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Passaporti all’ufficio postale, da dicembre

Passaporti all’ufficio postale, si parte da dicembre, ma solo nei comuni con meno di 15.000 abitanti. L’iniziativa fa parte del progetto Polis. Vediamo come funziona la procedura.

di The Wam

Novembre 2023

Passaporti all’ufficio postale, si parte da dicembre, ma solo nei comuni con meno di 15.000 abitanti. Da febbraio il documento potrebbe essere rilasciato anche dall’Agenzia delle Entrate. Vediamo come funziona la procedura. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Passaporti all’ufficio postale: progetto Polis

Dopo l’intesa stipulata tra Poste Italiane e il Ministero dell’Interno, sarà possibile richiedere il rilascio o il rinnovo del passaporto in modo più agevole e rapido, eliminando la necessità di presentarsi personalmente in Questura.

Sarà infatti sufficiente inoltrare la domanda presso uno degli uffici postali autorizzati. Successivamente, le richieste vengono trasmesse alla Questura competente, che si occupa delle verifiche necessarie e dell’emissione del documento. Si offre in questo modo la comodità di ricevere il passaporto direttamente al proprio domicilio tramite spedizione assicurata o di ritirarlo presso l’ufficio postale di presentazione della domanda.

Il servizio non si limita al rilascio e al rinnovo del passaporto, ma estende la sua offerta anche a:

Il costo per questi servizi è fissato in 20,00 euro. L’importo non comprende il costo del libretto di passaporto né la marca da bollo di 40,29 euro necessaria per le concessioni governative. Per il versamento di quest’ultima, a partire dal 1 settembre 2007, si rende obbligatorio l’uso di contrassegni telematici, come stabilito dall’articolo 1, comma 80, della Legge n.296/2006 – Finanziaria 2007 e dal Decreto emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in data 25 maggio 2007.

Il rilascio dei passaporti anche negli uffici postali dovrebbe risolvere il problema che ha caratterizzato i mesi passati, quando le questure, intasate da un numero eccessivo di richieste, hanno prolungato i tempi di consegna fino a 6 mesi (in alcune zona anche oltre).

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Il progetto Polis di Poste Italiane

Il disegno strategico di Poste Italiane, definito progetto Polis, si sviluppa anche lungo un’altra direttrice. Da una parte, mira a trasferire i servizi digitali della pubblica amministrazione in sportelli polifunzionali in prossimità delle comunità, estendendosi ai 6933 comuni italiani con una popolazione inferiore ai 15mila abitanti. Dall’altra, con l’iniziativa “Spazi per l’Italia”, si prevede l’istituzione di 250 spazi di coworking interconnessi in una rete unitaria, digitalizzata e funzionale, 80 dei quali verranno realizzati proprio nei comuni meno popolosi.

Il progetto coinvolgerà complessivamente circa settemila uffici postali e si avvarrà di un investimento totale di 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro provengono da un piano complementare al Pnrr e 400 milioni dalle risorse proprie di Poste Italiane. L’azienda ha in programma di investire un euro per ogni due euro finanziati. La fase di investimento, avviata nel 2022, si concluderà nel 2026.

Intendiamo offrire a persone, imprese e professionisti la possibilità di accedere a questi spazi,” ha dichiarato il condirettore generale Giuseppe Lasco, sottolineando che “questi spazi non saranno limitati alle grandi metropoli, dove gli operatori del settore sono già consolidati, ma verranno implementati principalmente nei centri di dimensioni medie e piccole, per favorire lo sviluppo sociale ed economico dell’intera nazione.

La rete nazionale di coworking

Il piano operativo di Poste Italiane non si ferma dunque ai passaporti. L’iniziativa Polis lanciata da Poste Italiane inaugurerà una nuova rete di spazi di coworking gratuiti sparsi per il Paese. Saranno 250 le sedi, ospitate tra edifici storici e uffici postali, destinate a questo scopo, con l’obiettivo di servire sia il settore privato sia quello pubblico.

