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Pagamento assegno unico luglio da 0 euro: cosa succede?

 Il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico stanno facendo discutere, ancora una volta, le famiglie italiane, in particolare, quelle con figli a carico fino ai 21 anni.

6' di lettura

Il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico stanno facendo discutere, ancora una volta, le famiglie italiane, in particolare, quelle con figli a carico fino ai 21 anni (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Andiamo a vedere insieme cosa sta accadendo in questi giorni e come mai molti cittadini si sono visti accreditare importi dell’assegno unico pari a 0 euro.

INDICE:

Assegno Unico, 0€ sul Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di Cittadinanza è, da più di un mese, sulla bocca di tutti i percettori per i ritardi dell’INPS, che riguardano:

  • le prime prestazioni in assoluto con domanda presentata a maggio
  • i primi pagamenti dopo il primo rinnovo con domanda presentata a maggio
  • gli accrediti dopo il secondo rinnovo (36 mesi) con domanda a maggio

Dopo due mesi senza alcun tipo di risposta i cittadini hanno compreso che l’Istituto ultimerà i controlli e inoltrerà gli esiti delle domande, con le successive lavorazioni dei pagamenti, tra la fine del mese di luglio o, con molta più probabilità, all’inizio del mese di agosto.

Ma questi bizzarri ritardi non sono l’unico problema della prestazione economica. Alcune famiglie, infatti, si sono viste accreditare insieme alla ricarica RdC un importo dell’Assegno Unico e Universale pari a 0.00€. Cosa sta succedendo? Prima di capire il perché dobbiamo fare un piccolo passo indietro e cercare di capire cos’è il Modello RdC com AU.

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Modello RdC com AU, ecco cos’è quando inviarlo e a cosa serve per l’Assegno Unico

L’Assegno Unico e Universale ha due platee distinte dei beneficiari: quelli ordinari e i percettori di Reddito di Cittadinanza. Ai primi, l’assegno per figli viene corrisposto unicamente previa presentazione della domanda all’INPS attraverso servizi online (CIE, SPID, CNS), patronati o contact center integrati, mentre ai secondi arriva in automatico, o almeno, avrebbe dovuto.

Diciamo “avrebbe dovuto” perché dopo alcune ricariche parziali di Assegno Unico sul Reddito di Cittadinanza, INPS ha spiegato che ad alcune famiglie il beneficio per i figli non era stato erogato perché occorreva presentare una certificazione: il modello RdC com Au. Di cosa si tratta?

Questo modello non è altro che una certificazione che deve essere compilata, come specificato nella circolare dell’istituto previdenziale n. 53 dello scorso 28 aprile:

  • se nel nucleo familiare figura un figlio di età compresa tra i 18 e 21 anni a carico dei genitori che risulti
    • iscritto a un corso di formazione professionale, a un semplice corso scolastico, ha una facoltà universitaria
    • frequentante un tirocinio o un’attività lavorativa a basso reddito, entro gli 8.000 € annui
    • disoccupato ma in cerca di un lavoro con un’iscrizione attiva al centro per l’impiego
    • impiegato nel servizio civile universale
    • non indicato correttamente nella dichiarazione sostitutiva unica – DSU
  • Se all’interno del nucleo familiare figuri una madre Under 21 non correttamente indicata nella DSU in qualità dichiarante o coniuge dichiarante
  • se in famiglia i genitori sono separati o divorziati occorre precisare chi esercita la responsabilità genitoriale, questo anche nel caso di genitori naturali non conviventi
  • qualora i figli disabili non fossero stati conteggiati nella maniera corretta dall’Istituto previdenziale
  • in presenza di un provvedimento valido per l’affidamento dei figli minori del nucleo in capo al dichiarante differente dal genitore.

Il Modello RdC com AU è stato pubblicato lo scorso maggio e alcune famiglie l’hanno inoltrato subito all’INPS nel mese di giugno. Nonostante tutto, però, gli accrediti dell’integrazione dell’Assegno Unico sono risultati di 0.00€. Come mai?

Assegno Unico 0.00€ su Reddito di Cittadinanza, ecco perchè

Cosa sta accedendo all’integrazione dell’Assegno Unico sul Reddito di Cittadinanza?

Molte famiglie che si sono affrettate a inoltrare il modello sopracitato per ottenere quanto prima, dati i tempi di forte crisi economica, l’assegno per i figli a carico fino ai 21 anni, hanno trovato per le integrazioni del mese di luglio, che non sono altro che gli arretrati di maggio e addirittura aprile, un’amara sorpresa: 0.00€ sul conto. Perché?

Questo è accaduto per due motivi.

Il primo riguarda l’INPS che, probabilmente, nonostante la tempestività delle famiglie, non ha aggiornato correttamente i dati della prestazione e ha fatto slittare ancora una volta il pagamento dell’assegno. Molte persone, infatti, nella descrizione esito hanno trovato scritto “uno dei codici fiscali del modello AU com non è presente nella DSU di riferimento della stessa mensilità RdC”.

In alcuni casi, però, potrebbe trattarsi di un errore commesso dal cittadino nella compilazione della domanda. In questo caso, vi consigliamo di ricontrollare o di provare a verificare attraverso i servizi Inps per il cittadino.

È possibile anche che abbiate invertito il codice fiscale dell’intestatario della prestazione RdC e quello dell’altro membro del nucleo, nonché secondo genitore.

assegno unico
Assegno unico 0€: perchè?

In altri casi ancora, però INPS ha erogato degli accrediti con importi completamente sballati: a famiglie con quattro figli, ad esempio, sono arrivati accrediti di assegno unico per un solo figlio (ne abbiamo parlato in maniera approfondita qui).

In questo caso non c’è altro da fare che attendere ulteriori lavorazioni e aggiornamenti da parte dell’INPS, anche se un ritardo del genere, a 5 mesi dalla partenza dell’assegno unico, con alle spalle una fase di rodaggio durata 8 mesi, non può essere tollerata, in particolare per il momento storico in cui stiamo vivendo.

I prezzi, infatti, sono alle stelle e, secondo molti esperti, solamente nella prima parte del 2022 i cittadini italiani hanno speso l’equivalente di una tredicesima mensilità in più rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso.

Non ci resta altro da fare che sperare che le prestazioni si sblocchino il prima possibile.

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