L’assegno unico su Rdc è atteso da molte famiglie che non hanno ricevuto neppure una mensilità o che hanno ottenuto un importo inferiore rispetto a quello previsto. Per queste persone è probabile che il saldo arriverà in sede di conguaglio a febbraio 2023 (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Il mese di ottobre è terminato e con esso anche i pagamenti dell’assegno unico su Rdc per chi riceve l’integrazione dopo la ricarica ordinaria del Reddito di cittadinanza. Alcune famiglie, tuttavia, hanno riscontrato una serie di problemi negli importi erogati, che risultano inferiori rispetto a quelli spettanti.
I nuclei familiari coinvolti in questa situazione sono soprattutto coloro che hanno compilato il modulo Rdc Com Au per aggiungere alcune informazioni sul reddito o sulla condizione familiare. Per questi cittadini, è possibile che il saldo restante dell’assegno unico su Rdc arriverà direttamente in sede di conguaglio a febbraio 2023.
Ricordiamo che le date di accredito cambiano da persona a persona e vanno controllate periodicamente sul fascicolo previdenziale del cittadino, area riservata del sito INPS, accessibile tramite le credenziali digitali SPID, CIE o CNS.
Indice
- Assegno unico su Rdc: quando si effettua il conguaglio
- Assegno unico su Rdc: chi lo riceve entro febbraio 2023
- Assegno unico su Rdc: chi deve compilare il modulo Rdc Com Au
- Assegno unico su Rdc: come calcolare l’importo
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Assegno unico su Rdc: quando si effettua il conguaglio
Negli ultimi giorni l’INPS ha ribadito un’informazione importante relativa ai conguagli dell’assegno unico.
L’Istituto ha spiegato tramite un messaggio di risposta a un utente, che per far coincidere gli importi erogati dell’assegno universale con quanto effettivamente spetta alle singole famiglie “sarà effettuato un conguaglio a consuntivo al termine di ogni anno di competenza dell’Au (febbraio), finalizzato a riconoscere le mensilità di assegno unico e universale non fruite […] o al contrario a recuperare eventuali indebiti per le stesse mensilità“.
Con queste parole l’INPS ha voluto chiarire due questioni che sono spesso oggetto di dubbio e discussione tra i beneficiari dell’assegno unico su Rdc o con domanda.
Da un lato, l’Istituto specifica che i cittadini che nel corso dei mesi hanno ricevuto un importo inferiore a quello spettante, o addirittura pari a 0, avranno la parte restante dell’assegno unico quando sarà effettuato il conguaglio, e cioè a febbraio 2023.
Allo stesso modo, sempre entro febbraio 2023 l’INPS recupererà tutte le somme erogate indebitamente ai cittadini che non ne avevano diritto.
Il motivo per cui si parla di conguaglio a febbraio 2023 è la validità dell’assegno unico. Infatti, ricordiamo che l’assegno unico e universale, introdotto a marzo 2022, ha decorrenza di un anno, a partire da marzo fino a febbraio dell’anno successivo.
Anche se l’INPS fa riferimento sia alle famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza, sia a quelle che hanno presentato un’apposita domanda, in realtà i nuclei che quasi sicuramente avranno il saldo delle somme non percepite a febbraio 2023 sono i percettori di Rdc che hanno compilato il modulo Rdc Com Au.
Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.
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Assegno unico su Rdc: chi lo riceve entro febbraio 2023
Come dicevamo, sebbene nel suo messaggio l’INPS spiega che gli importi dell’assegno unico non percepiti durante l’anno saranno erogati, sia a chi ha fatto domanda del contributo, sia a chi percepisce l’integrazione sulla carta Rdc, è bene chiarire che la maggior parte delle persone che in questi mesi ha riscontrato problemi con gli importi sono proprio i nuclei percettori del Reddito di cittadinanza.
Nello specifico, si tratta di coloro che più volte hanno fatto sentire la propria voce perché si ritrovavano con gli importi azzerati dell’assegno unico su Rdc oppure con importi talmente bassi da sfiorare il ridicolo.
Se ricordi, sono le stesse famiglie che hanno compilato il modulo Rdc Com Au per aggiungere informazioni sul proprio reddito o su particolari composizioni familiari.
Infatti, il modulo Rdc Com Au è stato introdotto proprio per fronteggiare la situazione di alcune famiglie percettrici di Reddito di cittadinanza che pur rientrando nei requisiti non avevano ricevuto neanche una mensilità dell’assegno unico.
Per risolvere questa situazione, l’INPS ha introdotto il modello Rdc Com Au rivolto alle famiglie che si trovavano in condizioni particolari, per esempio chi aveva diritto alla maggiorazione per famiglie numerose o per figli maggiorenni.
Anche se molti pagamenti sono stati sbloccati dopo l’introduzione di questo modulo, alcune famiglie si sono ritrovate ancora con lo stesso problema.
A tal proposito, l’INPS ha giustificato l’importo pari a 0 o molto basso di alcune famiglie Rdc spiegando che il sistema automatizzato impiega molto tempo a elaborare le nuove informazioni integrate con il modulo Rdc Com Au. Ciò vuol dire che il sistema non ha tenuto conto delle maggiorazioni da applicare in base alla situazione familiare.
Quindi, l’unica certezza che si può avere in merito a queste famiglie è che le somme non pagate saranno integrate sicuramente entro febbraio 2023 in sede di conguaglio. In attesa di questo momento, potrebbe essere utile ricordare quali sono le condizioni che rendono necessaria la compilazione del modulo Rdc Com Au.
