Sono in arrivo i pagamenti della pensione di settembre 2023: ecco date e importi (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pagamenti della pensione di settembre 2023
Da domani, venerdì 1° settembre, partiranno i pagamenti della pensione di settembre 2023.
Nei cedolini potrebbero esserci “tracce” di quattordicesima (per gli aventi diritto che non l’hanno ricevuta a luglio e ad agosto) e sicuramente ci saranno i rimborsi IRPEF, per chi ha consegnato la dichiarazione dei redditi soltanto a luglio.
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Pagamenti della pensione di settembre 2023: aumenti pensione minima
A settembre proseguiranno gli accrediti dei due mini-aumenti perequativi straordinari sulle pensioni minime, dell’1,5% (per i pensionati sotto i 75 anni di età) e del 6,4% (per i pensionati con 75 o più anni di età).
Gli importi del trattamento minimo saranno i seguenti:
- 572 euro per i pensionati sotto i 75 anni di età (circa 8 euro di aumento);
- 599 euro per i pensionati con 75 o più anni di età (oltre 36 euro di aumento).
Pagamenti della pensione di settembre 2023: importi arretrati pensione minima
Chi riceverà l’aumento sulla pensione minima soltanto a partire da settembre, vedrà accreditarsi anche gli arretrati non corrisposti da gennaio ad agosto 2023.
Parliamo di:
- più di 67 euro di arretrati per i pensionati sotto i 75 anni di età;
- circa 289 euro di arretrati per i pensionati con 75 o più anni di età.
Pagamenti della pensione di settembre 2023: importi pensione minima
Ciò significa che, agli importi aumentati andranno aggiunti gli arretrati non corrisposti, per un valore dell’assegno pari a:
- circa 639 euro per i pensionati sotto i 75 anni di età;
- circa 888 euro per i pensionati con 75 o più anni di età.
Pagamenti della pensione di settembre 2023: la quattordicesima
Come detto in apertura, oltre ai rimborsi IRPEF, che vengono accreditati dal secondo mese successivo alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi, nel cedolino di settembre potrebbe esserci ancora spazio per la quattordicesima.
La mensilità aggiuntiva solitamente viene erogata a luglio o ad agosto ai pensionati che rispettano i requisiti reddituali previsti dalla normativa e hanno già compiuto 64 anni di età (chi li compie dal 1° luglio la riceverà a dicembre 2023).
L’importo si basa oltre che sul reddito dell’interessato, anche sugli anni di contributi versati nel corso della carriera lavorativa.
Con un reddito fino a 10.992,93 euro spettano:
- 436,80 euro (ai pensionati ex dipendenti con 15 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con 18 anni di contributi). Con redditi superiori a 10.992,93 euro e fino a 11.429,73 euro annui spetta una quattordicesima ridotta;
- 546 euro (ai pensionati ex dipendenti con un’anzianità contributiva compresa tra 15 e 25 anni; ai pensionati ex lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva compresa tra 18 e 28 anni). Con redditi superiori a 10.992,93 euro e 11.538,93 euro annui spetta una quattordicesima ridotta;
- 655,20 euro (ai pensionati ex dipendenti con più di 25 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con più di 28 anni di contributi). Con redditi superiori a 10.992,93 euro e fino a 11.648,13 euro annui spetta una quattordicesima ridotta.
Con un reddito annuo lordo fino a 14.657,24, spetta una quattordicesima di:
- 336 euro (ai pensionati ex dipendenti con 15 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con 18 anni di contributi). Con un reddito superiore a 14.657,24 euro e 14.993,24 euro spetta una quattordicesima ridotta.
- 420 euro (ai pensionati ex dipendenti con un’anzianità contributiva compresa tra 15 e 25 anni; ai pensionati ex lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva compresa tra 18 e 28 anni). Con un reddito superiore a 14.657,24 euro e fino a 15.077,24 euro spetta una quattordicesima ridotta;
- 504 euro (ai pensionati ex dipendenti con più di 25 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con più di 28 anni di contributi). Con un reddito superiore a 14.657,24 euro e fino a 15.161,24 euro spetta una quattordicesima ridotta.
Pagamenti della pensione di settembre 2023: c’è la rivalutazione anticipata?
Ricordiamo che, a settembre, riceveranno importi aumentati della pensione soltanto i titolari di trattamenti al minimo e coloro che hanno diritto alla quattordicesima (se non è ancora stata pagata).
Nessun aumento è previsto per tutti gli altri pensionati, se non quelli dovuti al rimborso IRPEF spiegato in precedenza (per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi solo due mesi fa).
Per gli aumenti perequativi bisognerà attendere gennaio 2024, quando gli importi delle pensioni saranno ritoccati verso l’alto in base all’inflazione registrata quest’anno (attualmente è assestata al 5%).
Pagamenti della pensione di settembre 2023: quando arrivano?
I pagamenti della pensione di settembre 2023 partiranno domani, venerdì 1° settembre.
Verranno accreditati gli assegni sui canali postali (libretti, conti correnti, Poste Pay Evolution, conto Banco Posta) e sui canali bancari (conti correnti).
Inoltre, seguendo il calendario ordinato in base alle lettere iniziali dei cognomi dei pensionati, partiranno anche i pagamenti in contanti, presso gli uffici postali.
Ecco il calendario dei pagamenti (vi consigliamo di informarvi presso gli uffici postali del vostro Comune di residenza):
- venerdì 1° settembre – Cognomi dalla A alla B;
- sabato 2 settembre (solo mattina – Cognomi dalla C alla D;
- lunedì 4 settembre – Cognomi dalla E alla K;
- martedì 5 settembre – Cognomi dalla L alla O;
- mercoledì 6 settembre – Cognomi dalla P alla R;
- giovedì 7 settembre – Cognomi dalla S alla Z.

Faq sulle pensioni di settembre 2023
Perché ci sono rimborsi IRPEF sulle pensioni?
Oltre agli aumenti straordinari sulle pensioni minime, a settembre ci saranno i rimborsi IRPEF. Questi non sono veri aumenti, ma restituzioni dei crediti d’imposta dichiarati per chi ha versato IRPEF in eccesso.
Quali sono i dettagli importanti riguardanti la quattordicesima pensione nel 2023?
La quattordicesima è a carico dello Stato e non del datore di lavoro. L’importo non subisce variazioni di anno in anno, a mutare sono i limiti di reddito. Inoltre, la quattordicesima non costituisce reddito, né ai fini fiscali, né ai fini previdenziali o assistenziali.
L’importo della quattordicesima è soggetto a tassazione?
L’importo non è soggetto a tassazione e non influenza neppure il reddito imponibile.
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