Oggi vedremo in dettaglio quando spetta e come funziona la pensione al coniuge in caso di morte (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Che cos’è la pensione al coniuge in caso di morte?
La pensione al coniuge in caso di morte, nota anche come pensione di reversibilità, è un importante strumento di sostegno economico per i familiari del pensionato o lavoratore deceduto.
Per avere diritto alla pensione di reversibilità, è necessario che il beneficiario fosse a carico della persona deceduta al momento del suo decesso. Questo significa che il beneficiario non deve avere redditi sufficienti per essere considerato autonomo dal punto di vista economico e deve essere mantenuto abitualmente dal defunto.
A chi spetta la pensione di reversibilità?
La pensione di reversibilità è un diritto di natura previdenziale. Essa ha decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si è verificato il decesso del lavoratore o pensionato. I beneficiari della pensione di reversibilità possono includere:
- Il coniuge superstite, anche se separato o divorziato, purché sia titolare di un assegno divorzile;
- I figli, compresi quelli adottivi o affiliati, che siano minori o inabili al lavoro, studenti entro il 21° anno di età o fino al 26° se universitari e a carico;
- I nipoti a carico del pensionato defunto;
- I genitori e i fratelli e le sorelle del pensionato defunto, purché siano a carico fiscale.
Inoltre, chi percepisce la pensione di reversibilità può avere diritto, al raggiungimento dei requisiti, anche alla pensione di vecchiaia, ottenendo quindi il trattamento diretto (pensione INPS).
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Come funziona la pensione al coniuge in caso di morte
Il coniuge matura il diritto alla pensione di reversibilità dopo un mese dal decesso, anche se separato legalmente o divorziato, a condizione di essere titolare di un assegno periodico di mantenimento.
Tuttavia, ci sono ulteriori requisiti da considerare, come l’anteriorità del rapporto da cui trae origine il trattamento pensionistico alla sentenza di divorzio e il non passaggio a nuove nozze.
L’ex coniuge titolare dell’assegno post-matrimoniale ha diritto anche a tutte le indennità previste per il coniuge deceduto, comprese la rendita INAIL per malattia professionale e l’accesso al Fondo Vittime Amianto se il coniuge defunto è morto a causa dell’amianto.
Il diritto del coniuge in caso di separazione legale o divorzio
Il diritto del coniuge alla pensione di reversibilità è riconosciuto anche in caso di separazione legale o divorzio.
Nel caso di divorzio, il diritto sussiste se l’assicurato è deceduto dopo l’entrata in vigore della legge n. 74/1987, se il coniuge divorziato è titolare dell’assegno e se la data di inizio del rapporto lavorativo è anteriore alla sentenza di divorzio.
Tuttavia, se l’assicurato si è risposato, entrambi i coniugi hanno diritto a una quota della pensione di reversibilità, divisa in base alla durata dei rispettivi matrimoni.
Come si divide la pensione di reversibilità tra ex coniuge e coniuge superstite
La divisione della pensione di reversibilità tra l’ex coniuge e il coniuge superstite avviene in base a diversi criteri.
La legge n. 898/1970 stabilisce che una quota della pensione e degli altri assegni spettanti viene attribuita dal Tribunale, tenendo conto della durata del rapporto matrimoniale, l’ammontare dell’assegno, le condizioni economiche dei coniugi concorrenti e la durata dei rispettivi matrimoni.
Come si calcola la pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità non consiste nell’intero importo che spettava al defunto. Invece, viene calcolata come una quota percentuale della pensione o dello stipendio, che varia in base al grado di parentela dell’assegnatario. Le percentuali sono le seguenti:
- 60% se il coniuge è l’unico beneficiario;
- 70% se viene erogata in favore di un solo figlio;
- 80% se gli aventi diritto sono il coniuge e un figlio o due figli;
- 100% se ad avere diritto alla reversibilità sono il coniuge e due figli o tre o più figli.

Quando dura la pensione di reversibilità
Il diritto alla pensione di reversibilità non è sempre a tempo indeterminato. Il coniuge perde il diritto se si risposa, ma gli spettano due annualità della quota di pensione alla data delle nuove nozze come indennità una tantum.
