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Pensione anticipata donne 57 anni

Pensione anticipata alle donne a 57 anni: vediamo le soluzioni possibili, a chi è consentito e i requisiti da soddisfare.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

7' di lettura

In questo approfondimento vedremo insieme quali sono le possibilità per la pensione anticipata alle donne a 57 anni (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione anticipata alle donne a 57 anni: le possibilità

Le donne possono andare in pensione a 57 anni? Assolutamente sì, ma le possibilità a disposizione sono soltanto quattro e neppure così facili da cogliere.

Ci riferiamo a:

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Pensione anticipata alle donne a 57 anni con la legge Fornero

Andare in pensione a 57 anni, per le donne è un obiettivo possibile, ma non sempre fattibile.

Per avere diritto alla pensione anticipata ordinaria (legge Fornero), le donne devono lavorare 41 anni e 10 mesi, a prescindere dall’età anagrafica.

Dunque, se volessero accedervi a 57 anni, dovranno aver iniziato a prestare servizio a 15 anni, senza interruzioni di carriera. Un obiettivo sicuramente proibitivo, ma consentito dall’ordinamento.

Pensione anticipata alle donne a 57 anni con Quota 41 precoci

Se non fosse possibile arrivare alla pensione anticipata ordinaria, si potrebbe provare ad accedere a Quota 41 per lavoratrici precoci, la misura che consente l’uscita anticipata con 41 anni di contributi versati, di cui uno prima dei 19 anni di età, a prescindere dall’età anagrafica.

Facendo un rapido e semplice calcolo, considerando l’età anagrafica (57 anni) e gli anni di contributi versati (41), per andare in pensione con Quota 41 è obbligatorio aver iniziato a lavorare a 16 anni, senza interruzioni.

Un traguardo non sempre alla portata: basta un anno non lavorato o non coperto da contribuzione, e la possibilità viene meno a 57 anni.

Chi può accedere a Quota 41 precoci?

Inoltre, Quota 41 non è accessibile a tutte le lavoratrici, ma solo a determinate categorie tutelate dallo Stato.

Parliamo di:

  • disoccupate di lungo corso, che hanno smesso di ricevere l’indennità di disoccupazione da almeno 3 mesi ;
  • invalide civili con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%;
  • caregiver, che da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità; oppure un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  • lavoratrici impiegate in attività gravose (addette alla linea catena, lavoratrici notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo);
  • lavoratrici impiegate in lavori usuranti, per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, oppure per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di attività lavorativa:
    • operaie dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
    • conduttrici di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
    • conciatrici di pelli e di pellicce;
    • conduttrici di convogli ferroviari e personale viaggiante;
    • conduttrici di mezzi pesanti e camion;
    • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
    • addette all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
    • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
    • facchine, addette allo spostamento merci ed assimilati;
    • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
    • operatrici ecologiche ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
    • operaie dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
    • pescatrici della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
    • lavoratrici del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;
    • marittime imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

In conclusione: andare in pensione a 57 anni, con Quota 41 precoci, è possibile soltanto alle lavoratrici appartenenti alle categorie sopra elencate, che hanno iniziato a lavorare a 16 anni, senza interruzioni.

Pensione anticipata alle donne a 57 anni: invalide civili

La terza soluzione per andare in pensione a 57 anni è la pensione di vecchiaia anticipata per invalidi/e civili.

Anche in questo caso, la possibilità è concessa soltanto alle lavoratrici dipendenti private, mentre non è accessibile alle dipendenti del settore pubblico e alle lavoratrici autonome.

Per provare a rientrare tra le potenziali beneficiarie della pensione di vecchiaia anticipata per invalide civili, è necessario essere state riconosciute invalide con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa non inferiore all’80%.

Per quanto riguarda gli anni di contributi da maturare, ne occorrono almeno 20. Il diritto alla pensione scatta al compimento dei 56 anni di età (a 61 anni per gli uomini) ma per la decorrenza (l’erogazione del primo assegno pensionistico) è necessario attendere 12 mesi di finestra mobile.

Pensione anticipata alle donne a 57 anni: la RITA

E chiudiamo la nostra panoramica sulla pensione anticipata alle donne a 57 anni con la RITA.

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata è un’opzione riservata ai sottoscrittori di un fondo previdenziale complementare.

Grazie alla RITA, se in possesso dei requisiti previsti, si avrà la possibilità di anticipare di 10 anni l’accesso alla pensione: dunque a 57 anni, anziché a 67 anni, età minima per la pensione di vecchiaia.

Per avere diritto alla RITA è necessario aver maturato almeno 5 anni di partecipazione a una forma pensionistica complementare e:

  • aver cessato l’attività lavorativa ed essere inoccupata da oltre 24 mesi (2 anni);
  • compiere 67 anni entro i 10 anni successivi al compimento del termine di inoccupazione (avere 57 anni al momento della richiesta);
  • aver maturato almeno 20 anni di contributi obbligatori.

Se in possesso di tutti questi requisiti, vi sarà possibile anticipare la pensione a 57 anni di età.

Pensione anticipata alle donne a 57 anni
Pensione anticipata alle donne a 57 anni: in foto due donne sorridenti.

Faq su come andare in pensione a 57 anni

Cosa devo fare per richiedere la pensione?

Per richiedere la pensione in Italia, di solito devi presentare una domanda all’ente previdenziale competente. È consigliabile farlo con anticipo, in modo da avere tutto in regola per il momento in cui desideri andare in pensione.

Come presentare domanda per la pensione precoci caregiver?

Se il richiedente è in possesso dei requisiti per accedere a quota 41, potrà presentare domanda di pensione online sul sito dell’INPS, accedendo con le proprie credenziali (SPID, CIE o CNS) oppure tramite contact center o rivolgendosi ai patronati.

Quanto si prende di pensione a 57 anni di età, con 20 anni di contributi?

Per fare un esempio di quanto si prende di pensione con 20 anni di contributi e 57 anni di età, prendiamo una lavoratrice con quest’anzianità contributiva versata esclusivamente dal 1996: una contributiva pura, in pratica.

Con una retribuzione di circa 30.000 euro lordi l’anno, ogni 12 mesi accantonerà 9.900 euro nel montante contributivo, che dopo 20 anni di lavoro sarà pari a 198.000 euro.

Su questo valore si applica il coefficiente di trasformazione, che a 57 anni è del 4,270%. Il 4,270% di 198.000 euro è 8.455 euro circa, l’importo lordo di un anno di pensione, pari a circa 650 euro lordi al mese.

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