Pensione 2023: chi potrà andarci? In base all’anno di nascita, vediamo chi può accedere alle varie misure previdenziali (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Chi può andare in pensione 2023? Opzioni e requisiti
- Pensione 2023: gli anni di nascita per accedervi
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Chi può andare in pensione 2023? Opzioni e requisiti
Chi può andare in pensione 2023? Nell’anno che verrà è prevista una novità nel panorama previdenziale italiano: l’ingresso di Quota 103.
La nuova misura, introdotta dal Governo Meloni, consentirà ai lavoratori e alle lavoratrici di andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi.
Quota 103 sostituirà Quota 102, che rimarrà in vigore per tutto il 2023 soltanto per chi maturerà i requisiti entro il 31 dicembre 2022: 64 anni di età e 38 di contributi.
Per la pensione di vecchiaia occorreranno sempre 67 anni e un minimo di 20 di contributi, mentre l’Ape Sociale è stata confermata per chi ha compiuto 63 anni, con 30 anni di contributi (disoccupati, caregiver e invalidi dal 74% in su) e con 36 anni di contributi (lavoratori impiegati in mansioni gravose; 32 anni per i lavoratori edili e i ceramisti).
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Non è chiaro ancora come sarà Opzione Donna nel 2023: se restasse così com’è, vi si potrà accedere a 58 anni (lavoratrici dipendenti) o a 59 anni (lavoratrici autonome) con 35 di contributi. C’è pure l’ipotesi di un’uscita, per tutte, a 60 anni di età con 35 di contributi.
Per la pensione per lavori usuranti occorrerà aver compiuto almeno 61 anni e 7 mesi e maturato 35 anni di contributi.
Per la pensione di vecchiaia contributiva servono 71 anni di età e 5 anni di contributi, tutti versati dal 1996; per la pensione anticipata contributiva serviranno 64 anni di età e non meno di 20 anni di contributi, tutti versati dal 1996.
Infine, per l’Isopensione è prevista l’uscita 7 anni prima del compimento dell’età per la pensione (60 anni), mentre la pensione anticipata ordinaria e Quota 41 per lavoratori precoci sono accessibili rispettando soltanto il requisito contributivo.
Alla prima si accede con 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini) o con 41 anni e 10 mesi di contributi (donne); alla seconda con 41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni (la misura è consentita soltanto alle categorie dell’Ape Sociale).
Prima di proseguire la lettura del nostro approfondimento sulla pensione 2023, ti consigliamo la visione di questo video sull’aumento delle pensioni previsto dal 1° gennaio 2023:
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Pensione 2023: gli anni di nascita per accedervi
Abbiamo visto quali saranno i requisiti anagrafici da soddisfare per la pensione 2023. Ora entriamo nel vivo dell’argomento e vediamo insieme quale sarà l’anno di nascita che permette l’uscita dal mondo del lavoro con le varie opzioni previdenziali previste.
Ecco una tabella riassuntiva delle pensioni 2023:
PENSIONE 2023 | ANNO DI NASCITA PER L’ACCESSO |
Pensione di vecchiaia | 1956 (67 anni di età e almeno 20 di contributi) |
Quota 103 | 1961 (62 anni di età e 41 di contributi) |
Quota 102 | 1959 (64 anni di età e 38 di contributi, entro il 31 dicembre 2022) |
Ape Sociale | 1960 (63 anni di età e dai 30 ai 36 di contributi, a seconda della categoria tutelata) |
Opzione Donna | Due ipotesi: 1964 (58 anni per le dipendenti) e 1965 (59 anni per le autonome) con 35 di contributi, se tutto restasse invariato. Oppure 1963 (60 anni di età per tutte e 35 di contributi). |
Pensione per lavori usuranti | 1961-1962 (almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi) |
Pensione anticipata ordinaria | 1962-1963 (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne) |
Quota 41 precoci | 1962, con un anno di contributi versato prima dei 19 anni di età, se appartenenti a determinate categorie tutelate |
Pensione di vecchiaia contributiva | 1952 (71 anni di età con almeno 5 anni di contributi versati tutti dal 1996) |
Pensione di anzianità contributiva | 1959 (64 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati tutti dal 1996) |
Isopensione | 1963 (chi compirà 67 anni entro 7 anni e lavora in grandi aziende) |
I primi e le prime a poter accedere alla pensione 2023 sono i lavoratori e le lavoratrici nate nel 1956: compiranno 67 anni, quelli che servono per la domanda per la pensione di vecchiaia.
Via libera alla pensione 2023 anche a chi è nato nel 1962 e 1963 e ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni per la Quota 41 per lavoratori precoci (41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni) e per la pensione anticipata ordinaria della Riforma Fornero (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne).
Ma se hanno iniziato a lavorare già a 14-15 anni di età, Quota 41 per lavoratori precoci sarà consentita anche ai nati e alle nate dal 1965 al 1967.

Chi è nato nel 1960 compirà 63 anni nel 2023 e potrà accedere all’Ape Sociale, con 30-36 anni di contributi, se appartenente a queste categorie: disoccupati, caregiver che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un familiare con disabilità grave; invalidi con almeno il 74% di invalidità accertata e lavoratori impiegati in mansioni gravose.
La nuova Quota 103 sarà consentita a chi è nato nel 1961: infatti occorrerà aver compiuto 62 anni di età e maturato 41 anni di contributi per accedervi. Chi rispetta i requisiti entro il 31 dicembre 2022 (64 anni di età e 38 di contributi) potrà andare in pensione con Quota 102 nel 2023: la misura è consentita a chi è nato nel 1959.
I nati nel 1961 e 1962, che svolgono lavori usuranti, possono accedere alla pensione a loro dedicata (almeno 61 anni e 7 mesi di età, con 35 di contributi versati).
Opzione Donna, invece, a seconda della riforma della misura dedicata alle donne lavoratrici, potrebbe essere consentita alle nate nel 1964 (lavoratrici autonome) e nel 1965 (lavoratrici dipendenti) con 35 anni di contributi versati. Oppure, passasse la riforma dei 60 anni per tutte, sarebbe consentita alle nate nel 1963.
Per quanto riguarda le opzioni previdenziali riservate ai contributivi puri, la pensione 2023 di vecchiaia contributiva sarà accessibile, a 71 anni (con 5 di contributi versati dal 1996), ai nati nel 1952.
La pensione anticipata ordinaria, accessibile a chi ha compiuto 64 anni e maturato 20 anni di contributi tutti dal 1996, spetta ai nati e alle nate nel 1959.
Infine l’Isopensione, prevista per i lavoratori di grandi aziende che compiranno 67 anni entro 7 anni, è consentita a chi è nato nel 1963.
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