Quali sono gli anni di contributi necessari per la pensione 2023? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Contributi necessari per la pensione 2023: la tabella
- Contributi necessari per la pensione 2023: quali sono?
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Contributi necessari per la pensione 2023: la tabella
Quali sono i contributi necessari per la pensione 2023? Quale anzianità contributiva permette l’accesso a una delle forme previdenziali in vigore l’anno prossimo?
L’unica novità rispetto al 2022 dovrebbe essere Quota 103, che verrà introdotta – al netto di cambi di programma – dalla legge di bilancio 2023.
Si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi, gli stessi che occorrono ai lavoratori precoci per accedere a Quota 41 a loro riservata (spetta soltanto ad alcune categorie di lavoratori con almeno un anno di contributi versato prima dei 19 anni).
Per la pensione di vecchiaia il limite è sempre 20 anni di contributi, mentre per la pensione anticipata ordinaria servono 42 anni e 10 mesi agli uomini e 41 anni e 10 mesi alle donne.
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Per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2022, con 38 anni di contributi associati a 64 anni di età si potrà andare in pensione con Quota 102, fino a tutto il 2023: poi la misura uscirà definitivamente di scena.
Con l’Ape Sociale si potrà andare in pensione con 30 anni di contributi (disoccupati, caregiver e invalidi), con 32 anni di contributi (lavoratori edili e ceramisti) e con 36 anni di contributi (lavoratori impiegati in mansioni gravose).
Per la pensione per lavori usuranti il minimo contributivo è di 35 anni, per la pensione di vecchiaia contributiva si resta su un minimo di 5 anni di contributi, tutti versati dal 1996 e per la pensione anticipata contributiva è confermato il limite minimo dei 20 anni di contributi, tutti versati dal 1996.
Infine, Opzione Donna, che verrà prorogata per il 2023 anche se manca l’accordo sui requisiti anagrafici, dovrebbe prevedere l’uscita con 35 anni di contributi.
Di seguito ecco chi può andare in pensione nel 2023, anno per anno e una tabella riassuntiva con l’età e gli anni di contributi necessari per la pensione 2023:
PENSIONE 2023 | CONTRIBUTI NECESSARI PER LA PENSIONE 2023 |
Pensione di vecchiaia | 67 anni di età e almeno 20 di contributi |
Quota 103 | 62 anni di età e 41 di contributi |
Quota 102 | 64 anni di età e 38 di contributi, entro il 31 dicembre 2022 |
Ape Sociale | 63 anni di età e dai 30 ai 36 di contributi, a seconda della categoria tutelata |
Opzione Donna | Due ipotesi: 58 anni per le dipendenti e 59 anni per le autonome con 35 di contributi. Oppure 60 anni di età per tutte con 35 di contributi |
Pensione per lavori usuranti | Almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi |
Pensione anticipata ordinaria | 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne |
Quota 41 precoci | 41 anni di contributi, con un anno di contributi versato prima dei 19 anni di età, se appartenenti a determinate categorie tutelate |
Pensione di vecchiaia contributiva | 71 anni di età con almeno 5 anni di contributi versati tutti dal 1996 |
Pensione di anzianità contributiva | 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati tutti dal 1996 |
Isopensione | 67 anni entro 7 anni dalla richiesta |
Per saperne di più sulle ultime sulla legge di bilancio 2023, ti consigliamo la visione di questo video:
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Contributi necessari per la pensione 2023: quali sono?
Abbiamo visto, rapidamente, gli anni di contributi necessari per la pensione 2023. Entriamo, ora, nel dettaglio delle opzioni previdenziali previste per il nuovo anno.
Come detto, l’unica novità significativa dovrebbe essere Quota 103, che andrà a sostituire Quota 102.
La nuova misura, introdotta dalla legge di bilancio, permetterà l’uscita a 62 anni con 41 di contributi, ma prevede delle limitazioni:
- l’importo dell’assegno pensionistico dovrà essere al massimo pari a 5 volte il trattamento minimo di pensione, circa 36.000 euro annui, 2.600 euro mensili lordi;
- divieto di cumulo con i redditi da lavoro autonomo occasionale oltre 5.000 euro lordi annui;
- finestra di uscita di 3 mesi per i lavoratori privati e per gli autonomi e di 6 mesi per i lavoratori del settore pubblico.
Per chi deciderà di continuare a lavorare è previsto uno sconto contributivo del 9,19% (il cosiddetto bonus Maroni) in busta paga: l’importo non viene trattenuto, ma lasciato al lavoratore, che quindi riceverà uno stipendio netto più alto.
Per la pensione di vecchiaia rimane il limite dei 20 anni di contributi con 67 anni di età. Se tutti gli anni di contributi sono versati dal 1996, occorrerà maturare un assegno mensile che sia almeno 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale aggiornato nel 2023, ovvero 753,42 euro al mese.

Rimane invariata la soglia contributiva per la pensione anticipata ordinaria introdotta dalla legge Fornero (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dall’età anagrafica), per Quota 41 per lavoratori precoci (41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni, se appartenenti alle categorie disoccupati, caregiver che da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare con disabilità grave, invalido con almeno il 74% di invalidità riconosciuta e lavoratori impiegati in mansioni gravose e usuranti) e per la pensione per lavori usuranti (almeno 35 anni di contributi).
Continuando il nostro viaggio negli anni di contributi necessari per la pensione 2023, verrà prorogata l’Ape Sociale così com’è: 63 anni di età, 30 anni di contributi per disoccupati, caregiver e invalidi al 74%; 32 anni per lavoratori edili e ceramisti; 36 anni di contributi per gli altri lavoratori impiegati in mansioni gravose.
Per quanto riguarda le pensioni dedicate ai contributivi puri, la pensione di vecchiaia contributiva rimane accessibile a 71 anni con almeno 5 anni di contributi, tutti versati dal 1996. La pensione anticipata contributiva è consentita a chi ha compiuto 64 anni e ha versato 20 anni di contributi tutti dal 1996 in poi, a patto che l’assegno mensile sia almeno 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale aggiornato nel 2023, ovvero 1406,38 euro al mese.
Contributi necessari per la pensione 2023. Rimane in stand-by Opzione Donna. Il nuovo Governo non ha ancora trovato la quadratura del cerchio.
Dopo aver provato a ridurre la platea di beneficiarie inserendo vari paletti, come il quoziente figli (uscita a 58 anni con 2 o più figli, a 59 anni con un figlio, a 60 anni per chi non figli) e l’accesso consentito soltanto alle categorie fragili (licenziate, caregiver e invalide), la misura potrebbe rimanere così com’è (58 anni per le dipendenti, 59 anni per le autonome con 35 di contributi) o prevedere l’uscita a 60 anni per tutte, sempre con 35 anni di contributi.
Abbiamo visto quali sono gli anni di contributi necessari per la pensione 2023. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni: