Bonus bebè il 20 e 25 luglio: sbloccati due pagamenti

La misura è in esaurimento perché sostituita dall’assegno unico. Ma restano ancora le ultime tranche del bonus bebè.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

7' di lettura

Ultime tranche di pagamento per quanto riguarda il bonus bebè. In effetti, l’assegno di natalità – a tutti noto come bonus bebè – è la sola prestazione rimasta esclusa dall’assegno unico, ma ancora per poco. Già, perché usufruiranno di tale agevolazione tutti coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 gennaio 2022. Dopodiché la misura sarà sostituita dall’assegno unico. Quindi, un pagamento molto atteso, ma da un numero sempre più ridotto di percettori. Ma vediamo nel dettaglio le date e chi riceverà il bonus bebè (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

Bonus bebè: i titolari 2022

Il bonus bebè viene riconosciuto a tutti coloro diventati genitori nel corso del 2021 e spetta fino al compimento di 1 anno di età del bambino nato, adottato o preso in affidamento. Fino ad allora, i pagamenti verranno erogati solo per concludere il periodo coperto dall’agevolazione (ad esempio, se si è diventati genitori a ottobre 2021, da novembre 2022 non si avrà più diritto al bonus bebè)

Ma chi ancora ha diritto a riceverlo sta per ricevere l’accredito relativo a giugno 2022.

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Bonus bebè: le date aggiornate

Un primo saldo ci sarà mercoledì 20 luglio, un secondo lunedì 25 luglio. Tuttavia, le date non saranno le stesse per tutti, per due motivi: prima di tutto, perché l’erogazione del beneficio alla famiglia si basa sul momento in cui è stata presentata la domanda; in secondo luogo, perché come sappiamo Inps non segue fedelmente un calendario e non eroga sempre lo stesso giorno.  Rimangono da saldare solo coloro che sono diventati genitori da luglio a dicembre 2021. Gli ultimi a beneficiarne saranno perciò coloro che sono diventati genitori lo scorso dicembre. Da gennaio 2023 il bonus bebè andrà a sparire.

Bonus bebè: che cos’è

Il bonus bebè è una sorta di premio alla nascita che viene concesso alle neo mamme e alle famiglie per ogni nuovo figlio nato o adottato preso in affidamento. In sostanza è una somma di denaro che he viene erogata dall’Inps per nascite, adozioni e affidamenti preadottivi verificatisi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 e poi prorogato al 31 gennaio 2022. 

La sovvenzione è corrisposta sotto forma di assegno mensile, il cui importo varia in base ai requisiti Isee dei beneficiari, per un periodo di un anno. La misura è stata introdotta dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190, confermata dalla legge 27 dicembre 2019, n. 160 e rifinanziata dalla legge di Bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178), che ha esteso il contributo ad ogni figlio nato o adottato da gennaio a dicembre 2021, fino al compimento del primo anno di età o di ingresso in famiglia.

Bonus bebè: gli importi

Come già avanzato, chi maturerà il diritto al bonus bebè entro il 31 gennaio 2022 continuerà a percepirlo fino alla data di scadenza della prestazione nel 2022.  I beneficiari hanno diritto ad un contributo economico che varia in base all’Isee, da 80 euro a 160 euro mensili per un anno in caso di primo figlio.

Gli importi sono determinati in base a 3 fasce di ISEE e sono incrementati del 20% per ogni figlio successivo al primo, come indicato di seguito:

  • Isee non superiore a 7.000 euro: 1.920 euro annui o 2.304 euro annui in caso di figlio successivo al primo, cioè 160 euro al mese per il primo figlio o 192 euro al mese per figli successivi al primo;
  • Isee superiore a 7.000 euro e non superiore a 40.000 euro: 1.440 euro annui, o 1.728 euro annui in caso di figlio successivo al primo, cioè, rispettivamente, 120 o 144 euro al mese;
  • ISEE superiore a 40.000 euro: 960 euro annui, o 1.152 euro annui per figli successivi al primo, cioè 80 euro mensili per il primo figlio o 96 euro mensili per i successivi.