I figli minori cessano di avere diritto alla reversibilità al compimento dei 18 anni, a meno che non siano studenti (anche universitari), nel qual caso la soglia si eleva a 21 o 26 anni di età.
I figli inabili perdono il diritto se viene meno il loro stato di inabilità. I genitori perdono il diritto se conseguono un’altra pensione, mentre i fratelli e le sorelle perdono il diritto se conseguono un’altra pensione, contraggono matrimonio o cessano di essere inabili.
Come funziona la pensione per parenti diversi dal coniuge
Reversibilità ai figli del defunto
La pensione di reversibilità spetta anche ai figli del lavoratore defunto. I figli minori di 18 anni ne hanno sempre diritto. Gli studenti delle scuole medie secondarie tra i 18 e i 21 anni possono ricevere la pensione se sono a carico del genitore deceduto e non svolgono attività lavorativa.
Per i figli studenti universitari, la pensione spetta per tutta la durata del corso di laurea, ma non oltre i 26 anni, sempre a condizione di essere a carico del genitore defunto e non svolgere attività lavorativa.
I figli inabili hanno diritto alla pensione, indipendentemente dall’età e sempre a condizione di essere a carico del defunto.
Reversibilità ai genitori, fratelli e sorelle
In alcuni casi, la pensione di reversibilità può spettare anche ai genitori del lavoratore defunto, ma solo se non ha lasciato coniuge, figli o nipoti in vita.
I genitori devono avere almeno 65 anni di età, non essere titolari di pensione diretta o indiretta e essere a carico del defunto al momento del suo decesso.
Anche i fratelli celibi e le sorelle nubili possono avere diritto alla pensione di reversibilità, a condizione di essere a carico del defunto e inabili al lavoro.
Che cos’è l’indennità una tantum ai superstiti?
L’indennità una tantum ai superstiti è un trattamento erogato in favore dei superstiti di soggetti che non hanno ancora maturato il diritto alla pensione, ma che erano assicurati e la cui pensione sarebbe stata calcolata con il metodo contributivo.
Questa indennità viene corrisposta una tantum e il suo importo corrisponde alla pensione sociale in vigore al momento del decesso dell’assicurato, moltiplicata per il numero delle annualità di contribuzione accreditate in favore del lavoratore.
FAQ: Domande frequenti sulla pensione di reversibilità al coniuge
Come si calcola la pensione di reversibilità per il coniuge?
Per calcolare la pensione di reversibilità, bisogna tenere conto di una percentuale dell’importo della pensione del coniuge defunto. Ad esempio, se un coniuge non ha figli, riceverà il 60% della pensione del coniuge defunto. Se c’è un figlio, la percentuale sale all’80%. Con due o più figli, l’importo arriva al 100%. Per ulteriori dettagli, consulta la tabella riassuntiva delle percentuali di pensione di reversibilità.
Come avviene il calcolo della pensione di reversibilità al coniuge divorziato?
Come funziona il calcolo della pensione di reversibilità al coniuge divorziato? L’importo della prestazione è proporzionato alla pensione percepita dal coniuge in vita.
Bisogna tenere conto sia della durata del matrimonio, sia del periodo in cui la pensione è stata versata. Nel primo caso, anche il periodo di separazione legale rientra nell’arco temporale del matrimonio: questo si ritiene concluso solo dopo la sentenza di divorzio.
Quali sono i limiti di reddito per la pensione di reversibilità?
Se il titolare della pensione di reversibilità ha un reddito personale annuo non superiore a 21.985,86 euro, riceverà l’assegno in misura piena.
Altrimenti si applicherà un taglio:
- del 25%, se il reddito personale annuo è compreso tra 21.985,86 e 29.314,48 euro l’anno;
- del 40%, se il reddito personale annuo è compreso tra 29.314,48 euro e 36.643,10 euro;
- del 50%, se il reddito personale annuo è superiore a 36.643,10 euro.
Quando si perde il diritto alla pensione di reversibilità?
Il diritto alla pensione di reversibilità si perde in alcuni casi. Per esempio, il coniuge non riceverà più la pensione se si risposa. I figli minori perdono il diritto alla reversibilità al compimento dei 18 anni, ma se
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