Pensione 2023 ed età minima: quanti anni bisogna avere per andare in pensione nel 2023? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Pensione 2023 ed età minima: l’elenco completo
- Pensione 2023 ed età minima: Quota 102 e Quota 103
- Pensione 2023 ed età minima: Opzione Donna
- Pensione 2023 ed età minima: le altre misure
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Pensione 2023 ed età minima: l’elenco completo
Pensione 2023 ed età minima: cambiano alcune regole per andare in pensione nel 2023, soprattutto dal punto di vista anagrafico.
L’introduzione di Quota 103, in vigore a partire dal prossimo 1° gennaio, è una delle novità previste dalla prima, travagliata legge di bilancio del Governo Meloni.
Cambia anche il requisito anagrafico per accedere a Opzione Donna, mentre rimangono invariati per le altre pensioni previste dal nostro ordinamento previdenziale.
Ecco un elenco dettagliato su pensione 2023 ed età minima per accedervi:
- pensione di vecchiaia (67 anni)
- Quota 103 (62 anni)
- Quota 102, per chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2022 (64 anni)
- Opzione Donna (60 anni, con “sconto” di 1-2 anni in base ai figli)
- Ape Sociale (63 anni)
- Pensione per lavori usuranti (61 anni e 7 mesi)
- Contratto di espansione e assegno straordinario (62 anni)
- Isopensione (57 anni)
Non sono previsti limiti anagrafici per accedere a queste pensioni:
- pensione anticipata ordinaria
- Quota 41 per lavoratori precoci
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Nei prossimi paragrafi entreremo nel dettaglio dell’argomento pensione 2023 ed età minima. Prima di proseguire la lettura, ti consigliamo la visione di questo video, sul perché a gennaio, per molti pensionati, la pensione sarà più bassa del previsto:
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Pensione 2023 ed età minima: Quota 102 e Quota 103
Pensione 2023 ed età minima. Come visto in precedenza per alcune pensioni è previsto il rispetto del requisito anagrafico, mentre per alcune altre è necessario soddisfare il limite contributivo.
Come visto, dal 1° gennaio 2023 entrerà a far parte della “cerchia” di pensioni anche Quota 103, in sostituzione di Quota 102 che potrà essere sfruttata soltanto da chi maturerà i requisiti previsti (64 anni e 38 di contributi) entro il 31 dicembre 2022.
Con Quota 103 si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi, con un assegno non superiore a 5 volte l’importo del trattamento minimo (2.815 euro netti al mese).
Sono previste finestre mobili di 3 mesi per i lavoratori privati e di 6 mesi per i dipendenti pubblici.
Su Quota 103 verrà applicato il Bonus Maroni, l’incentivo al rinvio al pensionamento pensato dal Governo Meloni per limitare la platea di beneficiari e ridurre la spesa pubblica.
In pratica, una volta raggiunta l’età e maturati i contributi richiesti, il lavoratore può decidere di continuare a lavorare, rinunciando all’accredito dei contributi, ottenendo uno stipendio netto più alto, a scapito di un assegno previdenziale futuro più basso.
Pensione 2023 ed età minima: Opzione Donna
L’altra novità per il 2023 è il rinnovamento di Opzione Donna. Il Governo Meloni, anche in questo caso, ha smussato gli angoli della misura per limitare l’uscita delle donne lavoratrici in possesso dei requisiti previsti.
Se fino al 2022 è stato possibile accedere a Opzione Donna con 58 anni (dipendenti) o 59 anni di età (autonome) in possesso di 35 anni di contributi, dal 2023, Opzione Donna sarà accessibile soltanto a 60 anni, con uno sconto di uno o due anni per ogni figlio, a condizione che la lavoratrice rientri in una di queste tre categorie:
- caregiver che da almeno 6 mesi assiste il coniuge o un parente fino al secondo grado con disabilità grave;
- invalide, con almeno il 74% di riduzione della capacità lavorativa;
- licenziate o dipendenti di imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale (per questa categoria è previsto un anticipo di uscita a 58 anni).
Confermata la finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le autonome e il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo.

Pensione 2023 ed età minima: le altre misure
Rimangono invariate le altre formule previdenziali, a partire dalla pensione di vecchiaia accessibile a 67 anni, con 20 anni di contributi versati (se tutti dal 1996, è necessario maturare un assegno pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale).
L’Ape Sociale è stata rinnovata per il 2023 con gli stessi parametri: 63 anni di età e 30 di contributi per caregiver, invalidi al 74% e disoccupati; stessa età con 32 anni di contributi per i lavoratori edili; con 36 anni per gli altri lavoratori impiegati in mansioni gravose.
Non si discosta dal 2022 neppure la pensione per lavori usuranti, a cui si può accedere con un’età minima di 61 anni e 7 mesi, con 35 anni di contributi versati.
Confermati l’Isopensione accessibile fino a dieci anni prima di maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia (quindi a 57 anni), il contratto di espansione e l’assegno straordinario che spetta fino a 5 anni prima della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia (quindi a 62 anni).
Per ciò che riguarda la pensione anticipata ordinaria, questa rimane accessibile a 42 anni e 10 mesi di contributi versati (uomini) o a 41 anni e 10 mesi di contributi versati (donne), senza limiti anagrafici.
Stesso discorso per Quota 41 per lavoratori precoci, che è accessibile con 41 anni di contributi versati, di cui uno prima dei 19 anni di età, ai soli lavoratori in possesso dei requisiti per l’Ape Sociale (disoccupati, caregiver, invalidi e lavoratori usuranti).
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