Chi riceverà il bonus 150 euro a febbraio 2023? Il contributo economico verrà pagato nel secondo mese del 2023 per alcune categorie di cittadini, come i titolari di prestazioni NASpI, DIS-COLL, mobilità in deroga e trattamenti di importo pari alla mobilità nel mese di novembre 2022, per i beneficiari di disoccupazione agricola 2021, per che ha percepito le indennità COVID-19 e per i lavoratori autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio. Vediamo quali sono tutte le categorie in dettaglio e requisiti.
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Indice
- Chi riceve il bonus 150 euro a febbraio 2023 in automatico
- Chi riceve il bonus 150 euro a febbraio 2023 dopo la domanda
- Chi ha ricevuto il bonus 150 euro a novembre 2022 in automatico
- Quante volte viene pagato il bonus 150 euro?
- Chi dovrà restituire il bonus 150 euro?
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Chi riceve il bonus 150 euro a febbraio 2023 in automatico
La circolare INPS n.127 del 16 novembre 2022 stabilisce che il bonus 150 euro verrà erogato in automatico nel mese di febbraio 2023 a queste categorie:
- chi a novembre 2022 era titolare di indennità Naspi e Dis-Coll, mobilità in deroga e trattamenti di importo pari alla mobilità,
- beneficiari di disoccupazione agricola riferita al 2021;
- beneficiari delle indennità Covid-19, di cui all’articolo 10, commi da 1 a 9, del decreto-legge n. 41/2021 e di cui all’articolo 42 del decreto-legge n. 73/2021;
- lavoratori autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio che hanno beneficiato dell’indennità prevista dall’articolo 32 del dl 50/2022 (Decreto Aiuti).
Per approfondire il tema degli accrediti dei 150 euro, leggi il punto sui pagamenti.
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Chi riceve il bonus 150 euro a febbraio 2023 dopo la domanda
A questi beneficiari si aggiungono le categorie di cittadini che devono presentare domanda entro il 31 gennaio 2023 per ricevere il bonus 150 euro:
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa disciplinata dall’articolo 409 del codice di procedura civile,
- dottorandi e assegnisti di ricerca,
- Per accedere al bonus bisogna avere un contratto attivo al 18 maggio 2022 (entrata in vigore del Decreto Aiuti) e bisogna essere iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335/1995;
- il reddito complessivo del 2021 non deve superare i 20mila euro.
- lavoratori stagionali, a tempo determinato (inclusi quelli del settore agricolo), intermittenti menzionati negli articoli dal 13 al 18 del decreto legislativo n. 81/2015, che:
- nel 2021 hanno svolto almeno 50 giornate di lavoro effettivo,
- nel 2021 hanno percepito un reddito inferiore ai 20mila euro.
- lavoratori, sia autonomi che dipendenti, iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo che:
- nel 2021 hanno versato almeno 50 contributi giornalieri versati;
- nel 2021 hanno prodotto un reddito legato alla loro attività inferiore a 20mila euro.

Come richiedere il bonus 150 euro entro il 31 gennaio 2023?
La domanda per i 150 euro va presentata attraverso il servizio online Indennità una tantum 150 euro – Domanda, accessibile anche dal Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche.
Per inoltrare la richiesta bisogna effettuare l’accesso con le proprie credenziali (SPID, CNS o CIE) e scegliere la categoria di appartenenza per la quale fare domanda.
Il contributo economico può essere richiesto anche attraverso:
- i patronati;
- il Contact center, telefonando al:
- numero verde 803.164 da rete fissa (gratuitamente);
- al numero 06.164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
Chi ha ricevuto il bonus 150 euro a novembre 2022 in automatico
Il pagamento del bonus 150 euro era previsto a novembre e senza necessità di presentare una domanda per queste categorie:
- lavoratori domestici come colf o badanti che hanno già ricevuto il bonus 200 euro introdotto dal primo Decreto Aiuti;
- beneficiari del reddito di cittadinanza che avevano diritto all’accredito dei 150 euro direttamente sulla carta Rdc;
- lavoratori subordinati con uno stipendio lordo inferiore ai 1538 euro. Il pagamento viene anticipato dal datore di lavoro ed erogato in busta paga;
- pensionati con un reddito inferiore ai 20mila nel 2021;
- titolari di pensione e assegno sociale, pensione e assegno di invalidità, ai ciechi e ai sordomuti e di trattamenti di accompagnamento alla pensione (come l’Ape sociale).
Non tutte queste categorie di cittadini hanno percepito il pagamento.
Nel video di seguito abbiamo raccontato del pagamento dei bonus da 200 e da 150 euro sull’Rdc, effettuati a gennaio 2023. Tante altre persone, purtroppo, attendono ancora l’accredito.
Quante volte viene pagato il bonus 150 euro?
Il contributo economico da 150 euro viene pagato una sola volta. Per questa ragione, chi lo ha percepito nei mesi passati, non avrà una nuova ricarica nel mese di febbraio 2023.
Questo significa che sono escluse dal pagamento del bonus 150 euro a febbraio 2023, quelle categorie di cittadini che lo hanno già ricevuto:
- con il reddito di cittadinanza,
- in busta paga;
- con la pensione;
- con i trattamenti di invalidità compatibili.
Chi dovrà restituire il bonus 150 euro?
I pensionati e i lavoratori dipendenti che hanno ricevuto “per errore” il bonus 150 euro, senza soddisfare i requisiti, dovranno restituire il contributo economico.
Nel decreto n.50 del 2022, che introduceva il bonus 200 euro, era spiegato che il contributo spettava in via presuntiva ai pensionati, basandosi sui dati parziali a disposizione dell’INPS.
Questo significa che, anche i pensionati che avevano un reddito superiore ai 35mila euro, potrebbero aver ricevuto il contributo economico per errore.
Lo stesso rischio vale per quei pensionati che hanno ricevuto il bonus da 150 euro, per il quale era prevista una soglia di reddito da 20mila euro nel 2021.
Adesso l’INPS effettuerà i controlli e recupererà i soldi non dovuti applicando delle trattenute sulla pensione.
I lavoratori dipendenti, invece, per ricevere i 200 euro e i 150 euro, dovevano auto-certificare di non aver ricevuto già l’indennità una tantum e di non ricevere il reddito di cittadinanza.
Anche chi ha richiesto il bonus 200 euro più volte, perché impegnato in più rapporti di lavoro, dovrà restituire le somme non dovute.
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