Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto. L’INPS ha chiarito l’importanza di comunicare il reddito presunto per sbloccare i pagamenti dell’indennità di disoccupazione. Chi deve farlo? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto: cosa dice la comunicazione INPS?
- Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto: chi deve inviare la comunicazione?
- Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto: come inviare la comunicazione?
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Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto: cosa dice la comunicazione INPS?
Con la circolare n. 790 del 23 febbraio 2023, l’INPS ha chiarito la necessità di inviare la comunicazione del reddito presunto per sbloccare il pagamento della Naspi.
Il messaggio ufficiale spiega che, “per le prestazioni di disoccupazione NASpI in corso di fruizione, in riferimento alle quali durante l’anno 2022 è stata effettuata la dichiarazione relativa al reddito annuo presunto, è necessario comunicare il reddito presunto riferito al corrente anno 2023.
Si rappresenta l’urgenza della comunicazione per poter riemettere in pagamento le prestazioni NASpI la cui erogazione è stata “sospesa”, in assenza al 31 gennaio 2023 della predetta comunicazione.
Tale adempimento si rende indispensabile anche se il reddito annuo presunto per l’anno 2023 è pari a “zero”.
Questo significa che, chi non ha inviato la comunicazione del reddito presunto 2023 entro il 31 gennaio 2023, si è visto sospendere la Naspi a febbraio.
Per sbloccare il pagamento è indispensabile inviare la comunicazione mancante, anche se si presume che il reddito nel 2023 sarà pari a zero.
Continua a leggere l’articolo per comprendere come inviare questa comunicazione e sbloccare, quindi, l’indennità.
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Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto: chi deve inviare la comunicazione?
L’INPS ha sospeso l’erogazione della Naspi per i percettori che, nel 2022, hanno inviato la comunicazione del reddito annuo presunto, ma non hanno inviato quella relativa al 2023, entro il 31 gennaio scorso.
L’indennità sarà sbloccata una volta che la comunicazione sarà inviata. Questo invio è necessario anche se il reddito annuo presunto per l’anno 2023 è pari a zero.
Chi deve inviare la comunicazione? Secondo la circolare numero 94 i soggetti che devono inviare la comunicazione del reddito presunto sono:
- coloro che svolgono attività lavorativa autonoma;
- coloro che svolgono attività lavorativa parasubordinata;
- coloro che svolgono attività lavorativa subordinata;
- coloro che svolgono attività lavorativa occasionale.
In breve, quest’obbligo riguarda tutti coloro che iniziano un lavoro in concomitanza con la percezione dell’indennità di disoccupazione.
Il soggetto interessato dovrà fornire una nuova comunicazione del reddito presunto tramite modello Naspi-Com entro il 31 gennaio, per non vedere sospesa l’indennità.
Ma perché è necessaria questa comunicazione? Quando si trova un lavoro non si decade dalla Naspi?
No, non sempre quando si trova un lavoro durante la Naspi, si decade dal beneficio. Il sussidio, infatti, potrà essere erogato in forma ridotta. La condizione è che il reddito complessivo non superi il limite previsto dalla normativa.
Scopri la pagina dedicata alla disoccupazione e al reinserimento lavorativo.

Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto: come inviare la comunicazione?
Naspi non pagata a febbraio e reddito presunto: come funziona? Per dichiarare il reddito presunto del 2023 e percepire di nuovo la Naspi, è indispensabile inviare all’INPS il modello Naspi com.
Come si invia?
Per inviare il modello Naspi-Com, devi seguire questi passaggi:
- Collegati al portale INPS;
- Clicca su Prestazioni e Servizi;
- Clicca su Naspi;
- Clicca su Accedi al Servizio;
- Entra con lo SPID;
- Clicca su Invio Comunicazioni;
- Clicca su Avanti per due volte;
- A pagina 3, spunta la voce che vuoi modificare.
Le voci che puoi modificare saranno:
- variazione indirizzo (domicilio, recapiti);
- modalità di pagamento;
- delega INPS per trattenute sindacali.
Nell’ambito degli eventi che influiscono sulla Naspi, nel menù a tendina, dovrai scegliere tra questi episodi:
- inizio attività lavorativa autonoma;
- inizio lavoro subordinato;
- espatrio;
- malattia;
- ricovero ospedaliero;
- maternità;
- presentazione domanda di pensione;
- servizio civile;
- Altro.
Se il cambiamento deriva dall’inizio di un lavoro subordinato, dovrai scegliere tra queste opzioni:
- lavoro a tempo indeterminato;
- lavoro a tempo determinato;
- lavoro a tempo determinato a chiamata;
- lavoro a tempo determinato in agricoltura;
- lavoro a tempo determinato all’estero.
Il sito ti presenterà il riepilogo, dopo di che potrai:
- cancellare la comunicazione;
- salvarla;
- trasmetterla.
Dopo averla inviata potrai stamparla o salvarla sul pc.
Il modello Naspi-Com è importantissimo quando si inizia un lavoro durante la percezione dell’indennità di disoccupazione.
Nel modello andrà indicato obbligatoriamente la previsione del reddito annuo. Se non si dovesse inviare questo documento, si decadrebbe dalla Naspi.
Una volta inviato il modello, la Naspi sarà ridotta dell’80% del reddito presunto derivante dall’attività autonoma che si è iniziata.
Se la Naspi è percepita per più anni, all’inizio di ciascuno di essi il beneficiario è tenuto a segnalare il reddito previsto attraverso il modello NASpICom, entro il 31 gennaio.
Anche l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato comporta conseguenze sulla Naspi, a seconda che il reddito annuo percepito sia superiore o inferiore a 8.145,00 euro.
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