Dislocazione e dimensioni dei coworking

È prevista la creazione di 250 spazi di coworking distribuiti su scala nazionale. Le dimensioni di questi spazi variano e sono suddivisi in tre categorie: piccoli coworking di circa 100 mq, medi coworking di circa 450 mq e grandi coworking di circa 1.500 mq.

Spazi facilmente rintracciabili

I coworking di Poste Italiane saranno facilmente rintracciabili in ogni regione italiana. Ad esempio, 20 spazi saranno allestiti in palazzi storici situati nelle principali città, inclusi quelli a Trieste, Ragusa, Lecce, Pisa e Nuoro, mentre altri 230 saranno disponibili in comuni più piccoli, come Gangi, Monfalcone, Eboli e Isernia. La visione è di contribuire allo sviluppo economico e sociale del paese, rendendo questi spazi accessibili a privati, professionisti, studenti, lavoratori e startup, oltre che a imprese e istituzioni.

Il Modello di Coworking di Poste

Il concetto di coworking offerto da Poste si basa sulla condivisione di spazi lavorativi da parte di diverse entità, favorendo la collaborazione, lo scambio di idee e la nascita di relazioni professionali. Questo modello di lavoro, che sta guadagnando popolarità per la sua capacità di rispondere alla domanda di flessibilità nel lavoro, porta benefici come incremento della produttività, miglioramento del benessere e stimolazione della creatività.

Polis e l’Impegno per la Sostenibilità

Il progetto Polis di Poste Italiane si impegna anche nella sostenibilità. L’azienda si propone di essere il primo fornitore italiano di spazi di coworking caratterizzati da materiali sostenibili e strutture ad alta efficienza energetica. L’obiettivo è quello di creare la rete di coworking più estesa, digitalizzata e accessibile in Italia, offrendo postazioni lavorative, sale riunioni, servizi condivisi e aree per eventi e formazione. Questi spazi saranno aperti a privati, aziende e pubbliche amministrazioni e potranno essere oggetto di convenzioni specifiche con università e centri di ricerca per rispondere in modo efficace alle esigenze e peculiarità di ogni territorio e stakeholder.

Poste italiane diventa la casa dei servizi digitali

Poste Italiane non si limita quindi a essere una semplice azienda di servizi postali. Con il Progetto Polis, l’ente si propone come pilastro nell’evoluzione digitale e sociale del Paese.

Gli Uffici Postali offriranno quindi servizi digitali come documenti d’identità, certificati e passaporti 24 ore al giorno. Questi servizi saranno accessibili tramite una piattaforma unica di Poste Italiane. Gli operatori, preparati per assistere, aiuteranno chi ha difficoltà con il digitale ad utilizzare questi servizi.

L’obiettivo è facilitare e velocizzare l’accesso ai servizi digitali per i cittadini, specialmente in aree dove tutto questo è più difficile.

Missione e obiettivi

Poste Italiane rafforza il suo ruolo di:

Le due linee di intervento del Progetto Polis

  1. Sportelli Unici di prossimità:
    • Servizi telematici della Pubblica Amministrazione direttamente negli Uffici Postali
    • Copertura in 6.933 comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti
  2. Spazi per l’Italia:
    • Creazione di 250 spazi in tutto il territorio nazionale
    • 80 spazi saranno attivati in comuni con meno di 15.000 abitanti
    • Gli spazi verranno convertiti in aree di co-working interconnesse, formando una rete digitalizzata e intelligente

Le risorse finanziarie

Il progetto Polis ha come obiettivo migliorare e potenziare la rete di servizi offerti ai cittadini, in particolare nei centri con meno di 15.000 abitanti. Ma come viene finanziato un progetto di tale portata?