Al riguardo ne abbiamo parlato anche sul sito Thewam.net nel seguente approfondimento.

Bonus bebè: requisiti 2022

Per accedere all’assegno di natalità i requisiti richiesti sono i seguenti:

  • essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso di idoneo titolo di soggiorno;
  • residenza in Italia del genitore richiedente;
  • convivenza con il minore del genitore richiedente.
Bonus bebè 2022
Bonus bebè 2022

Sostituzione del bonus bebè con l’assegno unico

Dal 1° gennaio, chiunque abbia dei figli a carico sino a 21 anni, a meno che non sia percettore di Reddito di cittadinanza (e in tal caso ne avrebbe diritto d’ufficio), deve fare domanda per ottenere l’assegno unico universale. Il nucleo deve farne esplicita richiesta tramite i patronati o direttamente all’Inps.

L’assegno unico – come già ampiamente spiegato – sarà infatti una misura sostitutiva, cioè verrà a rimpiazzare in blocco tutta una nutrita schiera di misure economiche (alcune già abrogate dal 1° gennaio 2022, altre che invece verranno abrogate a decorrere dal 1° marzo). Di seguito l’elenco delle misure che verranno sostituite dall’assegno unico:

  • Premio alla nascita 800 euro;
  • Bonus bebè;
  • Fondo prestiti ai neo genitori;
  • Assegni al nucleo familiare;
  • Detrazioni sui i figli a carico.

Questo sarà appunto uno degli effetti dell’introduzione dell’assegno unico universale, il quale – ribadiamo – dovrà essere per forza richiesto in modo tale da compensare la sostituzione di tutte le misure economiche che abbiamo sopra elencato, ivi comprese le detrazioni sui carichi fiscali (resta inteso che per i figli a carico al di sopra dei 21 anni le detrazioni resteranno in vigore).

Per richiederlo sarà necessario presentarsi presso un ente di patronato oppure seguire le trafila telematica del portale Inps: bisognerà accedere al fascicolo previdenziale – mediante identità digitale Spid, Cie o Cns – e cliccare sulla sezione «prestazioni e servizi».

L’Isee in tutto questo non sarà strettamente necessario, perché di fatto il diritto all’assegno verrà assicurato anche senza la presentazione dell’indicatore economico, ma è altrettanto vero che senza Isee la richiesta della famiglia – pur essendo accolta – verrà comunque “retrocessa” nella fascia dell’erogazione minima riservata agli Isee over 40 mila, cioè pari a 50 euro mensili a figlio. Questo perché l’erogazione dell’assegno è stata appunto strutturata in funzione del valore Isee. Quindi, più è basso l’Isee, più alto sarà l’assegno e viceversa.

In conclusione, per meglio rendere l’idea della stratificazione dell’assegno, sia in rapporto al valore economico dell’Isee sia in rapporto alla composizione del nucleo, possiamo mostrare a titolo di esempio questa tabella tratta dal testo di legge:

ISEEPer ogni figlio minore (fino a 2 figli)Per ogni figlio a carico da 18 a 21 anniPer ogni figlio disabile a carico dopo i 21 anniPer ogni figlio minore dopo il secondoMaggiorazione per i nuclei con entrambi i genitori lavoratoriMaggiorazione per i nuclei con 4 o più figli
fasceImporti mensili in €
Da 0 a 15.00017585858530100
Da 18.000 a 18.100159,577,677,676,326,3100
Da 20.000 a 20.100149,572,872,870,623,9100
Da 22.000 a 22.100139,5686865,121,5100
Da 24.000 a 24.100129,563,263,259,519,1100
Da 35.000 a 35.10074,536,836,825,95,9100
Da 37.000 a 37.10064,5323223,13,5100
Oltre 40.000502525150100
Le tariffe dell’assegno unico

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