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Pensione a mille euro, pace fiscale: le promesse per il voto

La campagna elettorale è già entrata nel vivo e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, anticipa tutti: «Pensione a mille euro». Ma cerchiamo di capire per chi e quanto costa.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

7' di lettura

Pensione a mille euro per tutti! Siamo in piena campagna elettorale. Sono trascorsi poco più di due giorni dall’uscita di scena del governo Draghi e già i partiti politici avanzano di tutto e di più in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.

A dire la verità, le proposte sono iniziate già qualche giorno prima della caduta del governo. Avanguardisti? Può darsi di sì. Ma può essere vero anche il contrario. Resta il fatto che uno dei principali leader non ha perso tempo a sbandierare i suoi cavalli di battaglia che da quasi trent’anni arrivano sul tavolo così, all’improvviso. Però con una sorta di eco. Quasi ad aver già sentito una simile proposta. Se non la stessa. Eh già. Perché è proprio il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che la butta lì. Pensione a mille euro. Mille euro per tutti! E per tredici mesi all’anno! (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

Pensione a mille euro: la proposta di Silvio Berlusconi

«Nel nostro programma c’è l’aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità», queste le parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. «C’è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa e poi c’è l’impegno a mettere a dimora, a piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio nazionale».

In effetti, l’ex cavaliere riesce a essere sempre molto arguto nel leggere la politica e soprattutto gli eventi contingenti. Diciamo che il tema pensioni è sempre stato attuale e molto sentito in un Paese che, di fatto, invecchia sempre di più. Per quanto riguarda la trovata ambientalista, si sposa a pieno titolo con i trend attuali. Basti pensare alle discussioni sulla crisi climatica di questi giorni e anche ai movimenti nati nel passato recente. Il fenomeno Greta Thumberg ne è un esempio.

Tornando al tema pensioni, notiamo anche che la proposta del presidente di Forza Italia può diventare un valido elemento di trait d’union con  Matteo Salvini che sulla previdenza non fa sconti. Già, perché per il leader leghista «non c’è tempo da perdere e i problemi delle famiglie sono bollette, mutui e riforme non fatte per i no di Pd e Cinque Stelle». «Il centrodestra – continua – sarà compatto sulla riforma delle pensioni, perché il primo gennaio ritornerebbe la scellerata legge Fornero. La proposta della Lega che offriremo a tutto il centrodestra è quota 41.

In poche parole la proposta del carroccio è quella di uscire con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Una sorta di quella che era la vecchia pensione di anzianità prima della riforma Fornero. Con la differenza che i contributi necessari erano 40. E l’obiettivo è proprio quello per l’ex ministro dell’Interno. La riforma Fornero va eliminata e giù di lì con tutte queste “surroghe” per fare in modo che l’idea dell’ex ministra del Lavoro perda di efficacia. Un po’ come sono state Quota 100, Quota 102, Ape sociale e Opzione donna che ricordiamo che dal primo gennaio 2023 spariranno, sancendo di fatto il ritorno alle Fornero.

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Pensione a mille euro: la proposta negli anni

Come anticipato, di pensione a mille euro ne abbiamo sentito parlare in più campagne elettorali.

Già nel 2001 Berlusconi aveva proposto di alzare le pensioni minime. All’epoca l’importo da raggiungere, secondo il leader di Forza Italia, era di un milione di lire. Con l’entrata in vigore dell’euro Silvio non ha lasciato, ma raddoppiato. Tanto che la proposta è entrata a pieno titolo nel programma elettorale di Forza Italia.

La stessa promessa la fece all’epoca delle elezioni amministrative, nel 2017: «Oggi nessuno anziano può vivere con una pensione minima di 500 euro: oggi è doveroso e indispensabile aumentare almeno a mille euro i minimi pensionistici. Nessun anziano deve essere escluso da questa misura, comprese le nostre mamme che hanno lavorato tutti i giorni a casa e che devono poter avere una vecchiaia dignitosa».

Corsi e ricorsi storici. Con lo stesso copione per giunta. Ancora nel 2019: «Una delle cose che faremo noi col prossimo governo è aumentare a 1000 euro, per tredici mensilità, le pensioni minime». Et voilà.

Pensioni a mille euro: i costi

Ma cerchiamo di capire se è fattibile una simile proposta. L’agenzia di stampa Askanews ricorda come è finita la promessa elettorale del 2001. L’innalzamento delle pensioni minime a un milione di lire portò una spesa aggiuntiva di due miliardi di euro per le casse dello Stato.

La platea di beneficiari alla fine si ridusse a 1,8 milioni di pensionati rispetto a una platea potenziale di 6 milioni. E questo perché l’innalzamento fu subordinato a una serie di criteri.

Il primo era che il beneficiario dovesse avere più di 70 anni. Poi che avesse un reddito personale non superiore a 6.714 euro l’anno. Nel caso di coniugi l’asticella fu fissata a circa 11 mila euro totali. Ma soprattutto, Askanews ha calcolato quanto sarebbe costato l’intervento. Le pensioni fino a 500 euro ammontano a 1,7 milioniSono 4,1 milioni quelle tra 500 e mille euro.

L’assegno a mille per tutti costerebbe quindi 10,8 miliardi. Con gli assegni sociali si sommano altri 6 miliardi. L’innalzamento per l’invalidità totale invece costerebbe altri 3,4 miliardi. Per le casse dello Stato si spenderebbero quindi all’incirca 18 miliardi di euro. Una somma abbastanza importante sulla quale occorrerebbe una seria programmazione economica per reperirla.

Provando a ipotizzare che con l’uscita di scena delle varie “quote”, l’Ape sociale e Opzione donna, si potrebbero risparmiare poco più di 10 miliardi di euro, staremmo ancora fuori di circa altri 8 miliardi. Chiaramente non sufficienti per far arrivare nelle case di tutti i tanto agognati mille euro.

Il voto: pensione a mille euro
Il voto: pensione a mille euro

I cavalli di battaglia del centrodestra

Oltre alla pensione a mille euro la campagna elettorale del centrodestra sarà incentrata sulla riduzione delle tasse e, soprattutto per Lega e Fdi, su una lotta all’immigrazione clandestina.

Proprio il partito di Giorgia Meloni riproporrà quella che considera “la madre di tutte le riforme”, vale a dire il presidenzialismo. Cioè la facoltà di attribuire maggiori poteri al presidente della Repubblica che verrà, inoltre, eletto direttamente dal popolo anziché dall’assemblea parlamentare (come avviene adesso in Italia).

Ma qui i tempi saranno necessariamente lunghi. In campo anche la pace fiscale. E qui è ancora il leghista Salvini a far proprio il tema – ma anche tanto caro agli altri partner di coalizione – che opta per la classica “rottamazione” delle cartelle esattoriali.

In ultimo, il Carroccio, torna sull’autonomia. Una bella gatta da pelare questa vista la spinta nazionalista di Fratelli d’Italia. E non è un segreto che la leader Giorgia Meloni rischierebbe di diventare premier in caso di vittoria.

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