Negli ultimi giorni alcuni cittadini hanno segnalato di aver ricevuto importi più bassi del dovuto durante i conguagli. In questo approfondimento vediamo cosa sta succedendo con i pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Con l’arrivo dei pagamenti arretrati legati ai conguagli dell’INPS nei confronti dell’Assegno Unico, molti cittadini destinatari si sono ritrovati con meno soldi di quanto aspettavano.
Nei prossimi paragrafi cerchiamo di capire cosa sta succedendo, riportando anche le testimonianze di alcuni lettori che ci hanno segnalato il problema dei pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli.
Indice
Pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli: cosa succede?
Come qualcuno saprà, il mese scorso si sono verificati diversi ritardi nell’erogazione dell’Assegno Unico, a causa del ricalcolo degli importi effettuato dall’INPS. In seguito al ricalcolo, l’Istituto ha individuato le famiglie interessate dai conguagli, sia a credito sia a debito.
Di conseguenza, a giugno sono partiti ufficialmente i pagamenti legati ai conguagli per questi cittadini. Tuttavia, proprio in questi giorni gli stessi cittadini hanno notato alcune anomalie importanti nelle somme disposte sul fascicolo previdenziale del cittadino, soprattutto perché si tratta di importi più bassi del dovuto.


Nelle immagini qui sopra, si possono vedere alcuni pezzi della chat di Telegram dedicata all’Assegno Unico, dove diversi beneficiari del contributo economico si lamentano perché sul fascicolo previdenziale vedono un importo molto inferiore a quello che si aspettavano. Per esempio, qualcuno dichiara di aver visto 80 euro in meno del dovuto, qualcun altro 100 euro in meno.
Inoltre, tra queste persone c’è anche chi ha avuto i pagamenti bloccati per tanto tempo e adesso ha visto la disposizione di accredito con una cifra più bassa di quella attesa.
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Pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli: perché ho ricevuto meno soldi?
Nel paragrafo precedente abbiamo mostrato gli screen della chat di Telegram in cui alcuni dei nostri lettori hanno segnalato di vedere una disposizione di pagamento dell’Assegno Unico diversa da quella che si aspettavano. Nello specifico, molto riceveranno un importo più basso di quello dovuto e non si spiegano il perché.
Anche se l’Istituto non ha pubblicato comunicazioni per giustificare questi soldi in meno, ci sono diversi motivi legati a questa spiacevole situazione, che variano da caso a caso.
Per esempio, alcune di queste trattenute dell’Assegno Unico potrebbero riguardare i soldi da recuperare perché versati erroneamente dall’INPS. Dall’introduzione dell’Assegno Unico, infatti,è capitato che per problemi dovuti alla domanda, alcune famiglie abbiano ricevuto un importo più alto di quello spettante.
Ne sono un esempio i nuclei familiari composti da un solo genitore e un figlio a carico, che però hanno spuntato la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori. Ricordiamo che questa maggiorazione per due redditi da lavoro non spetta se c’è un solo genitore nel nucleo familiare, a meno che non si tratta di un vedovo o una vedova.
Un’altra ragione che può aver causato l’erogazione di un importo più basso del dovuto è un possibile errore di calcolo da parte dell’INPS. In questo caso, è importante segnalare il problema all’Istituto al più presto, in modo da risolverlo in breve tempo.
Infine, un’altra motivazione potrebbe essere legata ai conguagli che l’INPS sta pagando in queste settimane. In particolare, è possibile che alcuni conguagli non vengano erogati tutti in una volta, per questo motivo gli importi in arrivo nei prossimi giorni potrebbero riguardare solo una parte dei conguagli, mentre un’altra sarà riconosciuta in un secondo momento.
Scopri come funzionano i conguagli dell’Assegno Unico.
Pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli: come funzionano
Visto che uno dei motivi che potrebbe nascondersi dietro le anomalie dell’Assegno Unico riguarda proprio i conguagli effettuati dall’INPS, ricordiamo brevemente di cosa si tratta.