Coinvolgimento degli uffici postali

Creazione di una rete di coworking

Finanziamenti e investimenti

La questione finanziaria è chiaramente centrale per garantire il successo e la sostenibilità del progetto. Ecco come si distribuiscono le risorse:

La chiara stratificazione degli investimenti e la trasparenza nel loro utilizzo sono fondamentali per garantire che le risorse vengano utilizzate in modo efficace, e per assicurare che il progetto Polis possa raggiungere tutti gli obiettivi prefissati.

Contro lo spopolamento dei piccoli comuni

La desertificazione dei piccoli comuni è un fenomeno crescente in Italia, e rappresenta una sfida per la coesione e l’equilibrio del tessuto sociale ed economico del paese. L’abbandono dei centri minori porta con sé non solo la perdita di tradizioni e cultura, ma anche una serie di problemi concreti che vanno dalla mancanza di servizi essenziali all’isolamento delle comunità.

Le cause dello spopolamento

Diverse sono le cause che contribuiscono allo spopolamento dei piccoli comuni:

  1. Mancanza di opportunità lavorative: molti giovani decidono di trasferirsi nelle grandi città o all’estero in cerca di migliori opportunità di lavoro e carriera.
  2. Scarsità di servizi essenziali: la mancanza di strutture sanitarie, scolastiche e di trasporto rende meno attraente la vita in questi luoghi.
  3. Isolamento: l’assenza di connessioni efficienti con le grandi città rende difficile la mobilità delle persone, limitando le opportunità di svago e cultura.

È proprio nel tentativo di contrastare questo fenomeno che Poste Italiane ha avviato il Progetto Polis.

Passaporti all'ufficio postale, da dicembre
Nell’immagine una giovane donna in un ufficio postale.

FAQ (domande e risposte)

Quando saranno consegnati i passaporti all’ufficio postale?

A partire da dicembre, gli uffici postali saranno in grado di erogare il servizio di rilascio dei passaporti, ma solo nei comuni con meno di 15.000 abitanti. Da febbraio, questo servizio verrà esteso e sarà possibile ottenere il documento anche presso l’Agenzia delle Entrate.

Chi eroga passaporti nei comuni sotto 15.000 abitanti?

Dal mese di dicembre, saranno gli uffici postali a erogare il servizio di rilascio dei passaporti nei comuni con meno di 15.000 abitanti. A partire da febbraio, anche l’Agenzia delle Entrate entrerà a far parte degli enti erogatori di questo servizio.

Cosa prevede il Progetto Polis di Poste Italiane?

Il Progetto Polis mira a portare i servizi telematici della Pubblica Amministrazione direttamente negli uffici postali, creando “Sportelli Unici” di prossimità nei comuni con meno di 15.000 abitanti. Inoltre, il progetto prevede la creazione di una rete nazionale di aree di coworking, denominati “Spazi per l’Italia”, costituita da 250 siti messi a disposizione da Poste Italiane in tutto il territorio nazionale.

Come combatte Poste Italiane la desertificazione dei piccoli centri?

Poste Italiane combatte la desertificazione dei piccoli centri attraverso il Progetto Polis, che rappresenta una tappa significativa per il contrasto all’abbandono dei piccoli centri. Il progetto non solo fornisce servizi essenziali ma anche promuove la transizione digitale del Paese, in linea con quanto previsto dal PNNR.

Qual è l’obiettivo degli “Spazi per l’Italia” nel Progetto Polis?

Gli “Spazi per l’Italia” hanno l’obiettivo di fornire aree di coworking in tutto il territorio nazionale, con un focus particolare sulle realtà medio-piccole. Questi spazi sono destinati a persone, aziende e professionisti, e sono pensati per contribuire allo sviluppo sociale ed economico dell’intero Paese.

Quanto viene finanziato il progetto Polis e da chi?

Il progetto Polis è finanziato con risorse del piano complementare al PNRR (Decreto Legge n. 59/2021) per 800 milioni di euro. Di questi, circa 400 milioni sono a carico di Poste Italiane. In pratica, l’azienda investe 1 euro per ogni 2 euro finanziati. L’orizzonte temporale di questo investimento va dal 2022 al 2026.

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