Leggi le tabelle con tutti gli importi dell’assegno unico, controlla se ti stanno pagando tutte le maggiorazioni dell’assegno universale, vedi come funziona per chi è disoccupato e come cambiano le cifre dell’assegno unico con i figli con disabilità
Assegno unico su Rdc: chi deve compilare il modulo Rdc Com Au
Come forse ricorderai, nella circolare INPS n. 53 del 28 aprile 2022, l’Istituto ha spiegato che dovranno compilare il modulo Rdc Com Au quelle famiglie delle quali l’Istituto non ha tutte le informazioni utili per far partire i pagamenti.
Attraverso il modulo, i cittadini interessati devono dichiarare una di queste condizioni:
- in famiglia è presente un figlio maggiorenne fiscalmente a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, che:
- svolge un percorso di formazione scolastica, professionale o di laurea;
- svolge un tirocinio o una attività lavorativa che genera un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- è in disoccupazione e cerca lavoro attraverso i servizi messi a disposizione dai Centro per l’impiego;
- svolge il servizio civile universale;
- non è valorizzato correttamente nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), documento da consegnare all’INPS per il riconoscimento del Rdc;
- in famiglia c’è una madre con meno di 21 anni non indicata adeguatamente nella DSU per il riconoscimento del Rdc in qualità di dichiarante o coniuge del dichiarante;
- c’è la necessità di indicare la responsabilità genitoriale in caso di separazione, divorzio o in presenza di genitori naturali non conviventi (qui trovi la guida per genitori non conviventi);
- esiste un provvedimento di affidamento di uno o più figli minori presenti nel nucleo in capo al dichiarante diverso dal genitore (nonno, zio, fratello, ecc.).
Scopri anche cosa succede quando un figlio diventa maggiorenne mentre si riceve l’assegno unico.

Assegno unico su Rdc: come calcolare l’importo
Adesso che abbiamo visto perché l’INPS effettua i conguagli dell’assegno unico su Rdc o con domanda entro febbraio 2023 e chi rischia maggiormente di dover aspettare questo momento per ricevere gli importi spettanti, ricordiamo brevemente come si calcola l’importo dell’assegno unico su Rdc.
Per calcolare l’importo base dell’assegno unico con domanda bisogna partire dalla fascia ISEE della famiglia interessata e moltiplicare la somma risultante per il numero dei figli a carico. All’importo che viene fuori si devono poi aggiungere eventuali maggiorazioni da applicare in base alla propria situazione familiare. Su TheWam.net abbiamo indicato tutte le maggiorazioni previste dall’assegno unico.
Ecco una tabella dettagliata con le fasce ISEE intermedie e i relativi importi dell’assegno unico.
In linea generale, l’importo base va da un minimo di 50 euro per chi ha un reddito complessivo pari o superiore a 40mila euro fino a un massimo di 175 euro a figlio in caso di reddito pari o inferiore a 15mila euro. Scopri in che modo aumenterà l’assegno unico nel 2023.
Nella tabella qui sotto puoi vedere gli importi base a seconda del reddito e dei figli a carico.
ISEE | Importo figlio minorenne | Importo figlio maggiorenne fino ai 21 anni |
---|---|---|
Fino a 15mila euro | 175 euro | 85 euro |
20mila euro | 150 euro | 73 euro |
25mila euro | 125 euro | 61 euro |
30mila euro | 100 euro | 49 euro |
35mila euro | 75 euro | 37 euro |
da 40mila euro | 50 euro | 25 euro |
Tuttavia, per chi percepisce l’assegno unico come integrazione del Reddito di cittadinanza, il calcolo cambia leggermente. Infatti, all’importo base dell’assegno unico va sottratta la cosiddetta quota minori Rdc, la quale è calcolata sulla scala di equivalenza.
Come abbiamo spiegato su TheWam.net, per calcolare la quota relativa ai figli bisogna considerare la scala di equivalenza del proprio nucleo familiare. Nello specifico, si segue questa formula:
(Rdc x Scala di equivalenza minori)/scala di equivalenza complessiva
Facciamo qualche esempio.
Se una famiglia composta da due genitori (di cui uno è il richiedente) e due figli minorenni riceve 500 euro mensili di Rdc, si procederà in questo modo: (500 x 0,4 ossia 0,2 di scala di equivalenza per due figli): scala di equivalenza di tutta la famiglia (1,8 pari a “1+ 0,4 per i maggiorenni e 0,4 per figli minori”) = 111,11
La cifra risultante corrisponde alla quota minori Rdc. Adesso, questa somma va sottratta all’importo base dell’assegno unico, e quindi:
(importo base assegno unico x numero di figli) – quota minori Rdc
Prendendo in considerazione il nostro esempio, avremo: (175 euro che spettano per Isee inferiore a 15mila euro x 2 figli) – 111,11 = 289,39 euro
Quest’ultima cifra, ossia 289,39 euro rappresenta la somma spettante dell’assegno unico su Rdc.
Ma attenzione, in alcuni casi l’importo dell’assegno unico su Rdc viene azzerato: per esempio, il calcolo sarebbe diverso se i due genitori, a parità di reddito, avessero un solo figlio maggiorenne fino a 21 anni.
In questo caso, se consideriamo che l’importo massimo dell’assegno unico spettante a un figlio maggiorenne è 85 euro (a meno che non ci siano disabilità), allora la quota Rdc risulterebbe superiore rispetto a quella dell’assegno unico. Di conseguenza, il nucleo familiare in questione non avrebbe diritto all’integrazione su Rdc.
Se vuoi conoscere l’importo relativo alla tua situazione specifica dell’assegno unico su Rdc, potrebbe interessarti questo approfondimento sul simulatore online dell’assegno unico.
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