Innanzitutto, quando si parla di conguaglio si intende la differenza tra l’importo di una prestazione ricevuto e quello spettante. Nel caso dell’Assegno Universale, quindi, il conguaglio riguarda le somme percepite dalle famiglie da marzo 2022 e quelle che avrebbero dovuto ricevere per diritto.
Il problema dei conguagli è emerso in seguito a un ricalcolo che l’INPS ha effettuato su tutti gli importi erogati dall’introduzione dell’Assegno Unico. Dopo un’attenta valutazione e un incrocio di dati, è risultato che alcuni nuclei familiari hanno diritto a un conguaglio a credito, poiché dovevano ricevere più soldi dell’Assegno Unico, mentre altre sono interessate dai conguagli a debito, in quanto devono restituire delle somme percepite indebitamente.
In totale, sono circa 512mila i nuclei familiari interessati dai conguagli a credito e hanno diritto in media a 272 euro ciascuno, mentre sono 378mila quelli interessati dai conguagli a debito, che devono restituire circa 41 euro ciascuno.
Le indicazioni sull’erogazione dei conguagli da parte dell’INPS sono state fornite dall’Istituto nell’apposito comunicato stampa del 26 maggio 2023.

Pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli: motivi dei conguagli
Se rientri tra quelle famiglie che hanno ricevuto solo una parte dei conguagli e quindi si sono preoccupate vedendo un importo più basso di quello spettante, allora ti interesserà un riepilogo dei principali motivi dei conguagli.
In linea di massima, una buona parte dei nuclei destinatari hanno diritto al conguaglio a causa di incongruenze tra la DSU presentata e i dati in possesso dell’INPS. Molto spesso questo si deve a delle variazioni della DSU che non vengono comunicate nei tempi previsti.
Oltre questo, altre ragioni che hanno portato al ricalcolo dell’INPS sono le seguenti:
- liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza (c.d. premio alla nascita), sulla base del valore dell’ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
- maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, tenuto conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita (cfr. la circolare n. 41 del 7 aprile 2023);
- importi liquidati sulla base di valori di ISEE del nucleo familiare, poi dichiarati discordanti dalla Struttura INPS territorialmente competente a seguito di accertamenti effettuati sulla veridicità dei dati dichiarati;
- conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’ISEE 2022, eventualmente effettuate dai Centri di assistenza fiscale (CAF) successivamente al 31 dicembre 2022;
- eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori di cui all’articolo 4, comma 8, del decreto legislativo n. 230/2021, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore;
- rideterminazione degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili introdotte dal decreto-legge del 21 giugno 2022, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2022, n. 122;
- ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo (cfr. il paragrafo 2 del messaggio n. 1714 del 20 aprile 2022);
- ricalcolo degli importi dell’Assegno unico per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza (RdC) con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo ISEE del minore, sulla base di quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 230/2021 (cfr. il messaggio n. 2261 del 30 maggio 2022);
- importi riconosciuti con riferimento alle domande di Assegno unico presentate antecedentemente al 30 giugno 2022, con ISEE presentati entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo (50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni).
Ecco alcuni dettagli sui conguagli con l’Assegno Unico su Rdc.
Pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli: il video sblocca domanda dell’INPS
Per fornire maggiore chiarezza ai cittadini, l’INPS ha di recente attivato una piattaforma online sul portale ufficiale.
In particolare, nel messaggio INPS 2096 del 6 giugno, l’Istituto ha informato gli utenti interessati dal ricalcolo di aver messo a disposizione una video-guida per sbloccare i pagamenti. Questa è destinata soprattutto alle famiglie che per qualche motivo hanno ancora la domanda dell’INPS in istruttoria o che improvvisamente hanno smesso di ricevere l’importo spettante dell’Assegno Unico.
