrai entrare di nuovo sulla pagina Inps dedicata all’assegno unico e autenticarti con la tua identità digitale. A quel punto, per controllare lo stato della tua pratica, dovrai cliccare su “Consulta e gestisci le domande presentate“.

Questa sezione è molto utile anche per modificare i dati inseriti la prima volta nella domanda. Per capire come si fa, potresti consultare questa guida.

Sempre attraverso la sezione online, hai anche la possibilità di verificare lo stato dei pagamenti assegno unico che ti spettano. Per saperne di più continua a leggere.

Ma prima, dai un’occhiata all’ultimo video di TheWam dedicato alle date di pagamento del sussidio per famiglie.

Assegno unico: come controllare i pagamenti

Come ormai è noto, almeno per chi deve presentare domanda (e quindi non i percettori di Reddito di cittadinanza), l’assegno unico viene accreditato sul conto corrente indicato dal beneficiario a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Poiché si tratta di una procedura automatizzata, quindi non gestita da operatori fisici, non è possibile prevedere una data precisa per tutti. Generalmente, l’INPS fornisce una fascia temporale (di solito 5-7 giorni) in cui dovrebbe essere erogato il sussidio.

Talvolta, può succedere che si riceva prima il pagamento per un figlio e poi per un altro. Ma niente panico, riceverai tutti i pagamenti dovuti perché ne hai diritto.

Per controllare che il pagamento sia arrivato o meno, bisogna seguire questi semplici step:

  1. accedere al sito INPS tramite le credenziali digitali SPID, CIE o CNS;
  2. scrivere nella barra di ricerca “Fascicolo previdenziale del cittadino” e cliccare su questa sezione;
  3. andare sulla sezione Prestazioni e poi su Pagamenti;
  4. cliccare sull’anno di riferimento “2022“.

Forse ti interesserà questo approfondimento sugli ultimi pagamenti assegno unico per il mese di luglio.

Pagamenti assegno unico e domanda: come seguire la pratica

Assegno unico: come contattare l’INPS

Nel paragrafo precedente abbiamo fatto un riepilogo di come si controllano i pagamenti tramite il Fascicolo previdenziale del cittadino. Tuttavia, in particolar modo negli ultimi tempi, non è raro che alcuni beneficiari non abbiano visto nessuna scritta in questa sezione.

Come fare se non ricevo i pagamenti che mi spettano?

Se non vedi nessuna data di disposizione del pagamento, pur essendo nei tempi comunicati dall’INPS per gli accrediti, puoi provare a contattare l’Istituto di previdenza per avere delucidazioni.

All’inizio dell’articolo abbiamo presentato alcune modalità per farlo (soprattutto relative alla domanda), ma ce ne sono anche altre, che ti diremo adesso.

In particolare, è possibile entrare in contatto con l’INPS in questi modi:

  • chiamare il Contact Center dell’Inps dall’estero;
  • chiamare l’INPS da internet attraverso il servizio VoIP Parla con noi;
  • utilizzare il servizio INPS Risponde;
  • scrivere una e-mail alla PEC Inps;
  • contattare l’Istituto sulle pagine social;
  • in ultima analisi, andare in sede territoriale dell’INPS.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’Assegno unico:

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