Grazie a questo video, personalizzato a seconda degli utenti e delle loro esigenze, l’INPS fornisce tutte le informazioni necessarie per verificare lo stato della domanda e risolvere i loro problemi con le domande dell’Assegno Unico. Per visualizzare la guida, è necessario accedere al sito INPS attraverso le credenziali SPID, CIE o CNS ed entrare nella propria domanda dell’Assegno Universale.
Tuttavia, anche da questo punto di vista non ci sono grandi notizie. Sempre in questi giorni, infatti, molti cittadini hanno provato a entrare nella nuova sezione dell’INPS con la guida per sbloccare i pagamenti, ma senza avere risultati positivi.
Pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli: come contattare l’INPS
Poiché sono molti gli utenti che stanno avendo problemi con i pagamenti dell’Assegno Unico di giugno 2023 e conguagli, ricordiamo che per qualsiasi tipo di problema è sempre possibile contattare direttamente l’INPS.
In particolare, i cittadini possono segnalare un problema all’Istituto tramite una di queste modalità:
- Contact Center Multicanale al numero 803 164 gratuitamente da rete fissa oppure al numero 06 164 164 a pagamento da rete mobile;
- utilizzare il servizio VoIP Parla con noi per chiamare l’INPS da internet;
- affidarsi al servizio Inps Risponde dal sito dell’Istituto;
- scrivere una email a uno degli inditizzi PEC dell’INPS in base alla zona di riferimento;
- contattare l’INPS tramite le pagine ufficiali sui social, per esempio “Inps per la famiglia“;
- andare direttamente in una delle sedi territoriali dell’INPS.
Tra queste opzioni, la più consigliata è andare di persona presso una sede territoriale dell’INPS, se si ha la possibilità.
FAQ Pagamenti Assegno Unico e conguagli
Perché ho ricevuto un importo più basso dell’Assegno Unico di giugno 2023?
Molte persone hanno notato un importo più basso nel fascicolo previdenziale per l’Assegno Unico di giugno 2023. Questo può essere dovuto a vari motivi. L’INPS potrebbe aver ricalcolato l’importo a causa di errori iniziali, oppure potrebbe aver trattenuto parte dell’importo per recuperare pagamenti effettuati erroneamente in passato. In alcuni casi, l’importo più basso potrebbe essere dovuto ai conguagli che l’INPS sta pagando in queste settimane.
Come funzionano i conguagli dell’Assegno Unico?
I conguagli dell’Assegno Unico rappresentano la differenza tra l’importo ricevuto e quello che si doveva effettivamente ricevere. Questi conguagli sono il risultato di un ricalcolo che l’INPS ha effettuato su tutti gli importi erogati dall’introduzione dell’Assegno Unico. In alcuni casi, le famiglie potrebbero ricevere solo una parte dei conguagli in un primo momento, con il resto che sarà riconosciuto successivamente.
Perché ci sono stati dei ritardi nei pagamenti dell’Assegno Unico?
Ci sono stati ritardi nei pagamenti dell’Assegno Unico a causa del ricalcolo degli importi effettuato dall’INPS. Questo ha portato ad alcuni ritardi nell’erogazione dell’Assegno Unico, così come ad alcuni pagamenti di conguagli per i cittadini interessati.
Perché il mio importo dell’Assegno Unico è cambiato?
Il tuo importo dell’Assegno Unico potrebbe essere cambiato a causa di vari motivi. Uno di questi potrebbe essere un errore nell’importo originale calcolato dall’INPS. In altri casi, l’INPS potrebbe aver effettuato un conguaglio, che rappresenta la differenza tra l’importo che hai ricevuto e quello che avresti dovuto ricevere.
Cosa posso fare se ho ricevuto un importo inferiore del previsto per l’Assegno Unico di giugno 2023?
Se hai ricevuto un importo inferiore del previsto per l’Assegno Unico di giugno 2023, dovresti segnalare il problema all’INPS il più presto possibile. L’INPS ha una guida video sul suo sito web che fornisce tutte le informazioni necessarie per verificare lo stato della tua domanda e risolvere eventuali problemi.
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